Al consiglio comunale di Biella si cerca la soluzione alla crisi

Al consiglio comunale di Biella si cerca la soluzione alla crisi Dopo la revoca dell'incarico ai due assessori del pli Al consiglio comunale di Biella si cerca la soluzione alla crisi L'attuale giurila è rella da de, pli, psdi - I liberali favorevoli a continuare la collaborazione, ma con uomini nuovi - I socialdemocratici sono per il cenlro-sinislra - Il psi chiede le dimissioni, per alluare « un radicale cambiamento di rolla » (Dal nostro inviato speciale) Biella, 29 gennaio. La seduta comunale di stasera è stata la continuazione di quella di ieri nella quale si erano avuti sviluppi Inattesi. La crisi comunale è complessa ed ha avuto origine nel dicembre scorso, ma per chiarezza ricordiamo che il consiglio venne eletto nel novembre 1960 ed è formato da quindici democristiani, sei liberali, tre socialdemocratici, nove comunisti, cinque socialisti, un monarchico indipendente e un missino. Trattative molto laboriose portarono alla formazione d'una giunta costituita da sei democristiani, due liberali e un socialdemocratico, ricostituendo un'alleanza fra i tre partiti (che dispongono di ventiquattro voti su quaranta) già collaudata nelle due precedenti amministrazioni Stavolta però l'accordo fra 1 componenti della giunta, dopo vari dissensi sul modo di risolvere alcuni problemi cittadini, si ruppe clamorosamente nel dicembre scorso, quando l'assessore liberale alle Finanze, Agrustl, dissentiva dalla maggioranza della giunta sull'applicazione dell'imposta di famiglia, proponendo, dopo gli ingenti aumenti effettuati negli ultimi anni, una « pausa fiscale » che consentisse di colpire gli evasori e di concordare gli aumenti con 1 maggiori contribuenti. Seguivano le dichiarazioni di Guido Alberto Rivetti, assessore liberale allo sport, secondo cui il sindaco Casalvolone si disinteressava dei problemi sportivi. Le segreterie dei partiti entravano in azione, venivano pubblicate interviste e scambiate lettere, gli animi si ina< sprivano, finché la democrazia cristiana e il partito socialdemocratico denunciavano l'accordo concluso col partito liberale nel 1960 invitando impllc'itamente gli assessori liberali a dimettersi. E poiché questi chiedevano invece che 1 contrasti fossero discussi in consiglio, il sindaco revocava gli Incarichi affidati ad Agrustl e a Rivetti, i quali perciò restano assessori senza mansioni di carica. Nella riunione di ieri - sera un colpo di scena è stato portato dal capogruppo liberale Mosca, presentando una mozione di sfiducia al sindaco. I socialisti avevano rifiutato in precedenza di esaminare un'eventuale formazione tjlcentro-sinistra; prima — di-cono — si chiarisca la situa-zione in una seduta consiliare. Ieri sera 11 loro rappresentante ha definito «trasformismo » le Intenzioni della democrazia cristiana, la quale cercherebbe una maggioranza di ricambio mentre 1 socialisti vogliono un decisivo mutamento di rotta. Infine, dopo dichiarazioni del monarchico Buratti che teme la gestione commissariale, l'avv. Piero Sormano, capogruppo democristiano, dando per scontate le dimissioni degli assessori liberali, ha proposto di affidarsi a una giunta di minoranza (democristiani e socialdemocratici, diciotto voti su quaranta) che si atterrebbe a un programma strettamente amministrativo e potrebbe ottenere di volta in volta, con appoggi e astensioni, la maggioranza dei voti. I comunisti infine hanno pure presentato una mozione di sfiducia chiedendo le dimissioni di tutta la giunta e la formazione di una maggioranza con la partecipazione dei socialisti, a cui potrebbero dare il loro appoggio. Sebbene la situazione sia ancora molto intricata, la mozione di sfiducia al sindaco dei liberali e le dichiarazioni del capogruppo democristiano con l'accenno alla giunta di minoranza prospettano una soluzioni» possibile: il rimpasto del la amministrazione preceduto però dalle dimissioni degli assessori liberali o dell'intera giunta. La riunione di staser-. si 6 aperta con le repliche degli assessori Petrini (de) e Bora (psi) all'assessore Agrustl circa una pretesa egemonia del sindaco sui componenti della Giunta. Essi hanno affermato che gli assessori hanno sempre avuto modo di esprimere liberamente e democraticamente il loro pensiero in ogni circostanza. Novaretti (psdi) ha dichiarato che la crisi in seno alla Giunta va inquadrata nella scena politica di tutto il Paese; in molte amministrazioni si è giunti alla soluzione di centro-sinistra e dopo le prossime elezioni politiche questa tendenza verrà confermata e sviluppata. Vannucci (psi) e Liburno (pei) hanno confermato le critiche mosse all'amministrazione attuale. Ad essi ha risposto la consigliera Lidia Lanzasegretaria della de, considerata la maggiore esponenti? dellacorrente di sinistra del partitodichiarando che la de in questo momento non sta operando una scelta politica, ma si preoccupa esclusivamente della necessità e del benessere dei cittadini« I consiglieri democristiani intendono realizzare la continul tà dell'amministrazione e non abbandoneranno il loro posto senza avere prima un'alternativa valida ». Ai rappresentanti del partito liberale ha ribattuto che essi pretendono di essere contemporaneamente all'Interno e all'esterno dell'amministrazione comunale. A un intervento del comunista Sola che, fra l'altro, parlava degli impianti sportivi, l'assessore Rivetti, che presiedeva appunto a questo settore, ha risposto suscitando l'ilarità del Consiglio: « Io non posso parlare, perché sono stato degradato dal mio sindaco». Per il capo-gruppo del psi De Bernardi il dissenso nella maggioranza è dovuto a scelte politiche: 1 socialisti ritengono che la sola via possibile consista In un radicale cambiamento di rotta; ogni altro tentativo sarebbe basato su considerazioni elettoralìstiche, che preluderebbero a un successivo ritorno al centrismo. Il consigliere Ferraris, socialista, ammette che l'atteggia mento della signorina Lanza presenta qualche lato positivo; a confronto di quanto disse ieri il capogruppo democristiano. rscntum ritiene però che esista una sola soluzione: le dimissioni di tutta la Giunta-. Non è d'accordo su questo chiarimento Porta, del partito liberale, il quale afferma che la democrazia cristiana non ha ancora fatto una scelta e conclude il suo discorso riaffermando la possibilità di una formula di convergenza diversa per uomini e per clima e dichiarando che il pli è disposto a dare la sua collaborazione in una eventuale nuova formula. All'inizio delle dichiarazioni di voto, il sindaco ha fatto la proposta ai comunisti di ritirare la loro mozione di sfiducia, impegnandosi anche a nome egli assessori democristiani e socialdemocratici a dare, nel periodo di quindiciventi giorni, le dimissioni dalla carica. I socialisti si sono dichiarati contrari alla proposta. All'una 1 capi-gri ppo hanno chiesto e ottenuto di ritirarsi per esaminare brevemente la situazione allo stato attuale delle cose. Ettore Doglio

Luoghi citati: Agrustl, Biella, Mosca