II basso Nazareno De Angelis si è spento ottantunenne a Roma
II basso Nazareno De Angelis si è spento ottantunenne a Roma Fu uno dei maggiori interpreti del1 II basso Nazareno De Angelis si è spento ottantunenne a Roma Con lui scompare l'ultimo «grande» della vecchia guardia del melodramma Roma, lunedì mattina. Venerdì scorso, in una clinica di Monte Mario, si è spento il basso Nazareno De Angelis, ultimo « grande » della vecchia guardia del melodramma. Aveva 81 anni. Nazareno De Angelis era nato a Roma il 17 novembre 1881 al vicolo della Palma n. 28 in rione Ponte. « Mio padre faceva il faticosissimo mestiere del segatore, che era quello di ricavar tavole dai tronchi d'alberi: mia madre fece prima la serva, poi la lavandaia e infine, mancandole le forze, ritornò serva: all'epoca in cui io nacqui era lavandaia». Così incominciano le memorie che Nazareno De Angelis — prima di congedarle alle stampe — aveva voluto inviarci in lettura. L'esordio del celebre basso avvenne... con là voce di soprano. E fu quando, a undici anni, facendo parte del coro di voci bianche della Cappella Sistina, gli venne affidato un « a solo » nella Messa cantata in onore del giubileo episcopale di S.S. Leone XIII. In previsione che il pontefice si complimentasse con lui, gli era stato insegnato di chinarsi a baciare la sacra pantofola, ma, Invece di baciare la pantofola, il piccolo Na¬ zareno sbatté il naso contro il gradino. « Sentii in quel momento la voce nasale del Papa che mi domandava: «— E come vi chiamate? < Mi faccio coraggio e, guardandolo dal sotto in su, m'avvedo che sorride. Chissà che non si sia accorto della mia inutile lotta con 1 suoi sacri piedi? Rispondo ancora confuso: « — Mi chiamo... Nazareno De Angelis. « — Bello il nome ed anche il cognome — rispose il pontefice — vi porteranno sicu ramente fortuna, che il Signore vi benedica ». Fu c03ì, sotto questi sacri auspici, che fu benedetto... il futuro Meflstofele: un vero compromesso fra 11 diavolo e l'acqua santa! Tuttavia, prima che la sua voce da soprano si trasformasse in quella di basso, molte avventure gli capitarono: non ultima, la sua permanenza a Parma, dove — in qualità di allievo-sergente nel 7° reggimento lanceri — conobbe il delirio dei primi applausi, producendosi... nelle carceri della caserma (per la cronaca, scontò in un anno 158 giorni di prigione, fra rigore e semplice, senza contare i giorni di consegna). L'esordio del grande basso avverine nel 1903 al Comunale de L'Aquila con la Linda di Chamonix, ma la sua prima grande interpretazione sì ebbe nel 1905, quando al Comunale di Cagliari affrontò il Meflstofele, ritenuto sino allora esclusivo appannaggio di Scialiapin. Fu questo il suo cavallo di battaglia, col quale si ritirò dalle scene (1939) alla 987esima replica. Altra mirabile sua creazione fu il Mose di Rossini nel quale, unico al mondo, riuscì a realizzare il famoso « trillo » voluto dall'autore. Col .afose e 11 Meflstofele, avrebbe potuto campare di rendita per tutta la vita, ma, da vero artista, egli non volle fossilizzarsi. In poche prestazioni: arricchì il proprio repertorio con le opere dì Wagner, di Verdi, di Bellini, di Gounod (Walkiria, Don Carlos, Vespri Siciliani, Norma, Faust, ecc.). Dopo aver cantato su tutti i palcoscenici del mondo, mietendo dovunque allori, De Angelis si ritirò dalle scene a 58 anni ostentando ancora, malgrado l'età, una prestanza fisica non comune e voce perfetta. Come Tamagno, aveva voluto dar l'addio all'arte prima che l'arte desse l'addio a lui. r. m. Il basso De Angelis al tempo dei suoi grandi successi
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