L'ex-presidente della Roma precisa che il passivo era di 877 milioni di Guido Guidi
L'ex-presidente della Roma precisa che il passivo era di 877 milioni L'ex-presidente della Roma precisa che il passivo era di 877 milioni Il cav. Anacleto Gianni lasciò la società nel giugno del '62 - Ha querelato due giornalisti che l'hanno accusato di aver creato un deficit di un miliardo e trecento milioni - Ieri la prima udienza in Tribunale (Dal nostro corrispondente) Roma, 17 gennaio. Per la prima volta, salvo errori, nella storia del campionato di calcio, un tribunale è stato chiamato a prendere in esame il sistema con cui viene amministrata una società di calcio. Tutto per una querela presentata dall'ex presidente dell'A. S. Roma, l'industriale Anacleto Gianni, contro due giornalisti, Paolo Biagi ed Enzo Rava, i quali nell'ottobre scorso scrissero e pubblicarono un articolo nel quale gli si attribuiva la responsabilità di aver amministrato nel modo peggiore la società il cui passivo era salito, sotto la sua gestione, ad 1 miliardo e 300 milioni. *E' un'accusa del tutto infondata — ha spiegato Anacleto Gianni — perché il deficit in tre anni è aumentato soltanto di ZOO milioni ed è ampiamente giustificato dall'acquisto di Manfredini, Lojacono ed Angelino ». Ridotta l'indagine esclusivamente ai chiarimenti dell'ex presidente della A. S. Roma (il tribunale ha respinto la richiesta di ascoltare alcuni tetestimoni attualmente consister» della società), il processo, in conseguenza, è scemato di interesse. Ma si è appreso ugualmente qualcosa del modo singolare in cui si muovono le società di calcio. Ecco un esempio: i presidenti — il caso della Roma è identico o quasi a quello di altri sodalizi — fanno ricorso al credito limitandosi a pagare gli interessi sulle somme ottenute e gli impegni da loro assunti per sanare i bilanci scadono con il loro mandato. Il cavaliere del lavoro Anacleto Gianni, infatti, si impegnò, nel luglio ÌSS8, a pagare ogni aumento del bilancio; ma ieri ai giudici ha spiegato di aver trasmesso questo suo impegno al proprio successore, conte Marini Dettino. In che cosa sono consistiti i chiarimenti dell'ex presidente dell'A. S. RomaT Dopo aver difeso la .propria gestione ricordando di aver acquistato Lojacono, Angelino, manfredini, Carpanesi, Foni ed aver assunto il trainer Camiglia; dopo avere sottolineato che il < disavanzo indicato dalle cronache è puramente formale perché il patrimonio giocatori supera di gran lunga la cifra indicata come deficit»; dopo avere negato che il passivo della società ammontasse al termine della stagione 1961-6Z ad 1 miliardo e 300 milioni, Anacleto Gianni (che è assistito dall'avv. Nicola Torchia e dai professori Giuseppe Sabatini ed Alfredo De Marsico), ha ammesso che durante la sua amministrazione, la Roma venne multata dalla Lega nazionale calcio per avere versato ai giocatori premi di partita esorbitanti. Ha anche aggiunto che si è trattato di un episodio comune a molte altre società. Interessanti le ultime battute della seduta. Avv. Zaccaria (difensore dei giornalisti.) —; E' vero che il passivo della Roma è il più gravoso di tutti quelli delle società sportive di calcio'italiane e straniere t Gianni — Non sono in grado di rispondere in modo preciso anche perché il passivo di una, società sportiva è in rapporto al valore patrimoniale dei giocatori. Presidente — E' vero ohe gli incassi della Roma ammontano a circa 650 milioni annui e sono inferiori in Italia soltanto a quelli dell'Interi Gianni — In media questi incassi vanno da un minimo di 400 milioni ad un massimo di 700 milioni ogni anno e sono in rapporto, ovviamente, al rendimento della squadra. Presidente — E' vero che quando lei assunse la gestione della Roma nel 1958 il passivo della società- ammontava a 389 milioni di lire e quando lei lasciò la società nel giugno 196Z questo passivo era di 1 miliardo e 106 milioni t Gianni — 7o ricordo di avere firmato un bilancio, nel giugno 196Z, ammontante a 877 milioni. Su questa precisazione, il processo è stato rinviato all'udienza del 4 marzo prossimo per la discussione e la sentenza. Guido Guidi
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