"Forse in due giorni sarà risolto il mistero del delitto di Saluzzo,,

"Forse in due giorni sarà risolto il mistero del delitto di Saluzzo,, la nuova inchiesta per l'uccisione della possidente di Manta "Forse in due giorni sarà risolto il mistero del delitto di Saluzzo,, Cosi ha dichiarato la polizia • In carcere vi sono due giovani braccianti e un contadino - Non confermata la notizia della loro confessione ■ Uno dei «fermati» è fratello di un assassino (Dal nostro inviato speciale) Saluzzo. 21 gennaio. Le indagini sull'uccisione della sessantatreenne Anna Daniele — la possidente di Manta soppressa a scopo di rapina la notte dal ti al es novembre scorso — sono a una nuova svolta. Forse è quella decisiva. Entro due giorni, dice la polizia, il mistero sarà chiarito. Dopo il delitto erano stati < fermati > i braccianti Pietro Isoardi di 20 anni e Giovanni Madala, di 22, entrambi di Venasca, e il ventisettenne Spirito Garnero, di Manta. Il primo aveva confessato, indicando gli altri due come complici. L'enigma pareva risolto ma nella seconda settimana d'inchiesta tutto ripiombò nel buio. Il Madala e il Qarnero, ohe continuavano a negare, furono creduti e scarcerati. L'arresto fu mantenuto soltanto per Pietro Isoardi. Il giudice spiccò nei suoi confronti mandato di cattura per omicidio a scopo di rapina. Poiché il giovane di Venasca aveva sempre affermato di aver fatto da < palo >, mentre altri erano saliti nell'alloggio della Daniele, le ricerche degli investigatori si concentrarono sui complici. L'inchiesta, negli ultimi quaranta giorni, è stata sempre circondata dal riserbo: in questo periodo sono state interrogate decine e decine di persone. Al riguardo va ricordato che nei giorni di Natale un operaio di Costigliole Saluzzo, che era stato più volte interrogato su circostanze relative al crimine, si tolse la vita impiccandosi in un fienile. Un altro dei testi-chiave che, con la sua deposizione, ha consentito agli inquirenti di giungere all'Isoardi ed a coloro che in un primo momento erano stati ritenuti suoi complici fu il r. ,Luattrenne Bernardo Fin^,, giovane manovale da Brignoi s (Francia) e residente a Melle, in alta vai Varaita. Il Fino, fhe lavora saltuariamente come garzone di campagna ed era ultimamente occupato in un cascinale di Venasca, ha un fratello maggiore, Tommaso, di «6 anni, ch'è in carcere sotto l'accusa di omicidio a scopo di rapina per aver ucciso alla periferia di Saluzzo, con la complicità di una sedicenne di Brossasco, il manovale Antonio Peirone. Bernardo Fino, che soltanto la scorsa estate era stato congedato dal servizio militare, aveva trascorso in compagnia dell'Isoardi e di altri amici le ore che precedettero il delitto di Manta. Al magistrato che l'interrogò disse che, verso mezzanotte, era rincasato insieme al Madala, pilotando la utilitaria di un amico. Giunto a Venasca aveva affidato le chiavi della vettura al Madala. Questi sarebbe tornato sui propri passi verso Manta. Il Fino, invece, sarebbe andato subito a dormire. In quest'ultimo perìodo la deposizione del Fino ■'• stata sottoposta ad un m <uzioso esame. Sette giorni fa, tuttavia, Bernardo Fino venne € fermato» e portato al carcere di Saluzzo a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica dott. Ignesti. Con lui sarebbero state < fermate > altre due persone: il bracciante Domenico Bernardino Locati di 19 anni, di Melle e il contadino Lorenzo Olivero di ss anni, domiciliato a Costigliole Saluzzo in via Savigliano. Il primo, pur risultando convivente coi genitori ed i /rateili in borgata Meira-Chianale, non ha in realtà una dimora stabile. Il giovane campa di lavori saltuari e frequenta la zona di Venasca. A Melle pare non goda di buona fama. L'Olivero ha combattuto durante l'ultima guerra. Dopo PS settembre fu preso dai tede schi nel corso di un rastrellamento. Portato in un Lager in Germania fu seviziato dai na¬ zisti che lo sottoposero a una umiliante mutilazione. Riuscì a scampare e, tornato ivi i->atria, si sposò. Il suo matrimonio ebbe breve durata. La moglie si separò da lui e riuscì anche a ottenere lo scioglimento del vincolo. L'Olivero vive solo e lavora la terra che possiede in comune con i fratelli. Non si sa quale parte possa aver avuto nel delitto. E' stato detto che il Fino e il Locati avrebbero' ammesso la loro partecipazione al crimine, mentre l'Olivero negherebbe. La notizia non è suffragata da fonti ufficiali. Il dirigente del Commissariato di P. S. di Saluzzo, dott. Saccotelli, non ha voluto confermare né smentire le notizie delle ultime quarantotto ore. Si è limitato a dichiarare che, forse, nei prossimi due giorni si potrà arrivare alla soluzione del < giallo > di Manta. Nino Manera aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Da sinistra, Bernardo Fino, 24 anni, e Domenico Locati, di 19 anni, che sarebbero stati fermati a Saluzzo