II campione mondiale Loi annuncia il ritiro dalla boxe

II campione mondiale Loi annuncia il ritiro dalla boxe Il pugile triestino ha comunicato Ieri a Milano la sua decisione II campione mondiale Loi annuncia il ritiro dalla boxe Ha trentatré anni - Nella sua lunga carriera ha disputato 126 combattimenti, vincendone 115, pareggiandone 8 e perdendone tre soli '■ Respinti contratti di decine di milioni per incontri da disputarsi in America e in Gappone - Curerà il suo ristorante a Milano (Dal nostro inviato speciale) Milano, 24 gennaio. Duilio Loi ha deciso di lasciare la boxe, e ciò facendo ha vinto il centovi ntisettesimo match della sua carriera, quello più difficile, perché combattuto contro se stesso. Dopo la vittoria del 15 dicembre scorso di fronte a Perkins, che gli aveva restituito il titolo mondiale dei pesi welters junior, era più facile per il trentatreeenne fuoriclasse del ring, continuare nell'attività di pugile che rinunciarvi. Le proposte per un lucroso proseguimento dell'attività non mancavano al campione del mondo: 40 mila dollari (diciotto milioni e mezzo di lire) per difendere il suo titolo a Los Angeles contro il giovane Torres, con garanzia di rivincita in Italia entro novanta giorni; una somma leggermente superiore per mettere in palio la sua corona in Giappone contro 11 mediocre Takahashi; altre consistenti offerte per misurarsi con Joe Brown nel Texas e col campione imperiale britannico Bunny Grant in Giamaìca. Duilio Loi ha avuto il coraggio di resistere a queste tentazioni, al miraggio di qualche mese ancora di gloria e di quattrini, e di ribadire ufficialmente l'amara decisione che egli aveva anticipato a Klaus già una settimana dopo la vittoria su Perkins. Duilio Loi dunque lascia il ring da campione del mondo. Lo lascia dopo diciott'anni di attività che lo videro dapprima inesperto < novizio » nel 1945, poi dilettante, poi professionista in caccia di gloria ed abbonato alla valigetta di fibra, ai viaggi in terza classe e alle «borse» di 1500 lire, poi campione lanciato verso il titolo italiano, verso quello europeo e infine, due anni or sono, verso quello mondiale Loi appende i guantoni dopo 126 combattimenti con tre sole sconfitte, 115 vittorie e otto pareggi, convinto che la sua decisione, ancorché non condivisa da tutti i suoi amici, era la più saggia che egli potesse prendere. L'ha annunciata oggi pomeriggio, riunendo i giornalisti nel suo ristorante di Porta Volta per l'ultima conferenza stampa della sua carriera. Duilio si era preparato, con l'aiuto della moglie, quattro parole da leggere al convenuti. Ma l'emozione ha troncato a metà il suo discorsetto, le lacrime hanno avuto il sopravvento sull'uomo che, iniziando a parlare con voce forte e decisa, si era ripromesso di non lasciarsi vincere dal sentimento. «A settembre — ha inco- minciato Loi — avevo già deciso di ritirarmi. Non l'ho fatto, e riconquistai il titolo. Quella era per me la battaglia dell'orgoglio. L'ho vinta, ma ho deciso di ritirarmi. Mi hanno detto però che era meglio che io riflettessi ancora». « Ebbene — ha continuato il campione del mondo, con la voce rotta dal groppo che gli chiudeva la gola — ho riflettuto ed ho deciso. Mi ritiro dopo diciotto anni di attività pugilistica. Sto bene, potrei continuare, ma io sono l'unico a potermi giudicare e preferisco smettere. L'ho deciso li- beramente, dopo matura riflessione, e... non tornerò indietro». Duilio Loi piange. Trae di tasca il fazzoletto, si soffia il naso per nascondere le lacrime, poi riprende: «Non posso chiudere questa mia breve dichiarazione senza dedicare la mia ultima vittoria a chi mi è stato più vicino di tutti, aiutandomi a tornare in possesso del titolo mondiale, cioè al mio procuratore Steve Klaus e al dottor Strumolo ». Poi si è alzato a parlare Steve Klaus. Ha detto che lui, pur essendo a conoscenza delia decisione che andava maturando Duilio, si era illuso che il suo campione cambiasse nuovamente idea, come aveva fatto a settembre. Per questo non aveva troncato i contatti in corso per nuovi e lucrosi ingaggi in tutto il mondo: e ha mostrato, a prova delle sue parole, i compromessi già firmati per incontrare Torres e Takahashi, nonché cablogrammi da ogni parte del mondo, divenuti ormai carta straccia. Unico documento che ha ancora valore è il « cablo » della « World Boxing Association » che dà la sua ratifica alla riconquista del titolo mondiale da parte di Loi. Ma questo foglio di carta cessa di avere corso legale dopo pochi attimi: con gli occhi velati di lacrime, Duilio firma una dopo l'altra le copie, passategli da Klaus, della lettera alla W.B.A. per la rinuncia ufficiale al titolo di campione del mondo, e di quel la alla F.P.I. (che la inoltrerà all'E.B.U.) per l'abdicazione alla corona europea del pesi welters. Duilio Loi è ormai un ex pugile, che risponde, commosso ma non per questo meno polemico del solito, al fuoco di fila di domande dell'ultima intervista: «Fisicamente mi sento a posto — egli risponde ad un quesito sulle sue condizioni fisiche — credo di stare bene, ma mi sono convinto di non dover abusare di questo. Come pugile, come padre, co me marito, ho una grave re sponsabilità e questo basta a giustificare una mia decisione, senza andare a cercare divieti medici che non esistono. Non mi sono presentato alla visita di controllo federale per il rinnovo della licenza e soltanto sabato prossimo mi sottoporrò volontariamente ad alcuni esami da parte del prof. Brina». «Allora perché tanta fretta di lasciare il ring? ». «Anche se nessuno mi ha mpaiNP mai creduto, io ho amato il pugilato e vorrei che tutti amassero il loro lavoro come io ho voluto bene alla boxe. Non l'ho fatto solo per i soldi. Per questo mi posso permet¬ tere di andarmene dopo che mi sono convinto che, nonostante le mie buone condizioni fisiche, 11 Loi dei tempi d'oro, quello di Ferrer, di Galiana, di Ortiz, non c'è più. Non sono un vigliacco, ma non mi sento più di sopportare 11 peso di una responsabilità divenuta troppo grave ». « Progetti per il futuro? ». «Ho un ristorante, mi dedicherò a quello. Poi, un anno o l'altro, chissà, un certo progetto di attività in Liguria potrebbe realizzarsi. Dalla boxe starò lontano per un po' di tempo, ma non potrò mai staccarmene. Non so se farò il procuratore, è un mestiere molto difficile. Ma col tempo vedremo. Forse, se Klaus vorrà insegnarmi qualcosa, un anno o l'altro mi deciderò». La conferenza-stampa è finita, Duilio Loi, ex campione del mondo, è ormai un proprietario di ristorante che congeda gli amici giornalisti, da domani — egli spera — suoi clienti, con un sorriso ed una battuta. Ma" si vede chiaramente che Duilio non si trova ancora in questa veste borghese e cerca di nascondere l'amarezza tirando boccate nervose da una sigaretta americana, finalmente permessa anche a lui. Gianni Pignata Duilio Loi (a sinistra) ha annunciato ieri la decisione di ritirarsi dalla boxe (Tel.)

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