Non muterà la politica degli Stati Uniti in Europa

Non muterà la politica degli Stati Uniti in Europa Non muterà la politica degli Stati Uniti in Europa Obiettivi dell'America (dichiara il governo) continuano a rimanere la forza atomica della Nato e la liberalizzazione degli scambi - Severo giudizio del « New York Times » su De Gauile (Dai nostro corrispo.: New York, 30 gennaio. II governo di Washington ha dichiarato oggi che il rigetto della richiesta inglese di adesione al Mercato comune europeo non può che rallentare il movimento verso una Europa forte ed unita che agisca in cooperazione fattiva con gli Stati Uniti. Lincoln White, portavoce del Dipartimento di Stato, ha letto oggi la seguente dichiarazione ufficiale: « Gli Stati Uniti considerano il fallimento dei negoziati in vista dell'ingresso della Gran Bretagna nella Comunità economica europea come un evento dei più spiacevoli. Noi pensiamo che le difficoltà attuali non possano fare altro che ritardare il movimento in vista della creazione di un'Europa potente e unita che cooperi nel quadro di una associazione efficace con gli Stati Uniti per la soluzione dei problemi reciproci. € Quanto agli Stati Uniti, essi continueranno a cercare di raggiungere gli obiettivi politici derivanti dalle dure realtà della situazione che i recenti eventi a Bruxelles non hanno mutato. Questi obiettivi comprendono il rafforzamento della Nato, la creazione di una forza nucleare di difesa multilaterale e la liberalizzazione del commercio. La maggiore parte degli europei è d'accordo nel riconoscere con gli Stati Uniti che la difesa del mondo libero è indivisibile, che la Comunità atlantica è economicamente interdipendente e che delle responsabilità incombo¬ no congiuntamente agli Stati Uniti ed all'Europa nel resto del mondo ». A questa posizione ufficiale del governo fanno eco i severi giudizi dei giornali. Il New York Times, commentando la vittoria di De Gauile nel tenere l'Inghilterra fuori del Mercato comune europeo, scrive oggi che « raramente nel l'epoca moderna... la volontà di un uomo ha provocato un simile danno ». Il New York Times non esce a New York per lo sciopero dei tipografi (che dura ormai da un mese e mezzo), ma in un editoriale distribuito agli altri quotidiani dal servizio stampa del giornale scrive: «Ogni altra nazione nell'Occidente a parte la Francia, dovrebbe pensare ora a come minimizzare il danno fatto dal presidente De Gauile. E' una ironia della storia che egli abbia fatto a pezzi la costruzione dell' unità occidentale proprio mentre il mondo comunista è diriso da Mao Tsetung. « Una Europa basata sull'asse franco-tedesco non durerà più dell'asse italo-tedesco dell' Europa prebellica. Per questo il generale De Gauile sta cercando l'appoggio dei dittatori della Spagna e del Portogallo, sebbene V intero movimento operaio francese, dai socialisti ai radicali ed al forte partito comunista, sia anti-Franco ed anti-Salazar. c II problema dell'Occidente è di superare i tre anni della scadenza del termine presidenziale del generale De Gauile. € E' difficile credere che su questa questione egli parli a nome della maggioranza del popolo francese. La Francia non è contro ciò per cui il mondo libero si batte e non è sufficientemente forte per creare un nuovo mondo ad immagine di Charles De Griulle» a. b.

Persone citate: Charles De Griulle, De Gauile, Lincoln White, Mao