Gli industriali francesi chiedono di boicottare i frigoriferi italiani
Gli industriali francesi chiedono di boicottare i frigoriferi italiani Gli industriali francesi chiedono di boicottare i frigoriferi italiani Nuove pressioni sul governo perché ristabilisca i contingentamenti ed aumenti le tariffe doganali - Gli apparecchi prodotti in Italia costano meno e sono più richiesti dal pubblico (Nostro servizio particolare) Parigi, 8 gennaio. I fabbricanti francesi di frigoriferi premono di nuovo sul loro governo affinché chiuda le frontiere ai concorrenti italiani, chiedendo alla Commissione esecutiva del Mercato comune l'autorizzazione di applicare la clausola di salvaguardia della propria industria, cioè il ristabilimento dei contingentamenti e l'aumento delle tariffe doganali. La verità, per quanto riguarda i frigoriferi, è ohe l'industria francese è molto frazionata, produce quindi ad un costo eccessivo e i fabbricanti vogliono guadagnar troppo. Mentre in Italia la produzione si trova nelle mani di sei aziende soltanto, che fabbricano da sé tutti gli elementi necessari, in Francia esistono un centinaio di marche e gli apparecchi lanciati sul mercato comprendono elementi fabbricati da 'ben 23 società. L'allarme ai produsse nel giugno del '61, quando le frontiere si aprirono grazie alla stipulazione del trattato di Roma. I frigoriferi dei Paesi del Meo poterono entrare in Francia senza limitazioni e gli industriali francesi compreso il pericolo, ribassarono subito del venti per cento il prezzo di vendita dei loro. Nonostante il ribasso che era stato necessario fare, gli apparecchi francesi rimanevano cari rispetto a quelli italiani, che si imponevano rapidamente non soltanto grazie al miglior prezzo ma anche grazie alla qualità Allora i francesi accusarono il governo italiano di consentire agli esportatori- un ristorno incompatibile col trattato di Rema. Sotto la pressione di.: suoi industriali, il governo di Parigi presentò ricorso contro l'Italia a Bruxelles e alla fine del 1961, pur non riconoscendo validi gli argomenti avanzati, il governo italiano accettò di diminuire il ristorno in una misura che la Commissione esecutiva del Mec ritenne sufficiente. La richiesta francese rivolta all'applicazione della clausola di salvaguardia venne quindi respinta, ma il governo di Parigi insistè affinché venisse compiuta almeno un'inchiestu sulle cause ohe permettono ai fabbricanti italiani di esportare i frigoriferi a prezzi bassi. L'inchiesta è in corso, ma non ha dato finora i risultati che i franoesi speravano Le delegazioni o.'.J hanno visitato le fabbriche italiane avrebbero ammirato, invece, la centralizzazione che è stata realizzata, l'automatismo e i concetti di produzione che permettono all'Italia di invadere i Paesi del Mec e soprattutto la Francia. Questa effettivamente subisce più degli altri la concorrenza estera Nel 1962 ha fabbricato soltanto 800 mila frigoriferi, contro 970 mila nel '61 e un milione nel '«0. Nei primi undici mesi del '62, la Francia ha importato 26Ì.680 frigoriferi, tra i quali ce n'erano 275 mila italiani L. Mannucci
Persone citate: L. Mannucci
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