«Don Chisciotte» girato in Russia «Due settimane in un'altra città»

«Don Chisciotte» girato in Russia «Due settimane in un'altra città» «Don Chisciotte» girato in Russia «Due settimane in un'altra città» (Doria) — Il russo Von Chisciotte, che rappresenta il secondo tentativo, dopo quello di Pabst, di trasferire sullo schermo il capolavoro di Cervantes, è opera del regista Grigorij Kozincev, e già se ne parlò in occasione di una «anteprima > torinese nel settembre scorso. Pur senza incarnare la poesia dell'originale né riportarne l'ampio respiro, è una sintesi figurativa di grande dignità, dove pittura e cinema (Goya, Daumier e Dorè da una parte, Eisenstein e Feyder dall'altra hanno ispirato la regìa di Kozincev) concorrono a fare di ogni sequenza un'ideale € illustrazione » dei luoghi più famosi del romanzo. I suggestivi colori, la splendida fotografia di A. Moskvin e A. Dudko, le scenografie di A. Enei e A. Altman, sono degni della miglior tradizione del cinema sovietico, mentre la scelta dei due protagonisti, da cui tutto dipende, si rivela assai felice. Nikolaj Cerkassov, il celebre protagonista di «Alexander Nevski> e di «Ivan il terribile> (il quale da molti anni interpreta sulle scene il Cavaliere della Triste Figura) torreggia nella plastica figurazione dell'hidalgo, che regista e sceneggiatore (il commediografo Schwartz) hanno interpretato in chiave romantica; e Yuri Tolubeiev è un colorito e misurato Sancio. Sullo sfondo d'una Spagna secentesca mirabilmente rifatta sui monti della Crimea, le due figure sono saldamente impostate; e nelle scene di solitudine meglio che in quelle d'intrigo, dove il film mostra più la corda dell'adattamento teatrale, rivelano il buon gusto, la cultura e al tempo stesso la modestia con cui l'anziano regista ci ha dato una «lettura per immagini!, ingenua e popolare, dell'immortale romanzo. * * (Vittoria) — Due settimane in un'altra città («Two weeks in another town >, dall'omonimo romanzo di Irvin Shaw), cinemascope a colori diretto da Vincente Minnelli, vorrebbe essere una « denuncia > del mondo cinematografico romano invaso dagli hollywoodiani, ma ne è soltanto la falsificazione fumettistica, involontariamente amena. E' mai possibile che il cinema sia così insincero anche quando parla male di se stesso? E alluda a travagli geniali e a tormenti creativi del personaggio « regista >, quando poi di lui vediamo saggi orripilanti come quelli che ci vengono, mostrati? O se c'era intenzione di satira, perché non è chiara? La storia, degna della cornice, è quella di un grande attore hollywoodiano ricoverato per nevrosi in una clinica, che per merito di un regista compiacente e interessato, rientra nel giro come curatore del doppiaggio d'un film in lavorazione a Cinecittà. Ma duro è risalire; l'erta è seminata di mostri (fra i quali la perversa ex moglie dell'attore, e poi il regista stesso, invidioso del suo « aiuto > troppo bravo) i quali vorrebbero ricacciare il povero Jack fra i rottami; ma con un disperato sforzo di volontà egli vince la battaglia dei nervi e si rivela, contro tutti e contro tutto, un nuovo genio della regìa. Quando 11 film è debole, il cinema americano usa rincarare sul cast: qui giostrano nientemeno che Kirk Douglas, E. G. Robinson, Cyd Charisse, George Hamilton, Dahl Lavi, Claire Trevor, Rosanna Schiaf¬ fihrcamsnggubalvvnbfielcfdfitbt fino, e persino Erich von Stroheim junior, che è anche aiuto regista. Ma il rimedio è pericoloso; perché appunto tanti autorevoli personaggi fanno meglio sentire il vuoto in cui si dibattono. |. p. * * (Ambrosio) — I due colonnelli sono Totò e Walter Pidgeon. L'uno italiano, l'altro inglese, combattono in Grecia una loro guerra privata, e abbastanza da operetta, intorno ad un villaggio che passa dall'uno all'altro una ventina di volte, consentendo ai due avversari di farsi a turno prigionieri e, all'occasione, di scambiarsi militaresche cortesie; finché l'8 settembre non unirà entrambi contro i tedeschi. Evidentemente ricalcato sulla falsariga dei « Due nemici », con Sordi e David Niven, il film di Steno rimbomba tutto degli urlacci di Totò-al quale fa da divertita «spalla» un ironico Pidgeon: battute e situazioni sono talvolta di dubbio gusto (proprio a quelle tuttavia il pubblico si sganascia), ma alla fine la farsetta ha ot¬ tenuto lo scopo di strappare qualche risata. Tra gli altri interpreti, compaiono anche Scilla Gabel, nella parte d'una moglie greca che si fa beffe 'di entrambi 1 colonnelli, e un sobrio Nino Taranto. * * (Lux) — Prendendo le mosse da un romanzo giallo, cosiddetto d'azione, di Ian Fleming, Agente 007 licenza di uccidere («Doctor No») si propone di lanciare un nuovo attore e di dare magari il via ad una nuova serie poliziesca. L'attore è Sean Connery, chiaramente modellato su Eddie Constantlne (secondo la formula donne, pugni e whisky), la serie è quella delle avventure di James Bond, agente del controspionaggio inglese, qui alle prese, nell'isola di Giamaica, con un fantascientifico criminale che usa l'energia atomica per le sue malvage imprese. Diretto a colori da Terence Young, e non senza abilità, il film è abbastanza movimentato ed arruffato per non deludere gli appassionati del genere. (.Reposi) — Chi avrebbe potuto rifare, per la terza volta crediamo, II fantasma dell'Opera («The phantom of the Opera») con maggiore competenza di Terence Fisher da anni in grande dimestichezza con vampiri e mostri? E un mostro, sia pure buono come il pane, è il musicista che, con il volto sfigurato dalle fiamme, vaga nei meandri di un tenebroso teatrone covando la vendetta contro l'uomo che si è appropriato delle sue opere. Lo impersona Herbert Lom docilmente prestatosi alle invenzióni del truccatore per incutere pietà e spavento alla giovane cantante (Heather Sears) che egli rapisce e Istruisce. Rispettando, come si vede, 11 racconto di Leroux e conservandone la cornice fine ottocento il regista ha diretto con la diligenza e l'impassibilità che distinguono questi film inglesi dell'orrore. Inutile quindi chiedergli ciò che in essi non c'è inai: un briciolo dì estro e, magari, di humour. vice

Luoghi citati: Crimea, Grecia, Russia, Spagna