Giovane agricoltore ucciso con una fucilata mentre accorre in aiuto del padre che litiga

Giovane agricoltore ucciso con una fucilata mentre accorre in aiuto del padre che litiga .Brutale delitto a S. Sebastiano Po sulle colline dì Chivasso Giovane agricoltore ucciso con una fucilata mentre accorre in aiuto del padre che litiga L'assassino è un pastore cinquantenne - Si trovava con le capre in un terreno non suo - Rimproverato dal proprietario del fondo, aveva sparato un colpo in aria per fare sgomberare gli animali - Richiamata dall'esplosione e dalle grida, la vittima, di 24 anni, si precipita in cerca del genitore - Una scarica gli squarcia la gola - L'uccisore arrestato, sostiene di essere stato aggredito e percosso dal padre del morto (Nostro servizio particolare) S. Sebastiano Po, 7 gennaio. Un brutale delitto sulle colline di Chivasso. A Saronsella, frazione di San Sebastiano Po, un pastore, Alessandro Vinardi di SI anni, oggi a mezzogiorno ha ucciso con un colpo di fucile un agricoltore, Giuseppe Viano di B4 anni, in seguito a una lite sorta per il pascolo abusivo delle sue capre. Il Vinardi, nato a Mathi, ha avuto una vita avventurosa e non priva di vicende giudiziarie: è già stato condannato \H volte per vari reati, e si ricorda che anni fa venne già arrestato a Chivasso per avere aggredito il cancelliere della Pretura. Si qualifica barbiere, sembra che abbia lavorato qualche tempo in Svizzera, ma si adatta ad altri mestieri: infatti dal S settembre ottenne di occupare, con un suo gregge di capre, la cascina disabitata appartenente a Giovanni Vicini, poco lontano dalla casa dei Viano, con una specie di accordo di mezzadria. Sebbene da poco tempo abitasse nella frazione, era noto per il suo carattere violento, litigioso, ed era temuto perché andava, anche al pascolo, sempre armato di fucile. Stamane il Vinardi portò come al solito il suo gregge al pascolo e, come già altre volte, le capre invasero un terreno appartenente ai Viano. Il proprietario, Antonio di SS anni, detto « Plot », padre del Giuseppe, lo affrontò nel filare di una vigna e lo invitò ad andarsene, lui e le- sue capre. Sorse subito una discussione vivace, ma il V\..ardi finì col sospingere gli animali in un'altra zona, anzi per affrettarne il cammino sparò un colpo di fucile in aria. Tuttavia la discussione fra i due uomini continuò e, secondo il Vinardi, il Viano lo avrebbe aggredito e percosso. Antonio Viano, invece, ammette di avere assalito il pastore e di averlo malmenato, ma più tardi, quando'cioè suo figlio era stato colpito da una fucilata. Certo è che il primo sparo e le voci dei due litiganti furono uditi da Giuseppe Viono, che accorse in aiuto del padre. Giuseppe, un ragazzone solido da pochi mesi congedato dopo avere prestato servizio a Bra nel 3° Alpini, aveva trovato lavoro alla Fiat, ma oggi era a casa « in mutua » perché indisposto. Egli comparve d'improvviso fra i due uomini che stavano a sei o sette metri di distanza l'uno dall'altro, e il Vinardi, appena 10 vide, imbracciò il fucile — una doppietta calibro Xtt — e lasciò partire un colpo che prese in pieno il povero giovane. Antonio Viano non pensò che 11 colpo poteva essere stato mortale: l'impulso di difendere il figlio lo spinse a raggiunge re lo sparatore, si avvinghiò a lui rotolando lungo una scarpata in mezzo a cespugli, riuscì a disarmarlo e lo colpì con un pugno. Nell'ansia della colluttazione, chiamò il figlio: « Giù seppe, Giuseppe! » perché ve nisse a dargli man forte, e so lo allora seppe che era stato colpito mortalmente, e lo seppe dallo stesso uccisore che, sebbene ansante, trovò la for¬ za di dirgli crudelmente: <Non chiamarlo. Giuseppe non risponde più a nessuno!*. Infine il Vinardi potè svin colarsi e si diede alla fuga. Antonio Viano, accorso presso il figlio, lo trovò rantolante e ne raccolse l'ultimo respiro: lo sparo aveva colpito il povero giovane alla gola, squarciandogli la carotide. Gli spari e le grida avevano intanto messo in allarme gli abitanti dei cascinali detti dei Viani (dal nome di parecchie famiglie che li abitano), e qualcuno corse subito a telefonare ai carabinieri di Casalborgone. Immediatamente ven¬ ne avvertita la tenenza di Chivasso, e il comandante tenente Grillo dispose che tutte le stazioni dell'Arma del territorio istituissero posti di blocco e perlustrassero la campagna per fermare lo sparatore. Da Chivasso partiva il brigadiere Cusino e a Saronsella, insieme con alcuni volonterosi uomini del posto, Italo Vittone, Eugenio Capello, Bruno Viano, iniziava le ricerche, mentre altri versanti della collina venivano perlustrati dal brigadiere Mura di Casalborgone con i suoi militi. L'arresto venne operato dal brigadiere Citsitto. Giunto ai casolari Viani, gli apparve una scena drammatica: il cadavere del giovane Viano giaceva ancora nel filare della vigna, accanto era il padre che piangeva, e poco distante il fucile dell'assassino. Il brigadiere iniziò le ricerche battendo la zona circostante, cespuglio per cespuglio, e ad un certo momento fu accolto dai furiosi latrati di un cane. Udì però una voce che chiamava l'animale, e il cane, ubbidiente, si chetò. « E' il cane del Vinardi » dissero gli uomini che partecipavano alle ricerche. Il brigadiere comprese di essere sulla buona pista. Con la pistola in pugno, temendo che l'ornila fosse ancora armato, si i. iò nella zona dove era si /".rso il cane e rintracciò il Vinardi, che si lasciò arrestare senza opporre resistenza. Era l'una e trenta del pomeriggio. In un'ora e mezzo era stato ucciso un uomo e arrestato l'omicida. Alessandro Vinardi, un uomo basso, robusto, che indossa un paio di pantaloni larghi e una specie di giacca da vento stinta, senza cappello, venne subito tradotto a Chivasso, e interrogato dal tenente Grillo e dal pretore dott. Manca. Ha reso piena confessione, affermando però di essere stato pieir* iato prima di compiere il det.Uo (il medico gli ha riscontrato qualche lesione prodotta probabilmente da pugni), e di avere sparato il secondo colpo di fucile quando sopraggiunse il giovane Viano. « Temevo di essere sopraffatto — ha detto — e ho commesso una bestialità ». La salma di Giuseppe Viano veniva portata nella cascina del padre, e durante il pome riggio tutti gli agricoltori dei dintorni sono accorsi per mormorare una preghiera e rivolgere parole di conforto al padre, alla madre, Maria Birolo di 49 anni e alla sorella Franca di 18 anni, disfatti dal dolore. Il povero giovane era benvoluto da tutti per la sua indole laboriosa e il suo carattere buono e gioviale. L'uccisore è stato dapprima trattenuto per gli interrogatori al Comando della Tenenza dei carabinieri di Chivasso, poi verso sera veniva spiccato il mandato d'arresto, e una < 11,00 » dell'Arma proveniente da Torino lo portava alle carceri della città. Ettore Doglio Da sinutra l'assassino Alessandro Vinardi di 51 anni; la vittima Giuseppe Viano di 24 anni, e il padre La madre di Giuseppe Viano piange disperata il giovane Aglio che è stato assassinato eon un colpo di fuoile