Un maestro uccide in classe davanti alle alunne la collega che l'ha respinto e si toglie la vita

Un maestro uccide in classe davanti alle alunne la collega che l'ha respinto e si toglie la vita Tragica sparatoria nelle scuole elementari di Agnano presso Napoli Un maestro uccide in classe davanti alle alunne la collega che l'ha respinto e si toglie la vita Lei aveva 40 anni; lui 52: tutti e due erano sposati - Il fatto di sangue nell'aula della terza femminile • La donna era alla lavagna a dettare il compito - L'uomo l'ha fulminata con due colpi di rivoltella; poi s'è sparato alla testa - Trenta bimbe coìte da «choc» e ricoverate in ospedale (Dal nostro corrispondente) ' Napoli, .26 gennaio. Un maestro respinto da una collega della quale era innamorato si è recato nella classe dove la donna insegnava e alla presenza di 1,0 alunne, l'ha uccisa a colpi di pistola. Poi si è tolta la vita accanto a lei, con la stessa arma. La maestra assassinata aveva JfO anni. Si chiamava Olimpia Todisco. Era sposata con un impiegato della Previdenza Sociale, il rag. Mario De Rosa. Era madre dì due figli, Pinello e Mario. Il primo ha tf anni e frequenta il terzo liceo, il secondo 13 ed è studente al ginnasio. L'assassino suicida è Luigi Lambiase di SU anni sposato con Ester Bagnasco e senza figli. Possedeva un'auto; abitualmente girava armato. Ma la pistola usata stamane — una « Beretta 7,65 > — l'aveva comprata nuova. Le due famiglie — i Lambiase e i De Rosa — si conosceI vano da anni. Prima vi era sta- to un periodo di amicizia assai cordiale. Poi su questi rapporti, per volontà di Olimpia, era sceso un velo. Luigi Lambiase amava disperatamente la collega, lei si era sempre destreggiata in modo da evitare che suo marito si accorgesse dei sentimenti dell'uomo per non far nascere dissidi familiari. Per questo motivo il Lambiase, il se giugno scorso, tentò di sopprimersi con i barbiturici. La scuola di via Pendino ad Agnano, dove è avvenuta la tragedia, è al primo piano di un edificio popolare. Quindici insegnanti riuniscono ogni giorno, in tre turni, le cinque classi elementari. La scuola è diretta dall'insegnante Garin Pepe. Il Lambiase, giunto rso le 10 quando le lezioni erano cominciate da un'ora e mezzo\ si è- intrattenuto qualche minuto a_parlare col Pepe; poi è entrato nelVaula, la « III femminile-*, dove Olimpia Todisco, dettava un compito, è ulta lavagna la maestra stava scrivendo col gesso il tema della giornata. Aveva tracciato le parole: < La mia compagna... * e non aveva fatto in tempo ad aggiungere < di classe*. Vedendo entrare il Lambiase si è fermata, invitandolo a sedersi e dandogli la mano con un saluto cortese. Evidentemente la Todisco conosceva il motivo di quella utsita e sperava, con un contegno calmo e gentile, di differire l'aspetto spiacevole dell'incontro. Ha chiesto al Lambiase se voleva un « the ». « Grazie, no », ha risposto il maestro. Mentre i due parlavano a bassa voce, tutto si è svolto fulmineamente. Quattro colpi di pistola sono echeggiati all'improvviso; le liO bimbe, atterrite. Hanno visto l'uomo con l'arma in pugno ancora fumante e la loro maestra abbattersi sulla cattedra perdendo sangue. Le alunne sono balzate in piedi e, spinte dal panico, hanno cercato di fuggire. Ma il maestro si è lanciato verso l'uscita e, davanti alla porta, ha gridato, puntando la piato la: c Ferme tutte! ». Poi si è avvicinata la rivoltella alla tempia destra premendo il grilletto. E' caduto, morente, ac della canto al cadavere vittima. E' accorsa per prima la bidella Adele Landolfi. Ha fatto subito uscire le bimbe; poi ha telefonato alla polizia e con l'aiuto di un netturbino, Luigi Caianiello, ha tentato di soccorrere la maestra e lo sparatore. Ancora prima che giungesse il medico legale dottor Saverio Zarone, giunto col sostituto procuratore della Repubblica dott. Ranieri, Olimpia Todisco spirava. Il Lambiase, in fin di vita, veniva trasportato al < Santa Maria di Loreto », dove i chirurghi lo operavano. Tre ore dopo moriva anche lui. .La scuola, intanto, veniva circondata, per tenere lontani i curiosi. Si accertava che, dei quattro colpi esplosi, due avevano raggiunto la maestra mentre gli altri si erano conficcati nel legno di una porta. Le alunne, appena fuori dell'aula, venivano colte da un impressionante fenomeno di psicosi. In classe avevano taciuto ma ora urlavano tutte insieme, pallide, con gli occhi sbarrati. ai i Avevano brividi di febbre, vo-, mito, sudore freddo ed altri sintomi di intossicazione. E' stato necessario, da parte della < Croce Rossa*, trasportarne una trentina alla < Clinica Flegrea* e in alcuni ospedali: soltanto dopo aver bevuto dei calmanti ed essersi sentito vicino l'affetto dei genitori, le alunne si sono riavute. ' Il Provveditore agli Studi ha ordinato la chiusura della scuola per vari giorni ed il cam bio dell'aula in modo che nessuna delle bimbe, colte da choc, possa soffrire l'impressione già ricevuta rientrando in quel luogo. A casa dell'insegnante Luigi Lambiase sono state trovate due lettere, scritte una alla moglie e l'altra ad Olimpia De Rosa. Da esse — benché il loro esatto contenuto non sia stato divulgato — si sa tuttavia che appaiono questi fatti: la passione clic lo tormentava e la premeditazione del gesto attuato stamane quando ha visto confermata l'inutilità del suo insistere. c. g. -s La maestra Olimpia De Rosa uccisa in classe (Telef.) i

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