Pensionato di Imperia uccide il genero e poi si spara una fucilata alla testa

Pensionato di Imperia uccide il genero e poi si spara una fucilata alla testa Pensionato di Imperia uccide il genero e poi si spara una fucilata alla testa Ferito, si getta dal balcone e fugge - Ritrovato agonizzante, muore dissanguato all'ospedale - Aveva 77 anni, la sua vittima 34 - Forse la pazzia ha causato la tragedia (Dal nostro corrispondente) Imperia, 29 gennaio. Un anziano pensionato delle Ferrovie dello Stato, Domenico Gaggino di 77 anni, ha ucciso stasera con una fucilata il proprio genero, il trentaquattrenne Carlo Carli. Poi si è sparato un colpo alla testa ed è morto dissanguato in ospedale. La tragedia, che ha sconvolto improvvisamente una tranquilla famiglia di operai che vive nelle case popolari di via Cesare Battisti, nel rione Castelvecchio di Imperia — è avvenuta verso le 19,30. Teatro del grave fatto di sangue un piccolo appartamento sito al piano rialzato. Nell'alloggio vivevano il Gaggino, pensionato ormai da molti anni, sua moglie Maria, settantenne, la figlia, Renata di 33 anni, il marito di questa, Carlo e la bimba nata dal loro matrimonio, Mara di 6 anni. Il Carli lavorava come manovale nelle ferrovie alla stazione di Imperia-Oneglìa Secondo i primi accertamenti, pare che tra suocero e genero non ci fossero mai stati screzi di grande rilievo. Stasera, all'ora di cena, fra i due s'era accesa una piccola discussione per motivi futilissimi. Il pensionato, a quanto sembra, aveva mosso un rimprovero al Carli accusandolo di avere acquistato sbadatamente una partita di carbone assai scadente per il riscaldamento della casa. La discussione, comunque, si era conclusa senza altri strascichi, tanto che il giovane Carli era entrato nello stanzino da bagno, lasciando la porta aperta, e aveva incominciato a farsi la barba. Il pensionato invece, probabilmente colto da un accesso di follia, ha staccato il proprio fucile da caccia da una parete e, dalla vicina camera da letto, ha lasciato partire un colpo in direzione del genero. Il Carli, raggiunto in pieno al capo, è rimasto ucciso sul colpo. Alle grida delle due donne, accorse in quello stesso istante dalla cucina, il Gaggino ha rivolto il fucile verso di sé ed ha lasciato partire un altro colpo diretto al mento: la « rosa» dei pallini, forse per un improvviso spostamento dell'arma lo ha però colpito di striscio ferendolo orrendamente al viso. Subito dopo, men¬ tre da ogni parte del grande caseggiato accorreva gente richiamata dagli spari e dalle grida, il Gaggino sì è gettato dalla finestra nel prato e si è allontanato nel buio verso le vicine alture. Carabinieri, polizia e militi della «Croce Rossa » lo hanno rinvenuto dopo mezz'ora, seguendo la traccia di sangue che nella sua fuga il pensionato aveva lasciato sul terreno. Trasportato all'ospedale « San Giovanni » di Imperia, il Gaggino è morto dopo pochi minuti per dissanguamento. La causa della duplice tragedia va ricercata, con ogni probabilità, in un improvviso scoppio di follìa. Il Gaggino, tra l'altro, soffriva di arteriosclerosi. C'è chi non esclude un'altra ipotesi: l'uccisione del Carli potrebbe essere avvenuta per disgrazia, mentre il pensionato puliva l'arma. Il Gaggino. poi, si sarebbe tolta la vita quando si è reso conto della morte del Carli. L'impressione, nel piccolo centro di Castelvecchio, è stata enorme. Sfidando la notte gelida, una grande folla è rimasta a lungo per le strade a commentare l'episodio. Un giudice e i carabinieri di Imperia stanno raccogliendo testimonianze sul fatto di sangue per stabilire esattamente come è avvenuto e quali sono state le reali cause e. b.

Luoghi citati: Imperia, Imperia-oneglìa