De Gaulle isolato anche in patria di Sandro Volta

De Gaulle isolato anche in patria De Gaulle isolato anche in patria Partiti e giornali condannano il veto del generale all'ingresso di Londra nel Mec - Un comunicato del governo ripete che la Gran Bretagna non è ancora matura per entrare nella Comunità Europea (Dal nostro corrispondente) Parigi, 30 gennaio. A parte qualche giornale di stretta osservanza gollista, la stampa francese commenta con costernata severità l'intransigenza dell'Eliseo che ha fatto fallire le trattative di Bruxelles. < Un uomo solo — scrive Le Monde nel suo editoriale di stasera — in nome della propria concezione dell'Europa e del mondo, ha messo il suo veto all'entrata nel Mercato Comune di un paese la cui candidatura beneficiava della simpatia di tutti i nostri alleati». Dopo avere esaminato le paurose conseguenze che può avere quel gesto autoritario e l'isolamento in cui 'è caduta la Francia, 11 giornale scrive: « L'irritazione non è minore fra gli altri paesi della Comunità Europea, che perdonano difficilmente al Presidente della Repubblica il disprezzo nel quale li tiene apertamente ». Le Figaro, conservatore, afferma: « Il Mercato Comune ha effettivamente subito un colpo rude ohe, se non porta danno-, ai suol ingranaggi, danneggia lo spirito stesso che aveva finora animato, con efficacia crescente, la Comunità Europea e ohe segnava il suo significato*. Per il socialista Le Populaire, da Bruxelles « è uscita una Europa a pezzi, che dovrà ora es¬ sere sottoposta allo sforzo di una ingessatura, sempre nefasta ». Anche da parte dei più autorevoli esponenti politici non legati al regime gollista le reazioni sono molto tetre: «La Francia isolata — ha dichiarato l'ex presidente del Consiglio Paul Reynaud — l'entente cordiale, che ci ha salvati due volte in trent'anni, derisa, il disordine nell'alleanza atlantica, l'irritazione o addirittura l'inimicizia degli Stati Uniti verso di noi, mentre la loro presenza in Europa assicura la nostra libertà, il Mercato Comune, motore della nostra espansione, minacciato di sfasciarsi: e tutto questo perchef ». Il presidente nazionale del Mrp (democrazia cristiana), André Colin', ha detto: *Non si capisce perché, in modo unilaterale, senza sforzi -di consultazione o - di riavvicinamento coi nostri associati, la diplomazia francese abbia rischiato di sconquassare la solidarietà e l'amicizia ohe si sviluppavano fra i sei paesi associati nella cornice dei Mercato Co munii ». Non meno negativa 6 stata la reazione di Maurice Faure, esponente del partito radicale: < La vocazione del Menato Comune a costituire il nocciolo politico dell'Europa — ha affermato — mi sembra com¬ promessa, perché il metodo delle decisioni unilaterali, senza nessuna consultazione preventiva, impiegato dalla Francia, è in se stesso inammissibile. E' ciò che contribuisce di più ad uccidere lo spirito europeo, in quanto il suo contenuto era innovatore, indispensabile all'applicazione del Trattato di Roma». A questo pessimismo generale, si sottrae naturalmente La Nation, organo ufficiale del gollismo, secondo la quale < tutto permette oggi di sperare che la Comunità Economica Europea supererà la erisi che la scuote da dieci giorni. In quanto agli inglesi, se vogliono veramente unirsi all'Europa, spetta loro di prendere le iniziative necessarie; la porta rimano loro sempre aperta». L'interpretazione della porta che rimane aperta per gli Inglesi si ritrova anche nel comunicato ufficiale del consiglio del ministri che si è riunito sta mane all'Eliseo; nel quale è detto: <Il ministro degli Esteri ha fatto una relazione sulla situazione internazionale, e ha specialmente esposto le condizioni alle quali sono state sospese le trattative relative alla entrata della Gran Bretagna nella Comunità Economica Eu ropea ». Nel documentasi parla duni que di sospensione e non di rottura, ciò che è stato poi con¬ fermato anche dal ministro 'delle informazioni, il quale, illustrando al giornalisti l'atteggiamento di Couve. de Murville a Bruxelles, ha detto: «71 governo ha approvato in modo particolare la posizione europea affermata dal ministro degli Esteri francese, che permette al Trattato di Roma di mantenersi contro venti e maree. Questo atteggiamento non esclude futuri sviluppi e salvaguarda pienamente la possibilità di una vera entrata della Gran Bretagna in uri vero Mercato Comune il giorno in cui la Gran Bretagna sarà pronta, ciò che era attualmente impossibile, alle condizioni poste dalla Gran Bretagna a Bruxelles ». Il ministro non ha nascosto che, nel corso della riunione ministeriale di stamane, «un dibattito è evidentemente seguito alla esposizione di Couve de Murville, però ciò non ha alterato- per niente i pareri del consiglio dei ministri: nessun disaccordo ai è manifestato». Infine, Alain Peyrefltte ha smentito l'eventualità' di imminenti viaggi del capo dello Stato a Mosca e a Madrid: « D'altronde— ha detto — i progetti che si attribuiscono di volta in volta al generale De Gaulle, di costituire da una parte un asse Parigi-Mosca, e dall'altra un asse Parigi-Madrid, sono al quanto contraddittori». Sandro Volta

Persone citate: Alain Peyrefltte, André Colin, De Gaulle, Maurice Faure, Paul Reynaud