Accanto ad alcune grandi industrie farmaceutiche in Italia ce ne sono 950 con meno di 10 dipendenti di Fausto De Luca

Accanto ad alcune grandi industrie farmaceutiche in Italia ce ne sono 950 con meno di 10 dipendenti Incredibile situazione venuta alla luce dopo lo scandalo delle medicine inesistenti Accanto ad alcune grandi industrie farmaceutiche in Italia ce ne sono 950 con meno di 10 dipendenti La sperimentazione di un nuovo medicinale richiede da due a cinque anni - Solo poche aziende ricche ed attrezzate possono sostenere l'intero procedimento - Come avviene l'esame per le altre migliaia di prodotti? • Ieri nuovo colloquio del giudice istruttore con il primario di un ospedale (Nostro servizio particolare) Roma, 8 gennaio. Uno solo su. quattro-cinquemila prodotti « sintetizzati » o « isolati > nei laboratori chimici dell'industria- farmaceutica ha la « probabilità » di possedere i requisiti necessari per la sua utilizzazione universale come medicinale. Così afferma una nota diffusa dalla « Pharmindustria », che è il centro di collegamento tra le quattro grandi Case farmaceutiche italiane (Cariò Erba, Farmitalia, Lepetit, Squibb). L'articolo comprende altri numerosi argomenti oltre questo della severa selezione a livello scientifico dei prodotti < sintetizzati » nei laboratori come sostegno alla tesi che l'industria farmaceutica fa quanto è umanamente possibile per garantire la sicurezza, dei farmaci. Si cita così il numero degli animali uti ltndztldmmpmestspestg«s lizzati come cavie nel 1961 in tutto il mondo — nove milioni — come primo attestato di serietà delle esperimentazioni pre-umane. A questo totale. l'Italia ha contribuito con le sole quattro maggiori industrie con 130 mila topi, 80 mila ratti, SO mila conigli, SS mila cani, per un totale complessivo di circa S00 mila animali. Soltanto dopo prolungate esperimentatiioni.. su,»- diverse specie di animali naturalmente con risultati < pienamente' soddisfacenti » si passa alla prima somministrazione sugli esseri Umani. La « Pharmindustria » afferma, a questo punto, che le esperimentazioni s«-j gli uomini vengono affidate « solo ad investigatori clinici sperimentatissimi e competenti presso ben conosciuti istituti di ricerca o insegnamento ». Dopo le esperienze prelimi- j nari, quando il farmaco sembra sicuro ed efficace su un piccolo numero di esseri umani, esso « viene provato su più ampia scala sotto competente vigilanza scientifica e infine, sulla base di una casistica sufficientemente ampia e dimostrabile ai fini della sicurezza e dell'utilità, viene presa in considerazione la sua introduzione nella coprente ' pratica medica ». iTra^l'uscita del jfarjriap(> dai laboratori e la sua immissióne in commercio, passerebbero, secondo la « Pharmindustria », da due a cinque anni. Il processo così indicato è evidentemente caratteristica di pochissime aziende, quelle ricche ed attrezzate, e può verificarsi solo per una parte delle specialità presentate al ministero della Sanità per la registrazione, altrimenti non si potrebbe spiegare il fenomeno \dell'ondata di migliaia di domande di autorizzazione abbattutasi sul ministero negli ultimi anni. i Lo dimostra la stessa comI posizione numerica delle indù'■ strie farmaceutiche italiane: ci sono quattro aziende (quelle sopra citate) che hanno oltre mille dipendenti; sei con cinquecento-mille dipendenti; ventidue con duecento-cinquecento; ventisei con cento-due cento; cinquantadue con cinquanta-ccnto dipendenti; e ben novecentocinquanta con nove dipendenti ciascuna. La situazione, con queste cifre, non può dirsi tranquillante. Né vanno meglio le cose sul piano ministeriale e legislativo. In questo periodo il Ministero della Sfinita è sembrato preoccupato più della vicenda rivelata da « Quattrosoldi » \(le documentazioni cliniche e] procacciate dal consulente rscsdrdqsmi„ ! cnioo-legisUitivi del problema Giorgetti per i due medicinali inventati dalla rivista: il lem brepar e il lambroreumil), che non dagli aspetti generali, te¬ a o e a à e i l a e a : o s dei medicinali in Italia, Ancora ieri il ministro Jercolino parlando ad una agen zia di stampa napoletana af fermava di non potersi pronunciare sulla vicenda dei medicinali inesistenti poiché è anco ri in corso l'istruttoria della magistratura. Se emergeranno responsabilità a carico di funzionari del Ministero, esse naturalmente provocheranno i « necessari » provvedimenti Per il resto, tutto bene. Secondo il Ministro la registrazione dei medicinali avviene nel massimo rispetto delle leggi sanitarie e con la più rigoro sa tutela e garanzia dell'opi nione pubblica. Tanto ottimismo sembra escludere la volontà di adottare o anche solo di discutere misure, come la creazione del l'Istituto di Stato per la sperimentazione dei nuovi farmaci, secondo la proposta del sen. Alberti, che mirano a porre su basi di maggior certezza la garanzia che i cittadini devono ottenere sulla qualità ed efficacia delle medicine, mentre i pazienti degli ospedali devono essere sottratti alla gratuita ed involontaria condizione di cavie. Né risulta alla Camera che il Ministro abbia sollecitato l'iscrizione all'ordine del giorno d'una delle prossime sedute (Montecitorio riprende i lavori domani) delle nume- rose interrogazioni presentate sulla questione dei medicinali. L'attenzione torna quindi a concentrarsi sulla istruttoria condotta dal dott. Di Maio. Essa registra oggi un colloquio del magistrato con il prof. Mario Tripodi, primario dell'ospedale San Filippo Neri di Roma. Anche ieri ci fu un colloquio con un professore analista, e ciò sembra indicare che il dott. Di Maio si stia documentando sulla . tecnica corrènte jier'lè 'Sperimentazioni dei farmaci sui degenti negli ospedali. Questa sera poi il vicecapo della Mobile dott. Zampano, che collabora alle indagini con il magistrato, è giunto alla sede della procura accompagnato da un agente che portava un voluminoso carteggio. Fausto De Luca

Persone citate: Di Maio, Giorgetti, Lepetit, Mario Tripodi

Luoghi citati: Italia, Roma