Einaudi uomo polii ito filosofo ed economista

Einaudi uomo polii ito filosofo ed economista IERI A D4M.LIAÌM. IVELI/AAXIVIJIHSAHIO DELLA MONI PAUSA Einaudi uomo polii ito filosofo ed economista Il discorso dell'ori. Martino - Le libertà politica ed economica quali fattori di stimolo -1 fondamenti della società liberale - Fu strenuo difensore dei valori ideali morali e giuridici dello Stato DAL NOSTRO INVIATO Dogliani, lunedi mattina. Il Partito Liberale Italiano ha commemorato ieri a Dopliani (nel senso classino di nffettu.080 riconoscente ricordo) Luici Einaudi, a pochi giorni di distanza dal primo anniversario della sua morte (3U ottobre 1061). 11 freddo novembrino, piuttosto acuto, ha suggerito di tenere la riunione in luogo chiuso, nel teatro civico locale, sicché molli non han potuto trovare posto, tant'era la folla. Ira i primi arrivati, ahbiamo veduto la consorte di Luigi Einaudi, donna Ida Pellegrini, sua devota compagna e collaboratrice preziosa che egli chiamava «uxor carissima», e poi i tigli Luigi e Roberto (Mario è in America). Abbiamo venuto anche la consorte del dei unto ministro Soleri, e il presidente della Corte dei Conti Carbone'(che nel pomeriggio riceverà la cittadinanza onoraria di Dogliani), il sottosegretario on. Giraudo, autorità civili e militari della provincia di Cuneo. Sul palcoscenico, accanto al ritratto dello scomparso, stava una vecchia sbiadita sdiacciata bandiera con la scritta a grossi caratteri: «j-vwva la classe 1874 > (Einaudi era nato a Carrù il 2-1 nia.zo lòY-l). jjupu brevi parole del consi, uve tii Dogliani signor Dotta, lon. Badini Conlalonieri ha ricordato negli estremi più signii.cativi la figura di un « grande maestro di scienza e di vita », figura che « si irradia tuttora nel mondo scientifico e morale, sia del nostro paese che dell'estero ». Ha dato Quindi lettura delle molteplici adesioni pervenute, tra le Quali in prima linea quelle dei ministri Piccioni, Pastore, Jer» olino, Colombo, Codacci Pisanelli, Sullo, Gui, Folcili, Mazzarella, Bo, degli onorevoli Alpino, Spadazzi, Mazzotto, Fenoli, Romita, Sanna Randacccìo. Successivamente ha preso la parola l'oratore ufficiale on. prof. Gaetano Martino, venuto apposta dalla Sicilia. In termini costantemente pacati, senza mai abbandonarsi allrentusiasmo oratorio, egli ha cominciato col rilevare «la mirabile unitarietà delia vita e dell'opera "Ut Luisi Eiimutii», alimentata da alcune « idee madri », come le chiamava egli stesso, e che non tradì mal. CPe#-retarne qualcuna, egli, professore d'università, vedeva come ■i insegnamento vero, quello che insegna ai giovani a ragionare, quello che insegna a capire quale sia il ragionamento buono e il ragionamento cattivo»; il filosofo: «Chi vuole la libertà teme, sovra ogni altra cosa, il sopravvento di coloro che sono sicuri di possedere la verità. Il solo fondamento della verità è la possibilità di negarla. Il giorno che la verità o quella che noi rite niamo tale fosse accettata da tutti senza contrasto, dovremmo cominciare a temere di essere caduti in errore, tanto più pericoloso, quanto più inavvertito»; l'economista: buona ani ministrazione tradizionale, ri sparmio, fiducia, trinomio inscindibile. Come economista, Luigi Ei naudi fu un classico al quale deve attingere inevitabilmente ogni studioso della materia «Luigi Einaudi — afferma l'on. Martino —- concepì la scienza economica come scienza strumentale, ma saldamente fondata sui valori morali. La sua celebre polemica con Benedetto Croce su liberalismo e libefismo restò inconclusa » come doveva avvenire per la diversità dei piani sui quali si muovevano il filosofo e l'economista « ma * oggi la dottrina del liberalismo politico ha tra. le sue idee-forza l'esigenza tutta valere da Luigi Einaudi in quanto considera, non solo in Italia ma in tutto l'Occidente, indissolubili la libertà politica e il sistema che garantisce la libertà economica, intesa quest'ultima non come lasciar fare, lasciar passare * ma come «fattore di propulsione e di sti¬ mopmbecgrsiddbeSlefie zoLdraridgi toaEtedmmCIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII|III molo della inventività e della operosità umana e come strumento indispensabile per combattere la frode politica ed economica, l'arrembaggio t'.ei gruppi al potere, la manomissione della dignità dei cittadini ». E qual è secondo Einaudi la società liberale, cioè libera? E' quella >< in cui lo Stato interviene con le sue leggi e con i suoi poteri, affinché i cittadini siano aiutati e non disturbati nel loro sforzo creativo... ». Presidente della Repubblica. Luigi Einaudi fu lo strenuo difensore dei valori ideali, n orali e giuridici dello Stato, ricollegandosi alla migliore tradizione di quel * liberismo energico ed incorrotto» che animò i protagonisti del Risorgimento dell'Unità Italiana. Scrittore di altissimo valore, anche nel giornalismo, Luigi Einaudi può considerarsi antesignano del Mec. In 70 anni di vita attiva, egli non ebbe mai un minuto di scoraggiamento, nemmeno quando !e sue «Prediche» presero il titolo di * Prediche inutili ». Il suo rìon era pessimismo, era soltanto la constatazione della tendenza umana a non ascoltare, almeno per il momento. Lo stesso Gesù aveva già notato la scarsa eco dei profeti viventi, nell'orecchio dell'uomo. A conclusione finale di tutta l'etica einaudiana, si può asserire che egli raccomandò in tutti i sensi la conservazione della propria responsabilità. Nel primo dopoguerra, gli Italiani ebbero paura, si sbarazzarono della loro responsabilità « per assegnarla ad un partito e ad un uomo», ricavandone un penoso ventennio^ di risultati tragici e di infausta memoria. Il discorso dell'on. Martino e stato applauditissimo, sia alla Une che nei periodi più salienti. Subito dopo sono state deposte corone d'alloro nel monumento ai Caduti e presso la tomba di famiglia Einaudi Pellegrini. Antonio Antonucci Donna Ida Einaudi con a fianco l'on. Gaetano Martino ieri mattina a Dogliani, A sinistra l'on. Badini-Confalonieri (Foto Moisio)

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