Il campione d'Italia Nino De Filippis non sa ancora per che squadra correrà

Il campione d'Italia Nino Defilippis non sa ancora per che squadra correrà == Ciclismo: primi allenamenti della stagione = Il campione d'Italia Nino Defilippis non sa ancora per che squadra correrà Deciderà soltanto nella prossima settimana, poi partirà per la Riviera ligure - Perché mancano, tra i giovani, i corridori di classe Il programma della imminente attività, con inizio alla « Sei Giorni » di Milano - Sereni giudizi su Balmamion e su Zilioli In questo irrequieto ciclismo italiano succedono cose strane impensate, impreviste. Mancano i fuoriclasse, gli atleti popolari, capaci di vincere o, almeno, di richiamare l'attenzione delle folle: ebbene, come per sconcertante controsenso, proprio il campione nazionale, il ragazzo forse più forte e più popolare, fino ad oggi è senza contratto. Nino Defìlippis, in altre parole, ancora non sa con quale maglia si allineerà alle corse che ormai tra non molto apriranno la stagione. Defìlippis, però, non si pre occupa. Anzi, da ieri mattina, ha ripreso ad allenarsi, faticando sui rulli posti sul terrazzo della sua casa in collina. Defìlippis non si preoccupa. Non è, infatti, un disoccupato di lusso, è semplicemente un giovanotto che, giunto sulla soglia dei trent'anni, ci pensa su e guarda con calma all'avvenire « Ho trattato con la Ibac e non ho concluso. E' passato del tempo, ho intavolato molte trattative ma senza raggiungere alcun accordo. Un po' per colpa mia, magari, un po' perché vedevo che, nelle squadre in cui avrei dovuto andare, qualcosa non filava come volevo. Adesso devo decidere. Ci sono tre Case nuove, la Springoil, la Idrostop e un'altra milanese. Ma c'è, soprattutto, la Cerpano. Se non capiteranno grosse sorprese, starò vestito dcmttddcctqisdDclvC di bianconero. Son cinque anni che gareggio' per la Carpano, mi sono accorto d'essere legato all'ambiente ben più di quanto potessi immaginare. Mi creda: qualche volta, al momento di metter la firma su un altro contratto, sono andato a cercar il pelo nell'uovo, per sentirmi la coscienza a posto quando dicevo di no. Deciderò in settimana, comunque >. La chiacchierata, quasi oziosamente, sfiora un argomento delicato, i rapporti personali di Defìlippis con qualcuno dei ciclisti bianconeri, rapporti che le alterne vicende del '62 parevano avere un po' guastato. Chiediamo, cosi per tastar il teevnmrggmhDgttBicc terreno, noti...~ di Balmamion e di Zilioli, il corridore che ha vinto il Giro d'Italia e l'uomonuovo. Due « concorrenti in famiglia >, tanto per esser chiari. Defìlippis, con il passar degli anni, ha imparato a sbrigarsi, nel dedalo della diplomazìa. «Balmamion? E' bravo, ha un carattere d'oro ». Poi il Def, vecchia maniera, aggiunge: « Lo guastano un po' i suoi tifosi, se davvero si vuol dir tutto ». «E Zilioli? > « Lo conosco come amico. ! Bravissimo, garantisco io. E'ì in gamba anche in qualità di j ciclista. Meglio però andaricon calma, l'eccessivo entusia-j smo, pur se genuino, può danneggiarlo ». Si parla di ciclismo in crisi. A Defìlippis la frase non piace: « Senta, la crisi non c'è. Di case che si ritirano dall'attività, ce n'erano -anche venti, trent'anni fa. E adesso, non dimentichiamolo, altre case nascono a rimpiazzare quelle che abbandonano ed incontrano addirittura difficoltà nel trovare corridori capaci di offrire garanzie di rendimento ». « E perché — allora — mancano i ciclisti in gamba? » «Primo: perché i giovani non sanno più soffrire. Pensi — non faccio nomi per amor di pace — che certi allievi non sono andati a gareggiare in località vicino a Torino per il semplice motivo che non li avevano portati -a destinazione in macchina. Io, ai tempi miei, andavo a Biella in bicicletta, correvo e tornavo a casa sempre In bicicletta. Secondo: ì ragazzi guadagnano troppo e troppo presto, e si montano la testa. Terzo: hanno un vizio, e devono toglierselo, 11 vizio di esagerare nei cosidetti prodotti corroboranti. Tornando poi alla crisi che, secondo alcuni, è soprattutto crisi ita liana:, l'anno scorso, uno spa gnoio, Soler, ha vinto il Giro del Veneto, ed ho letto dei ti toli terribili e spietati, tutti i ciclisti di casa nostra avrebbero dovuto cambi-ar mestiere Era la crisi, la grande crisi Qualche giorno dopo si è disputato il circuito dell'Appennino: primo Balmamion, un giovane, secondo Nencini, un anziano. Italiani tutti e due. Allora: era già finita la crisi? » La difesa appassionata di Defìlippis è logica, difendendo la categoria, difende se stesso. Proprio per questo, gli chiediamo se è contento, lui, della sua stagione. «Be', sono campione d'Italia. Terzo al Giro di Sardegna, terzo al Giro d'Italia. E' tanto o poco, a secondo dei punti di vista». « Tu firmeresti per un bis del genere nella stagione prossima? » « Io non firmo niente. Mi piacerebbe vincere un Giro d'Italia. Mi piacerebbe. Non ho detto che vìncerò il Giro. Per questo già mi alleno. Se piove, sui rulli; se non piove, per le strade della collina. Verso il 15 vado a Sanremo. Alla fine del mese corro la Sei Giorni di Milano. Poi staremo a vedere che cosa avranno combinato i dirigenti. Io pun to sull'accordo, in proposito ». Gigi Boccacini Defìlippis ha iniziato ieri sui rulli la preparazione in vista della prossima stagione di corse (Foto Moisio)