Lo scandalo dei farmaci inesistenti sarà discusso davanti alta Camera di Fausto De Luca

Lo scandalo dei farmaci inesistenti sarà discusso davanti alta Camera In una delle prime sedute dopo la ripresa dei lavori Lo scandalo dei farmaci inesistenti sarà discusso davanti alta Camera Si porrà sotto accusa il sistema per la registrazione dei medicinali, che risale al 1927 In questo settore è necessaria una radicale riforma - Verso l'adozione dei "brevetti" per le medicine? - Urge modernizzare anche la legge ospedaliera che è quella del 1890 (Nostro servizio particolarej Roma, 4 gennaio. Lo scandalo dei medicinali inesistenti sarà discusso alla Camera dèi Deputati in una delle prime sedute dopo, la ripresa dei lavori, fissata per mercoledì 9.' Ovviamente, non saranno 1 fatti specifici rivelati dalla rivista « Quattrosoldi » a formare oggetto del dibattito parlamentare, poiché su di essi sta ancora indagando l'autorità giudiziaria, ma più in generale il sistema oggi vigente per la registrazione dei medicinali e, di conseguenza, anche la disciplina legislativa della produzione e del commercio dei prodotti farmaceutici. L'esigenza di una riforma in questo campo è dimostrata dal fatto stesso che la legge che regola questo delicato settore risale al 1927, ad un'epoca cioè che non conosceva ' né prevedeva le gigantesche dimensioni finanziarie che avrebbe assunto in Italia l'industria dei medicinali. A livello governativo si è lavorato intensamente negli ultimi tempi, e già in ottobre il ministro dell'Industria e Commercio, Colombo, comunicò alla Camera che la commissione incaricata di esaminare la possibilità di introdurre in Italia il brevetto per i medicinali aveva presentato le sue conclusioni. Il ministro illustrò il" parere degli esperti favorevole al brevetto ed aggiunse che la questione entrava ormai nella fase delle decisioni politiche: la eventuale presentazione di un disegno di legge al Consiglio dei ministri e poi al Parlamento. Appare però difficile, data la prossima scadenza della legislatura, che un problema cosi importante come quello della introduzione del brevetto nel settore del farmaceutici, che avrebbe la conseguenza di falcidiare la miriade di piccole aziende, oggi esistenti, venga affrontato frettolosamente. Più probabile che tutto venga rinviato alla prossima legislatura, nel quadro di una riforma organica della legislazione sulla sanità pubblica. Esigenze analoghe si presentano anche nel campo ospedaliero. La legge fondamentale è ancora quella i del 1890, rispetto alla quale le nuòve norme in discussione presso la Commissione Igiene e Sanità della Camera rappre sentano solo un parziale aggiornamento. Il presidente del Consiglio ha preso pertanto l'iniziativa di nominare una commissione di studio per la riforma ospedaliera, che inizierà i suoi lavori entro questo mese. Nel quadro di tale riforma dovrebbe trovare posto una chiara disciplina del regime delle sperimentazioni del farmaci sui degenti negli ospedali. Questo settore appare oggi del tutto trascurato e la salute dei pazienti non è sufficentemente protetta da prove fatte con medicinali no civi, come quelli che, nonostante le dichiarazioni di efficacia e di tollerabilità, sono stati poi ritirati dal commercio. Tra la legge sulla produzione e sul commercio dei medicinali e quella ospedaliera si avrebbe finalmente un quadro di norme' adeguate alla realtà attuale del paese. Non si ripeterebbero casi come quello della <flipperina> su cui oggi si è fatto piena luce. Della < flip pirina» aveva parlato un giornale romano affermando che si trattava di un medicinale di pura fantasia fatto registrare da alcuni medici della capitale solo per dimostrare poi al ministro della Sanità 11 caos e il pericolo rappresentati dalle leggi oggi In vigore. I giornalisti che hanno dato la notizia sono stati quest'oggi interrogati dal sostituto procuratore dott. Di Maio che conduce le indagini sulle «medicine inesistenti > rivelate da Quaitrosol di. Il magistrato ha poi dlchia rato che la «fllppirlna> (non «flipperina» come erroneamente s'era detto) non è un'invenzione, ma un farmaco regolarmente registrato nel 1958 a cura dell'Istituto biochimico italiano, con documentazioni scientifiche firmate dal defunto archiatra pontificio prof. Filippo Rocchi e dal prof. Giorgio Andreoni. Prima di essere prodotta, la «flippirina> fu venduta per tre milioni alla casa < Hofman > che le cambiò il nome in < clcloplrlna >. SI tratta di un prodotto a base di antibiotici e sulfamide oggi venduto in compresse. DI questo medicinale il dott. Di Maio ha comunque fatto prelevare tre campioni ordinando -una perizia che stabilisca la rispondenza del contenuto sull'etichetta. Le perizie in generale sembrano essere il cavallo su cu: punta il magistrato per arrivare a delle conclusioni certe. Quelle da lui ordinate per al cunl medicinali sospetti sono a buon punto. Per le conclusioni è questione di giorni. C'è però l'impressione che altre novità importanti stano per venire alla luce. Paese Sera parla oggi di una organizzazione specializzata nel procurare documentazioni di prove cliniche e nell'otteneré regi strazioni. Il giornale si spìnge ad affermare che si trattereb he addirittura di una società formata da parenti di professionisti e funzionari. Tra questi parenti vi sarebbero anche alcune signore, mogli degli < specialisti ». Fausto De Luca

Persone citate: Di Maio, Filippo Rocchi, Giorgio Andreoni, Hofman, Sanità

Luoghi citati: Italia, Roma