II benessere economico ha reso più civile il popolo italiano?

II benessere economico ha reso più civile il popolo italiano? Dibattito radiofonico al «Convegno dei cinque» II benessere economico ha reso più civile il popolo italiano? L'on. Giordani è pessimista: la diffusa smania di arricchirsi è altamente incivile ed è causa di molti reati contro la società; il cittadino si occupa dello Stato solo per evadere il fisco - Più ottimisti l'on. Amadei, il giornalista Zincone, il prof. Calogero Secondo il prof. Jemolo i rapporti dell'italiano con la società sono migliorati (Nostro servizio particolare) Roma, 7 gennaio. La trasmissione radiofonica settimanale del < Convegno dei cinque > ha questa sera preso 10 spunto dalla seguente domanda: < L'italiano medio ha indiscutibilmente migliorato la propria condizione economica. E' migliorato anche come cittadino? >. Sotto la presidenza del prof. Carlo Arturo Jemolo, hanno partecipato al dibattito gli on. Leonetto Amadei e Igino Giordani, il prof. Guido Calogero e il giornalista Vittorio Zincone. Tutti gli oratori hanno accettato la premessa iniziale del presidente secondo cui l'espressione «come cittadino> va intesa in due modi: in senso sociale, riguarda i rapporti dell'individuo con gli altri membri e gli altri gruppi della collettività; in senso giuridico, tocca i rapporti del singolo con lo Stato e gli altri enti pubblici. Primo a parlare, l'on. Giordani è stato anche il più pessimista. A suo parere, se è indiscutibile il miracolo economico (strade piene di auto, negozi pieni di gente, villeggiature prolungate), è pure innegabile la smania dell'arricchimento, che è fenomeno patologico nemico di tutte le virtù, comprese quelle civiche. 11 decadimento delle virtù etiche e religiose è del resto ben comprensibile dopo due guerre lunghe e crudeli. La smania per arricchire allontana i genitori dai figli e viceversa ed è all'origine di troppi scandali quotidiani: produttori e commercianti che non esitano ad • avvelenare il prossimo con cibi adulterati; amministratori che si rendono colpevoli di peculato in forme sempre più gravi e frequenti; spettacoli e !:b"i che puntano apertamente sulla pornografia per fare quattrini. Persino l'indisciplina stradale di troppi automobilisti sarebbe indice di decadimento del costume. Quanto ai rapporti con lo Stato, il cittadino medio se ne occuperebbe sempre di meno, salvo che non si tratti di evadere le imposte. In questa situazione d'individualismo e di conformismo patologico è Inevitabile il fenomeno per cui « lo Stato cresce e il cittadino diminuisce ». L'on. Amadei, dopo aver ricordato che il reddito medio italiano è ancora molto lontano da quello dei paesi più evoluti (un quarto rispetto agli Stati Uniti, la metà rispetto a Francia, Germania, Belgio e Danimarca), si è mostrato meno pessimista per l'avvenire. Già oggi il cittadino medio s'interessa più da vicino della politica, sia perché legge di più, sia perché la televisione lo raggiunge sin dentro le pareti di casa. Egli ha invece condiviso la preoccupazione per l'allentamento dei vincoli familiari (per l'avvento della casa-pensione) e per la tendenza americaneggiante a misurare l'uomo in base al denaro che guadagna. Più sfumato ancora il giudizio di Zincone, il quale ha cominciato col respingere un rapporto troppo stretto fra condizioni economiche e civismo. Sono spariti ad esempio reati caratteristici della disobbedienza civica come la diserzione e la renitenza alla leva, mentre si è venuta affermando, senza costrizioni di sorta, l'abitudine di votare. Deprecabile, piuttosto che l'inosservanza di certi doveri, è a suo avviso il non esercizio di certi diritti, specie in materia giudiziaria, ma questo per colpa soprattutto dello Stato che scoraggia il ricorso dei cittadini alla magistratura Per il resto, il decadimento del costume sarebbe una fatale conseguenza dell'avvento della civiltà di massa Calogero ha ammesso che il codice etico vigente prima del 1914 fosse più raffinato, ma valeva solo per una esigua minoranza Non si può quindi parlare di decadenza a proposito dell'indisciplina stradale visto che l'automobile è oggi un bene di consumo di massa Quanto agli scandali dovuti a sete di guadagno, resta da sapere se il numero aumenti effettivamente o solo perché oggi esistono giornali disposti a parlarne. Ad ogni modo, in materia di tasse il progresso è visibile in quanto si comincia a pagarle « in maniera decente ». ■ Riassumendo la prima fase della discussione, il prof. Jemolo ha ritenuto di dover distinguere fra rapporti con la società in generale e rapporti con lo Stato. Nel primo caso si è dichiarato nettamente ottimista, e poco disposto ad attribuire importanza sostanziale a fenomeni come l'esibizionismo al volante. («L'italiano è un popolo che ha da poco conquistato l'automobile e si comporta un po' come il ragazzo che ha il giocattolo nuovo e lo vuole mostrare»). Più grave, il fenomeno dell'allentamento dei vincoli familiari, delle madri che non si occupano dei figli perché lavorano fuori di casa, oppure Bercisi giocano a canasta. E' però anche venuta meno la durezza dei rapporti fra il nucleo familiare e gli altri nuclei, specialmente intollerabile quando erano di fronte una famiglia borghese e delle famiglie operaie. Ed è pure diminuito, altro sintomo positivo, il ricorso alla violenza per affermare 11 proprio punto di vista. Nettamente pessimista si è invece dichiarato il prof. Jemolo per quanto riguarda i rapporti con lo Stato, parendogli che persino uomini investiti di alte responsabilità non hanno più la coscienza di certi doveri verso le istituzioni statali. Come rimedio, Guido Calogero ha auspicato una politica che istilli nei cittadini il senso comunitario attraverso la creazione di organi locali a lui più vicini come le Regioni e lo sviluppo di strutture sovranazionali, più aderenti alle esigenze del nostro tempo. ar. b.

Persone citate: Amadei, Carlo Arturo Jemolo, Guido Calogero, Igino Giordani, Leonetto Amadei, Vittorio Zincone, Zincone

Luoghi citati: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Roma, Stati Uniti