Mortoli tedesco che salvò l'Acquario di Napoli dalle SS

Mortoli tedesco che salvò l'Acquario di Napoli dalle SS Mortoli tedesco che salvò l'Acquario di Napoli dalle SS Rinaldo Dohrn, direttore dell'Istituto internazionale per lo studio della fauna sottomarina, aveva 82 anni (Dal nostro corrispondente) Napoli, 17 dicembre. (e. 27.) Vasto cordoglio ha suscitato in Italia e all'estero la morte dello scienziato te desco Rinaldo Dohm nato a Napoli 82 anni fa, direttore « emerito » della Stazione zoologica internazionale di Napoli, conosciuta con il nome di * Acquario >. Questo istituto, unico in Italia, è frequentato ogni anno da centinaia di stu diosi di tutto il mondo, dedi ti alle affascinanti ricerche sulla fauna e la fiora sottomarine. Durante la cerimonia funebre, il grande biologo è stato salutato dal prof. Giuseppe Montalenti, che fu per lunghi anni « interno > della Stazione e che óra dirige l'Istituto di genetica dell'Università di Roma; dal rappresentante dell'Associazione Tedesca per le Scienze, Erwin Gentz, e dal console della Repubblica federale Heinz Holldack. « Attraverso due guerre mondiali — ha detto Gentz — Rinaldo Dohrn ha conservato in Napoli un luogo di incontri scientifici ed umani qual è difficile trovare il simile nel mondo ». Vi soggiornò nel 1939 anche Theodor Heuss, divenuto poi presidente della Repubblica di Bonn, Molti turisti conoscono l'Ac¬ quario, forse il più bello e ricco d'Europa, ma pochissimi sanno che esso è soltanto un aspetto del tutto secondario di quello che, come disse Benedetto Croce, è < un grande albergo per scienziati che, conve nendovi da ogni parte del mon do, vi trovano tavolini da lavo ro, una ricca biblioteca speciale, ogni sorta di mezzi per stu diare la fauna marina e hanno dinanzi il golfo di Napoli, o me glio il Mediterraneo che forni sce loro riccamente il materia le occorrente ». In quella occasione Croce definì < di fama mondiale » la istituzione del Dohrn, fondata dal padre di Rinaldo, Antonio Dohrn, e disse che essa aveva reso < immensi servizi alla scienza >. Una prova della grande importanza di questo centro di studi, è da ta dal fatto che esso è stato frequentato da dieci Premi Nobel. La Stazione zoologica visse tragici momenti durante l'ultima guerra. Il 14 agosto del 1943 la villa Dohrn, in via Crispi venne distrutta da un bom bardamento. Il prof. Giuseppe Montalenti, preoccupato per quanto sarebbe accaduto con l'arrivo delle truppe anglo-americane dal momento che il di rettore dell'Acquario era tede sco, lasciò il Piemonte e si recò a Napoli per impedire che l'Istituto venisse devastato. La preziosa biblioteca, ricca di quarantamila volumi, era già stata messa in salvo in provin eia di Benevento, a Pontelandolfo. Ma che sarebbe stato del resto, degli apparecchi scienti flci, delle collezioni e delle rac colte viventi? Il 24 settembre 1943, il colonnello Scholl, comandante del presidio germanico di Napoli durante le giornate che prece dettero la ritirata verso Roma intimò <t pena la morte » che la fascia costiera, fino a trecento metri dal mare, venisse sgom berata entro dodici ore. In quel la « fascia » si trovava anche l'Acquario. Il 28, per le distruzioni fatte dagli stessi militari tedeschi, mancò la corrente elettrica. Ciò significava che le pompe azionanti la circolazione dell'acqua nelle vasche dei pesci si sarebbero fermate. Il patrimonio ittico venne però salvato con mezzi di fortuna. Gli anglo-americani, liberata Napoli, non imprigionarono il prof. Dohrn. Era tedesco, sì, ma — come disse Croce alle autorità alleate — egli apparteneva a quella schiera di cittadini del Reich che, per la vita dedicata soltanto alla scienza e per essere del tutto alieno dalla aberrazioni naziste, formavano 1' espressione più nobile e universale della Germania democratica. prof. Dohrn (Telefoto)