Un classico divertente

Un classico divertente A TORTO ABBIAMO DETESTATO SENOFONTE IN LICEO Un classico divertente L'Anabasi, racconto di una «ritirata alfa Dunkerque» antica di 2300 anni, è un appassionante saggio di grande giornalismo L'occasione di rifare amicizia con un autore incontrato a scuola, e perciò pregiudicato, si offre bellissima col greco Senofonte, ora che la «Nuova Universale Einaudi » ha licenziato in un sol volume, a cura e nelle fluide versioni di Carlo Carena, Anabasi, il capolavoro, e Ciropedia, sorta di romanzo pedagogico sulla monarchia perfetta, fregiato da celebri episodi. Per scatto romantico Senofonte partecipò coi Diecimila greci, in veste tra di volontario e di osservatore (oggi diremmo inviato speciale) alla sfortunata spedizione intrapresa nel 401 da Ciro il Giovane (11 vaso di coccio) contro il fratello Artaserse re di Persia (il vaso di ferro). Dopo l'infausta giornata di Cunassa, con cui si conclude, alla fine del primo Libro. l'« anabasi » propriamente detta, cioè la salita, il resto, narrato in sei Libri, è tutto « catabasi », cioè la ritirata che 1 Diecimila si aprirono da Babilonia al Ponto, tra difficoltà d'ogni sorta. Le circostanze fecero che Senofonte fosse scelto fra i nuovi strateghi, e diventasse, de facto, il comandante in capo di quell'antica Dunkerque. Esagerò la sua parte? Certo si voleva bene (come accade a tutti i generali che scrivono), ma più ne voleva alla vita, di cui in queste pagine 'ci ha trasmesso, a" distanza di secoli, l'appetitosa veduta. Andava, la colonna, dice bene il Carena, «come la serpe tormentata dai fanciulli spietati >: e così va nel libro, strisciando pei deserti, inerpicandosi sulle montagne, lottando con gli indigeni e la fame, intoppando falsi amici; divisa, liti¬ giosa, volubile, ostinata nel proprio costume (l'attaccamento alle salmerie dei « giovinetti»!), e soltanto concorde nell'istinto di conservazione e nell'orgoglioso disprezzo per i barbari. Libro di movimenti e di spazi, di casi e d'incontri; da leggersi e godersi come una corale picaresca. Tutto risuona, echeggia distinto sotto un cielo terso, senza che mai si perda, pur nell'immensità del quadro, quel senso accidentale e confuso degli avvenimenti guerreschi che sarà poi la tecnica.; del grandi affrescatori di battaglie, -Tolstoj e Stendhal. Perché Senofonte, che sui trattati ha il vanto di avere introdotto il ritratto nella storiografia, in effetto, ma senza averne l'aria, cerca sempre l'uomo, e lo chiude in poche linee che soltanto ai nostro gusto per gli eccessi possono sembrare sfuggenti. Anche il famoso episodio dell'arrivo al mare, tenace nella memoria scolastica con pregiudizio dei tanti altri che lo valgono, si esalta del grido individuale delle avanguardie, che si trasmette come fiamma al resto dell'esercito. Ed ecco una galleria di uomini appena toccati, che pesano sulla pagina leggieri come nella realtà. Sono ritratti che possono sembrare tutti dà fare e sono fatti: l'indovino Silano che è tutto col pensiero ai tremila darici avuti da Ciro e paventa gl'indugi e le chiacchiere; il generale Menone, tanto avanti nell'abito della menzogna da giudicare maleducati gli uomini sinceri; Ceratada, . impresario vagabondo e maldestro; AriBta il pappatore, ancora intento a divorare carni quan¬ do, gli altri sono ai brindisi, e tra gli' anònimi, che sono anche più vivi, il soldato pigro che stava per interrare vivo 11 ferito affidatogli, o quell'esule di Samo che cosi nitidamente interrompe, in nome di tutti gli < incastrati » di allora e di sempre, la cicalata rettorica del capo: «C'è però chi va dicendo, o Ciro,, che tu adesso prometti mari e monti perché sei al punto, in prossimità del pericolo; ma se ti andrà bene, dicono, non ti ricorderai più di niente ». Ma le citazioni che spesso fanno torto agli scrittori, lo fanno specialmente a'. Senofonte, il j Cui fiume compatto non tollera dighe. E in questo continuum, in cui scintilla la stoffa della vita, consiste il fascino romanzesco dell'Anabasi. Leo Pestelli

Persone citate: Carlo Carena, Leo Pestelli, Libri, Menone, Silano, Tolstoj

Luoghi citati: Babilonia, Dunkerque, Samo