Uno scolaro investito sulle strisce Lo credevano morto, si rialza illeso

Uno scolaro investito sulle strisce Lo credevano morto, si rialza illeso Attraversava con la maestra sotto gli occhi del vigile Uno scolaro investito sulle strisce Lo credevano morto, si rialza illeso Il ragazzo è scaraventato sul marciapiede e rimane esanime, poi si riprende tra le braccia dell'insegnante - Portato all'ospedale, torna a casa mentre il bidello reca alla famiglia la notizia della disgrazia Un'auto piombata su un passaggio pedonale mentre alcune persone stavano attraversando la strada, ha travolto uno scolaro lanciandolo sul marciapiede; i presenti lo credevano morto, ma poi lo hanno visto alzarsi: era quasi Illeso. L'incidente è accaduto all'estrema periferia della città, quasi nel territorio di Settimo, In strada San Mauro. Erano le 12,30. Dalla scuola Giovanni Cena, che si trova appunto al numero 28 di quella strada, uscivano gli alunni. Soli o accompagnati da un familiare si avviavano verso casa. Silvio Paire, di 8 anni, che frequenta la seconda elementare e abita In via Centallo 54 con il padre, carpentiere, la mamma e tre fratelli, si accingeva ad attraversare la strada. Per maggior sicurezza si metteva un passo dietro la maestra, signora Maria Teresa Giordanino, che doveva anch'essa andare dalla parte opposta. Il vigile di servizio in quei punto dava il via libera per l'attraversamento e I pedoni s'incamminavano; dietro il Faire c'era un suo compagno di classe, Andrea Scarafiotti, per mano alla madre. Un automobilista — Giuseppe Banchio, 31 anni, via Gorizia 94, che era al volante di una «li 00» — piombava sui passaggio pedonale forse perché distratto o perché non aveva fatto in tempo a fermarsi quando il vigile aveva alzato il braccio. La macchina Investiva in pieno 11 Paire e lo scaraventava in avanti. Il bambino compiva un volo di alcuni metri senza toccare il suolo, poi Univa sull'asfalto, rotolava alcune volte su se stesso e s'arrestava sul marciapiede, mentre i presenti lanciavano urla di spavento. La macchina, che aveva appena sfiorato sia la maestra e sia l'altro bambino e la sua mamma, si andava a fermare alcuni metri più avanti. Il Banchio scendeva pallidissimo e tremante. La maestra, il vigile e le altre persone si precipitavano sul bambino travolto, convinti che fosse Sia morto. L'insegnante lo prendeva fra le braccia e lo chiamava ripetutamente. Il ragazzo era in preda allo choc, ma dopo lunghi istanti si riaveva plena- mente e cercava di rialzarsi. Il vigile fermava una macchina di passaggio, una « Giulietta », e invitava l'automobilista a portare l'investito all'ospedale. La madre di Andrea Scarafiotti saliva sulla vettura per accompagnare il piccolo Paire. Frattanto la maestra tornava a scuola e pregava 11 bidello di andare a casa della madre per informarla, con le dovute cautele, dell'incidente. All'Astanteria Martini, dove il ferito era portato, il medico di turno constatava che non c'era assolutamente bisogno di ricovero: Il Paire aveva riportato soltanto contusioni ed escoriazioni multiple che guariranno in una decina di giorni. Dopo le medicazioni, 11 ragazzo veniva riaccompagnato a casa dove giungeva proprio nel momento in cui 11 bidello stava recando la triste notizia alla madre e la donna — che già si era accasciata su una sedia quasi svenuta — aveva la lieta sorpresa di vedersi il bambino davanti, in piedi, salvo. Allora se lo stringeva fra le braccia, piangendo. Silvio, di otto anni, racconta la sua paurosa avventura

Persone citate: Andrea Scarafiotti, Banchio, Giovanni Cena, Giuseppe Banchio, Maria Teresa Giordanino, Paire, Silvio Paire