Lutto in Corsica per la sciagura aerea

Lutto in Corsica per la sciagura aerea Cadute le speranze di trovare superstiti Lutto in Corsica per la sciagura aerea Non ancora raggiunti i rottami sul monte Renoso coperto di neve - Tra i ventidue giocatori di pallacanestro morti nella catastrofe, la nazionale Crehange: con lei viaggiavano il marito e il figlioletto di 3 anni Nostro servizio particolare Bastia, lunedi mattina. A quasi due giorni dalla catastrofe dello «Stratoliner», precipitato sulle pendici del monto Renoso in Corsica, le squadre di soccorso non sono ancora riuscite a raggiungere 1 rottami del quadrimotore. Le ricerche sono state interrotte ieri al calar della sera e non riprenderanno 1 (jhe °j£"\nnl ""'aftlUx- I I soccorritori hanno tentato invano, per tutta la giornata di domenica, di avvicinarsi alla cresta del monte Renoso dove sono disseminati, in un raggio di qualche centinaio di metri, i rottami dello « Stratoliner >. La marcia di avvici namento procede molto lentamente, ostacolata dal vento, dalla pioggia e dalla nebbia. La neve è ancora fresca e i paracadutisti, gli alpini, i gendarmi e i volontari che compongono le diverse squadre avanzano affondandovi talvolta fino alla vita. Dalla strada nazionale 194 al luogo dove l'aereo è preci pitato vi sono, in condizioni normali, appena tre ore di marcia. Ma in giornate come quella di ieri occorrono talvolta trenta minvti per per correre cento ir atri. Le squa<2ce che+niìimi .s;:ne4)fl|Picuate al relitto hanno deciso di bivaccare sul posto: già sono ripartite con le prime luci dell'alba, nella speranza di raggiungere i resti dell'aereo prima di mezzogiorno. Un clima carico d'angoscia regna a Bastia: le famiglie dei ventidue giocatori e giocatici di pallacanestro che si trovavano a bordo del-, l'aereo non avevano ieri mattina perduto tutte le speranze, ma nel corso della giornata, il vano prolungarsi dei tentativi di raggiungere il relitto ha dato il colpo di grazia alle ultime illusioni. Se anche l'urto dello « Stratoliner > contro la montagna e l'incendio che ne è seguito avessero lasciato qualche superstite, la permanenza al freddo per così lungo tempo sarebbe stata quasi certamen te fatale. I veglioni di fine d'anno e tutti gli incontri sportivi in programma a Bastia sono stati annullati. Fra le vittime dell'incidente figura la giocatrice di pallacanestro, Franchie Crehange, diciannove volte nazionale di Francia. Essa viaggiava con il marito e il figlioletto di tre anni. Ad Algeri, dove aveva abitato fino a pochi mesi fa, la giovane era stata una delle migliori allieve di Armand Férary, il professore di educazione fisica il cui cadavere tagliato a pezzi è stato ritrovato qualche giorno fa al deposito bagagli della Gare d'Austerlitz, a Parigi. Uno dei giocatori del BasketClub di Bastia, Maurice Donadieu, deve invece la vita al suo senso dell'economia. Il Do nadieu, che è attualmente militare, aveva preferito lasciare la Corsica venerdì a bordo di un aereo dell'aeronautica, usufruendo quindi del trasporto gratuito, ed attendere i suoi compagni di squadra a Nizza. n. b. Le atlete della squadra femminile di pallacanestro di Bastia perite nel disastro: Joelle Ferareni (n. 11), Le Floch (n. 6), F. Tordelli (n. 4), J. Cour (n. 10), Bastiani (n. 13), Thomazi (n. 5), Lugi (n. 7) e Crehange (n. S) Della squadra maschile, Seretti (n. 11), Ohamperon (n De Zerbi 8). Rossi (n. 14) e Lugi (n. 6)

Luoghi citati: Algeri, Corsica, Francia, Nizza, Parigi