Giunti 98 mila immigrati Costruite 51 mila stanze
Giunti 98 mila immigrati Costruite 51 mila stanze il Torino negli ultimi duo unni Giunti 98 mila immigrati Costruite 51 mila stanze Questo sfasamento ha acuito la crisi degli alloggi - Altri problemi, la necessità di scuole e di ospedali, nelle relazioni preparate dalla Cisl per un convegno che si svolgerà domenica Nel decennio 1951-'61 la popolazione di Torino è aumentata del 41 per cento superando il milione di abitanti. I problemi posti dallo sviluppo industriale, dalla immigrazione, dal passaggio dall'agricoltura all'industria, saranno esaminati in un convegno promosso dalla Cisl sul tema: «Torino, gli immigrati e il movimento operaio». Al convegno parteciperanno 1 sindaci dei «comuni della cintura», consiglieri, assessori, esponenti politici,' studiosi e sindacalisti. I lavori si inizieranno domani alle 16,30 alla facoltà di Economia e Commarcio con l'intervento del ministro Pastore. « Torino, città fortemente industrializzata con carenza di manodopera locale — ha dichiarato 11 segretario della Cisl Borra — ha bisogno di manodopera immigrata. L'immigrato è quindi un fattore importante nel progresso della città. Per questo crediamo utile un dibattito sui problemi degli immigrati allo scopo di sottolineare gli impegni ohe derivano alla società e per indicare nel sindacato la strada più sicura per fare degli immigrati i responsabili artefici del loro progresso ». - La relazione sarà svolta dall'ori. Donat-Cattin 11 quale richiamerà l'attenzione particolarmente su tre aspetti del problema dell'immigrazione a Torino: la persistente scarsità di attrezzature scolastiche; la necessità di adeguare gli ospedali alla popolazione (mentre in dieci anni il numero degli abitanti è cresciuto del 41 per cento, i posti letto negli ospedali sonò aumentati appena del 12-13 per cento); la scarsità di alloggi che determina il carofltti. «Zie difficoltà che i lavoratori incontrano nella ricerca della casa — ha dichiarato l'on. Donat-Cattin — hanno ormai un aspetto drammatico. «^p-rci/re confermano l^pravità della sftua«!Ìone;'"'néT IsSV la « popolazione aumentò di 36 mila unità e si costruirono fi mila stanze; nel 1958 l'incremento di popolazione fu di 87 mila persone contro 39 mila camere di nuova costruzione. Nel 1960 .il rapporto si inverte bruscamente: 48 mila abitanti in più e soltanto £9 mila camere. Una- situazione altrettanto pesante si è avuta nel 1961: SO mila persone in più contro 31 mila nuove stanze >. L'espansione della città costringerà a rivedere anche i concetti territoriali. Poiché si prevede che nel 1970 la popolazione della provincia di Torino raggiungerà 1 3 milioni di abitanti è evidente che gran parte di queste persone dovranno installarsi nel comuni attorno .a Torino. Occorrono quindi i piani regolatori intercomunali per assicurare l'ordinato sviluppo della crescita della provincia. In materia di istruzione professionale il convegno della Cisl avanzerà la richiesta di un massiccio intervento dell'Amministrazione Pubblica < perché oggi la disoccupazione residua è ormai soltanto un problema di qualificazione della manodopera ». L'on. Donat-Cattin nella sua relazione accennerà infine a due proposte attualmente allo studio: 1) la costituzione di « casse aziendali perequazione trasporti» allo scopo di mettere tutti i lavoratori nelle stesse condizioni (oggi c'è chi abita vicino e chi è costretto alapuclt— a spendere anche 10-15 mila lire al mese per recarsi in azienda); 2) che si dia corso, per iniziativa parlamentare, ad una legge a favore delle aziende di trasporto pubbliche. € Poiché è ovvio che bisogna continuare a svolgere una politica di contenimento delle tariffe dei trasporti pubblici — ha concluso l'on. DonatCattin — è necessario un intervento del centro per sanare i bilanci delle aziende tranviarie delle grandi città. In seguito all'ampliamento delle aree urbane le aziende tranviarie sono chiamate a soddisfare sempre nuove esigenze che comportano ulteriori oneri. Inoltre c'è la concorrenza della motorizzazione. Noi proponiamo r.he lo Stato destini alle aziende di trasporto municipali una parte delle tasse che ricava dall'incremento annuo della motorizzazione. In media l'aumento del gettito fiscale per la motorizzazione è di 70-80 miliardi all'anno: sarebbe sufficiente destinare il 20 per cento di questa somma alle aziende tranviarie delle dodici maggióri città dove il problema del trasporto pubblico è diventato particolarmente acuto ».
Persone citate: Donat-cattin, Pastore
Luoghi citati: Torino
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