Nessun pericolo per i monaci all'ospizio del Gran S. Bernardo

Nessun pericolo per i monaci all'ospizio del Gran S. Bernardo Nessun pericolo per i monaci all'ospizio del Gran S. Bernardo Il termometro segna meno 21 e la neve è alta quattro metri - Ma i religiosi sono provvisti di tutto e non abbandoneranno il colle Aosta, 28 dicembre. (i. v.) Nel tardo pomeriggio il tempo è mutato improvvisamente. Una coltre di nubi ha coperto il massiccio del Bianco ed il Cervino ed è cominciato a nevicare su tutta la valle. La temperatura si è leggermente alzata, pur rimanendo al di sotto dello zero. A Courmayeur nella serata si registravano — 5, al Breuil —10, a Grtssoney —10, a Cogne — 5. Al Gran San Bernardo questa sera il termometro segna —21. Ma nessuna preoccupazione per i monaci. Abbiamo parla ta con il priore dell'Ospizio del Gran San Bernardo, canonico Marcello Giroud, sceso ad Ao sta in serata. Sono abituati al freddo intenso e alla coltre di neve. <Ce ne sono solo quattro metri — ci ha detto quasi dispiaciuto. — Gli altri anni a quest'epoca raggiungevamo anche i dodici metri. E la temperatura, pur essendo rigida non è ancora quella che abbia mo sopportato anni fa, con punte di 3S gradi sotto zero. Lassù, all'Ospizio del Gran San Bernardo, a S.ìPO metri di alti tudine, tenuto dai < monaci regolari di S. Agostino della con gregazione di San Bernardo » sono rimasti una ventina di religiosi, con tre persone di servizio e due impiegati. Ogni giorno dai versante svizzero salgono gruppi di studenti che trascorrono alcuni giorni di vacanza coi monaci. La retta della pensione è la più modesta che si paghi in valle d'Aosta: si aggira infatti sulle mille lire al giorno per la colazione del mattino, il pranzo, la cena e il dormire. « Questa sera gli ospiti — ci ha detto il priore — sono una trentina, studenti e impiegati venuti in un luogo tranquillo per sciare. In massima parte sono svizzeri; ci sono anche degli italiani, tre studenti del Politecnico di Torino. Non ci manca nulla. Nemmeno l'acqua. Una sorgente, a trecento metri dall'ospizio — ha proseguito il priore — ce ne da a sufficienza. Una conduttura sotterranea a una ventina di metri di profondità ce la por ta freschissima all'Ospizio. Gli approvvigionamenti li facciamo per la massima parte d'e state. Trasportiamo cibarie anche d'inverno, in special modo dal versante svizzero, da Martigny, dove è la casa madre con il seminario. Il pane ce lo facciamo da noi. Anche per l'elettricità siamo autono mi. Da cinquantanni l'ospizio è dotato di un impianto, un motore che produce corrente a sufficienza per i nostri fabbisogni >.

Persone citate: Marcello Giroud, Martigny

Luoghi citati: Aosta, Breuil, Cogne, Courmayeur, Torino