Una scoperta di chimica che invita alla modestia

Una scoperta di chimica che invita alla modestia A volte è bene essere un po' scettici sui «dogmi» riconosciuti Una scoperta di chimica che invita alla modestia In tutti i libri di scuola si insegna che i gas nobili (elio, neon, argo, cripto, xeno, rado) non reagiscono con altri elementi - Ora hanno dovuto constatare che non è così Si è /atta, quest'anno, una scoperta che a molte versone, scienziati e no, sembrerà rivoluzionaria. Essa riguarda il gruppo di gas detti nobili: elio, neon, argo, cripto, xeno, rado, la cui caratteristica comune è di non dar luogo a reazioni chimiche: è — o meglio — era. Infatti la scoperta concerne tutta una serie di composti dello xeno, tra cui il più interessante è il tetrafluoTU.ro, e di un composto almeno del rado: segno dunque che questi gas reagiscono. Ci piace riportare il commento, assai acuto, che dell'avvenimento fa Philip II. Abclson, direttore del settimanale scientifico Science (col titolo « The Nccd for Skepticism »J. La sintesi del tetrafluoruro di xeno e di composti affini rende necessaria la revisione di molti testi di chimica. Da circa cinquantanni Manderemo sulla Luna un reattore nucleare? Edward Teller, il noto fisico recentemente insignito dei premio Fermi, specialista di reazioni termonucleari, ha proposto ai dirigenti dell'Ente spaziale statunitense, che si occupa dei futuri viaggi sulla Luna, di lanciare sul nostro satellite naturale, prima che vi arrivi l'uomo, un reattore nucleare La proposta si giustifica col fatto che sarà impossibile per i futuri astronauti portarsi appresso carbone e nafta, dato il notevole ingombro che comporterebbe questo bagaglio. Tuttavia, una volta giunti sul satellite, sarà per essi indispensabile disporre di una fonte di energia per tutte le complesse operazioni che vi dovranno svolgere. n Teller sostiene che con l'energia atomica gli astronauti sarebbero in grado di vaporizzare le rocce vulcaniche lunari, potrebbero distillare idrogeno e ossigeno, quindi creare le premesse vitali" per mia-intera colonia lunare; e forse potrebbero anche produrre da soli il combustibile per il viaggio di ritorno alla Terra. agli studenti dei corsi elementari si insegna che i gas nobili non reagiscono. Milioni di scolari hanno fatto proprio questo dogma e fedelmente io ripetono alle domande d'esame. La prima dimostrazione che lo xeno può partecipare a reazioni chimiche fu ottenuta da Neil Bartlett, il quale indicò che una certa polvere gialla doveva essere un fluoroplatinato di xeno. La scoperta fu ripresa da un gruppo di scienziati dell'Argonne National Laboratory, con risultati evidentissimi e convincenti. Lo xeno reagisce con il fluoro per formare parecchi composti relativamente stabili. Una varietà di procedimenti diversi e indipendenti confermano la costituzione chimica del tetrafluoruro di xeno. In realtà la facilità con cui è possibile fabbricare questo composto e si possono esplorare le sue proprietà è sbalorditiva. Basta mescolare i due gas in un apparecchio adatto, riscaldare la mistura per circa un'ora a 400 gradi e osservare la for- mazione dei cristalli. L'esperimento è fattibile da qualsiasi chimico o da qualsiasi scienziato, purché egli abbia una pratica elementare di manipolazioni chimiche. Ci vuole beninteso qualche cautela, perché il fluoro è velenoso e reattivo e i fluoruri di xeno potrebbero essere pericolosi. Tuttavia lo xeno e il fluoro sono reperibili commercialmente in recipienti sicuri. Perciò l'ingrediente necessario per iscoprire il tetrafluoruro di xeno non è stato il denaro o l'armamentario scientifico, ma un'idea. Anche la scelta del fluoro come reagente sembra ovvia, dal momento che esso è il più reattivo degli elementi. C'è in questa scoperta una lezione di modestia, e insieme una prospettiva eccitante. Da circa una quindicina di anni, migliaia di scienziati in tutto il mondo sono stati ciechi di fronte alla possibili¬ tà di fare una scoperta importante. Quel che occorreva, per abbattere un rispettabile e radicato dogma, erano poche ore di lavoro e un germe di scetticismo. L'intuizione ci suggerisce che questo è l'elemento più importante per innumerevoli successi in ogni area della ricerca. Una mente immaginativa e originale non deve lasciarsi impaurire dal corpo imponente delle conoscenze presenti o dai complessi e costosi accessori che oggi circondano molta parte della attività scientifica. La grande carenza della scienza d'oggi non è l'occasione, né il personale, né il denaro, né laboratori spaziali. Quel che soprattutto necessita è un po' più di sano scetticismo; l'elemento capace di generare i concetti veramente nuovi. Ph. H. Abelson

Persone citate: Edward Teller, Neil Bartlett, Philip Ii