Dibattito a Bocca di Magra per salvare le bellezze naturali
Dibattito a Bocca di Magra per salvare le bellezze naturali Dibattito a Bocca di Magra per salvare le bellezze naturali E' l'ultimo tratto di riviera ancora intatto - Si cerca di convincere gli abitanti ad approvare un ordinato piano regolatore Bocca di Magra > sotto la pre sidenza dell'editore Einaudi DAL NOSTRO INVIATO Bocca di Magra, lunedì matt. Nella notte fra sabato e domenica c'è stata un po' di agitazione nelle piazze di questi ultimi angoli tranquilli di Liguria, fra la Versilia e il golfo de La Spezia. Si discuteva fra ospiti ed abitanti sui modi da scegliere per salvare il paesaggio ancor vergine, senza impedire l'atteso sviluppo turistico Può sembrar strano che discussioni di tal genere si facciano a tarda sera o di notte, avendo a protagonisti architetri scrittori, editori, pittori che non abitano in questa zona. Il fatto è semplice: qui si incontrano per le vacanze estive fedeli amanti della quiete, in gran parte scrittori e loro amici. Da Piovene a Soldati, da Fortini a Bompiani, a Vittorini Essi hanno costituito una « Società degli amici di con lo scopo di difendere la fo':e del Magra, placido porto naturale, la costa selvaggia e deserta fino a Tellaro, verso Le.rici e le colline coperte di ulivi. Gran parte della zona è passata recentemente nelle mani di una società immobiliare romana che vorrebbe lottizzare e costruire ville, case, piscine, funivie. Un altro < villaggio turistico », da espandere a macchia d'olio. Gli « amici di Bocca di Magra » hanno fatto fare da un urbanista, Giancarlo De Carlo, d'accordo col sindaco, un piano regolatore, studiato non per impedire l'edificazione di ville, case ed alberghi, ma per ordinarla evitando uno scempio totale. Il piano propone alcuni < nuclei », concentrati come tanti caratteristici paesi liguri, lasciando la costa e le pendici verdi quasi intatte. Ieri, per spiegare queste idee alla popolazione, alcuni « amici di Bocca di Magra » son venuti fin qui, assieme all'architetto autore del « piano » che dovrebbe essere adottato dal Comune. Le discussioni sono state violente. Il tentativo è nuovo e generoso: far capire alle popolazioni, agli amministratori, agli esercenti e ai costruttori che i difensori del paesaggio non si oppongono allo sviluppo edilizio e alla ricerca di un benessere economico. Vogliono soltanto suggerire idee per guastare il meno possibile la natura. m. i.
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