Morente l'ispettrice di polizia che s'è sparata sconvolta per la tragica fine del fidanzato

Morente l'ispettrice di polizia che s'è sparata sconvolta per la tragica fine del fidanzato Il pietoso dramma della bella giovane romana Morente l'ispettrice di polizia che s'è sparata sconvolta per la tragica fine del fidanzato Avrebbe dovulo sposarsi il mese scorso con un insegnante - Pochi giorni prima della dala fissala per le nozze, l'uomo venne Iravolto e ucciso da un'aulo della polizia - La donna non seppe resistere al dolore e si ammalò - Si è esplosa un colpo alla lesta con la pistola d'ordinanza è e e e ù , o n i o e i i o o ClgmmdiJvice-ispettrici d«fp(Nostro servizio particolare) Roma, 21 gennaio. Anna Maria Capotondi, la vice ispettrice di pubblica sicurezza che ieri sera si è sparata un colpo di pistola alla tempia in un portone di via del Falco, nei pressi di piazza Cavour, versa ancora tra la vita e la morte in una camera dell'ospedale S. Spirito. I medici disperano di poterla salvare. Il prolettile le ha trapassato la testa e lo stato comatoso in cui si trova non permette il necessario intervento chirurgico. Anna Maria Capotondi è una donna di trent'anni alla quale fino a qualche tempo fa sembrava che il destino non avesse negato nulla: bellezza, intelligenza, volontà ed un temperamento quieto e gentile. Ma proprio questo stesso destino doveva dimostrarsi in seguito estremamente crudele. Suo padre, uno stimato professionista, morì alcuni anni fa lasciando sola Anna Maria (pochi mesi primo era rimasta orfana anche della madre). Per un po' di tempo visse in casa del fratello sposato, ma dei contrasti con la cognata turbavano quella convivenza. Il concorso indetto due anni fa dal ministero dell'Interno per l'assunzione di un certo numero di P. S., le fornì la buona occa sione per crearsi una vita in dipendente. La Capotondi riuscì fra le migliori e fu destinata alla questura di Udine, ma dovette rinunciare ad entrare in servigio in seguito ad una grave malattia: una sindrome psico nevrotica a fondo depressivo, da cui guarì solo dopo un anno. Nei primi giorni di agosto prese servizio alla questura di Cagliari, ove aveva chiesto di essere trasferita. Sembrava essersi ormai rimessa completamente ed era in procinto di sposarsi con l'uomo che con il suo affetto l'aveva aiutata a superare quella malattia. Si trattava di un insegnante di Acìlia, il quarantaduenne Francesco Muscherà, la cui vita doveva essere stroncata il SO novembre da un tragico incidente: fu ucciso sulla via Cristoforo Co lombo da una < Ferrari » della polizia che travolse la sua « 600 » ad un bivio. Anna Maria era in quei gior ni a Roma in licenza prema trimoniale: doveva sposarsi al l'inizio di dicembre Nel pome riggio del 30 novembre scorso invece, le venne portata la terribile notizia della tragica fi ne del fidanzato. La notizia precipitava Anna Maria Capotondi nella dispe razione. Nel giro di pochi giorni, il dolore si ripercosse sulla sua salute e la donna inco minciò ad avvertire i sintomi di un grave esaurimento nervoso. Non potendo riprendere il servizio si sistemò in casa di una cugina in via Crescenzio, nello stesso stabile cioè in cui aveva vissuto fin da bambina. Nel pomeriggio di ieri ci fu un lieve diverbio tra la Capo tondi e i parenti. Sembrava che non dovesse esserci alcun se guito al banale incidente. Invece Anna Maria è uscita di casa maturando il triste proposito di uccidersi. Portava oon sévine Sa.liadmgvSit sé la pistola di ordinanza. Ba vagato a lungo poi è entrata in un portone di via del Falco e si è sparata. g. fr. mmmmu imiimmiiimimimimmm miimmimimmi imimimmi limimi L'ispettrice di polizia Anna Maria Capotondi (Telef.)

Persone citate: Anna Maria, Anna Maria Capotondi, Capotondi

Luoghi citati: Cagliari, Roma, Udine