Trovavano lavoro al disoccupati pretendendo la metà dalla paga

Trovavano lavoro al disoccupati pretendendo la metà dalla paga Trovavano lavoro al disoccupati pretendendo la metà dalla paga Denunciata a Milano una «gang» di sei meridionali - Centrotrenta imprese coinvolte nell'inchiesta (Dal nostro corrispondente) Milano, 7 gennaio. La polizia ha sgominato una «gang» di sfruttatori di operai che era riuscita ad organizzare a Milano un « racket » della mano d'opera: sei meridionali sono stati denunciati, a piede libero, per aver violato le leggi n. 264 del 29 aprile 1949 e n. 1369 del 23 ottobre 1960 che vietano l'intermediazione per il collocamento della mano d'opera. Con loro sono sotto inchiesta anche i titolari di 130 Imprese — quasi tutte edili — che avevano assunto irregolarmente gli operai forniti dall'organizzazione. I sei illegali intermediari sono Carmelo Dieni di 23 anni, di Reggio Calabria e abitante • a Milano in via Padova 213; Leonardo Juso di 28, da Reggio Calabria e. a Milano senza fissa dimora; Cosimo Colucci di 28, da Brindisi, dimorante a Milano in via Prandinall; Vincenzo Lo Rus so di 33, da Andria (Bari) e residente a Milano in via BeliRasi 2; Giovanni Chirico di 42 anni, da Reggio Calabria, abi tante a Milano in via Toscanelli li il cognato di quest'ultimo, • il trentottenne Biagio Fot! da Reggio Calabria e dimorante a Milano in via Pa dova 225. I guadagni del sei meridionali non sono stati accertati con esattezza; devono però aver raggiunto cifre notevoli, perché dell'opera di mediazlo ne della «gang» si avvaleva no 130 ditte, cioè la metà d! quelle che ò lerano a Milano e in provine » nel settore edile L'operazi' i s iniziò nel settembre srjr? > quando l'Ispettorato del lavoro venne, avvertito da in imprenditore che da tempo alcuni individui, che vantavano un regolare ufficio per il collocamento, offrivano la loro mediazione per la ricerca di operai. La polizia scopri che all'indirizzo indicato esisteva una società creata, però, soltanto da qualche giorno da Carmelo Dieni. Interrogato, ha narrato la storia della « gang ». Nel 1958 il Foti, giunto a Milano in cerca di lavoro, era riuscito a 'raccogliere attorno a sé un certo numero di operai disoccupati ai quali riuscì a trovare una occupazione presso cantieri edili I manovali ricevevano dal Foti un compenso che oscillava dalle 200 alle 250 lire all'ora. Le loro prestazioni venivano cedute per più del doppio. La differenza veniva intascata dall'intermediario. Nel 1958, infatti, era ancora possibile collocare la mano d'opera con questo sistema purché ai lavoratori venisse ro corrisposti regolarmente 1 contributi assistenziali. L'attività prosperò ben presto, ma dopo circa un anno 11 Foti, per una disavventura, fu costretto a fallire. Per continuare, però, la sua attività creò dapprima col cognato Giovanni Chirico un'altra società. Nel 1960 entrata in vigore la nuova legge, la « gang » si trovò con le spalle al muro. I sei passarono parecchi me si di crisi ma alla fine riuscì rono ancora a mettere in piedi la loro attività. Per sfug gire a controlli, si alternava no nella direzione delle loro ditte. In questi ultimi tempi i sei meridionali erano riusciti ad assicurarsi gran parte della mano d'opera che affluiva a Milano dalle zone depresse Avevano, infatti, organizzato un capillare servizio di reclutamenti; gli immigrati venivano avvicinati'al loro arrivo alla stazione Centrale, negli alberghi popolari, nelle «coree » e molti addirittura fatti giungere direttamente dal loro paesi dove il Foti aveva nominato suoi « ranpresentanti» in parecchie zone del Meridione dove ora è stata estesa l'Inchiesta. g. m.

Persone citate: Carmelo Dieni, Cosimo Colucci, Foti, Giovanni Chirico, Leonardo Juso