Delfino : "Non dovevo gareggiare nella Monal ma a Parigi hanno insistito ed ho vinto,,

Delfino : "Non dovevo gareggiare nella Monal ma a Parigi hanno insistito ed ho vinto,, Delfino : "Non dovevo gareggiare nella Monal ma a Parigi hanno insistito ed ho vinto,, Il quarantunenne spadista torinese era l'accompagnatore dei giovani azzurri Albanese, Chiari e Breda - Aveva portato con sé la sacca delle armi «per forza d'abitudine» - La grande gioia per il trionfo e gli elogi dei giornali francesi Desideravamo congratularci con l'amico Delfino, compagno di lotte schermistiche in tempi purtroppo lontani, per la magnifica vittoria colta domenica a Parigi nella Coppa Monal di spada, ed abbiamo avuto la ventura di rintracciarlo appena rientrato dalla capitale francese, dove il torinese non ha potuto trattenersi malgrado si meritasse una breve « vacanza* dopo il suo trionfo veramente clamoroso ed inatteso per un atleta di 1,1 anni. *Debbo tornare subito al lavoro — ha spiegato con l'abituate serietà — e non posso certo imitare gli schermitori giapponesi che sosterranno gli allenamenti a Parigi sino alle Olimpiadi*. Veramente curioso il retroscena della sua vittoria a Parigi. Delfino ha infatti raccontato: «Mi ero recato a Montparnasse come semplice accompagnatore federale dei più giovani spadisti azzurri, Chiari, Albanese, Breda; avevo portato con me la sacca delle armi per forza d'abitudine senza pensare di scendere in gara, essendo rimasto quasi inattivo dopo gli sfortunati « mondiali » del luglio scorso a Buenos Aires, e sentendo ormai il peso di tante primavere, che credevo veramente troppe per un così impegnativo torneo ». «Poi, allettato dagli organizzatori, mi sono lanciato nella « bagarre », scaldandomi di assalto in assalto e accorgendomi che il diavolo era meno brutto del previsto, tanto da ritrovarmi nei SS superstiti dell'eliminazione diretta ». «A questo punto avversari e dirigenti locali hanno cominciato a rendermi dura la vita ricorrendo anche a qualche colpo... proibito (come l'annullamento di stoccate che mi parevano valide), tuttavia sono riuscito a battere il campione del mondo juniores Brodin ed il tedesco Rompza, accedendo così alla « poule » finale. Ai tre avversari francesi finalisti Allemand, Dreyfus, Bourquard se n'è aggiunto un quarto, forse il più temibile: un crampo alla mano e alla gamba sempre più doloroso ». € Accorgendosi della mia situazione, Bourquard, il simpatico baffuto di Belfort, voleva ripetermi nella finalissima lo scherzo di Lugano, e credendomi ormai finito si avventava all'attacco, andandosi cosi ad infilare sul mio ferro per tre volte consecutive, perdendo la testa e terminando sconfitto per 10 a S ». Questo il racconto di Delfino, ancora pieno di entusiasmo per la bellissima impresa com piuta. La sua vittoria è stata accompagnata dalla delusione dei dirigenti francesi e dagli applausi cavallereschi del folto pubblico, che ben conosce lo spadista torinese dopo la sua vittoria olimpica ed in sei edi zioni della « Monal». <Il successo di Parigi — ha aggiunto Delfino — mi ha dato una soddisfazione enorme, In quanto ho dimostrato agli al tri. ed anche a me stesso che posso ancora salire in pedana senza incorrere in brutte figure. Mi sono divertito a leggere i commenti dei giornali francesi. L'Equipe ha scritto: il vecchio coccodrillo si è ingoiato ad uno ad uno i rivali». Carlo Filogamo Delfino e la moglie oon il trofeo più preiloooi la medaglia d'oro delle Olimpiadi

Persone citate: Albanese, Allemand, Belfort, Carlo Filogamo, Dreyfus

Luoghi citati: Buenos Aires, Lugano, Montparnasse, Parigi