Morta a Oslo la soprano Kirsten Flagstad una delle più celebri cantanti wagneriane

Morta a Oslo la soprano Kirsten Flagstad una delle più celebri cantanti wagneriane Morta a Oslo la soprano Kirsten Flagstad una delle più celebri cantanti wagneriane Aveva 67 anni - Fu applaudita in tutto il mondo per la sua interpretazione del personaggio di Isotta Oslo, 8 dicembre. La famosa soprano norvegese Kirsten Flagstad è morta la notte scorsa all'età di 67 anni. La Flagstad fu una delle migliori interpreti della musica wagneriana e fra le più note cantanti liriche di tutti i tempi. Per molti anni fu la soprano più applaudita al Metropolitan di New York. Amici di famiglia hanno dichiarato che la causa della morte è :.tata una malattia ossea man.festatasi durante la degenza a len^ che risaliva al gennaio del 1960. Comunque per il momento non è stato diramato alcun bollettino medico. Per desiderio della scomparsa i funerali si svolgeranno nella massima semplicità e riservatezza. Poche cantanti famose novera la Scandinavia. Alla fine del secolo scorso brillò Christine Nilsson, svedese. Birgitt Nilsson, quarantaquattrenne, anch'essa svedesi, primeggia er67 a a e di ni a k. ia a a al ue to emn e one itt e, ia nel teatro wagneriano. Soprano, Kirsten Maria Flagstad, norvegese, nata ad Hamar, presso Oslo, 1895, fu ammirata fin nell'esordio, a diciott'anni, nella parte di Nuri nel Tiefland di D'Albert, e ancora, e maggiormente, nelle ultime apparizioni in concerti. Ecclettica, nella giovinezza, cooperò alle rappresentazioni di trentotto opere serie e di trenta comiche, anche operette, La bella Elena, La Principessa dei dollari. Invitata a Bayreuth nel '33, emerse l'anno seguente nella parte di Si glinda. Gatti Casazza, l'awe duto impresario del Metropo litan a New York, s'affrettò a scritturarla pel Tristano e Isotta. La rara potenza del volume sonoro e la veemenza degli scatti maravigliarono il pubblico; intanto i competen ti, apprezzati quei requisiti, notavano qualche imperizia tecnica e la materialità piùche la spiritualità nell'inter- pretare. Più tardi venne lieta- mente riconosciuta la migliore aad, ar, ta ni, ie e me za, oni di etci a anSi we po ttò e del za il en iti, zia esperienza, sia del metodizzare legato, sia del declamare vibrato, quanto e come i drammi dei singoli personaggi Fidelio, Senta, Elisabetta, Elsa, Brunilde, Mimi, Aida, Donna Anna, Elettra, a volta a volta richiedevano e vogliono. La nominanza ottenuta in America le procurò chiamate in più d'una capitale in Europa, spesso al Covent Garden. Come ella stessa narrò nell'Autobiografia, le riuscì penoso il forzato allontanamento dagli Stati Uniti, perché suo marito, un grosso industriale, aveva parteggiato in patria col Quisling, 1941, e, non ancora riabilitato, era morto nel '46. Durante i viaggi concertistici venne a Torino nel '48, per un concerto nel cinematografo Lux, dove cantò frammenti del Tristano, del Crepuscolo degli ric"i, e i Cinque Lieder di Wagner. Eccellente più]l'esecuzione, pari all'interpreer- tazione. ta- La riammissione nel Metroore |politan, 1951, narrano i croni¬ , a a n e . o o , a l , e e ¬ voce, serbata la magnificenza dello squillo in tutta la gamma aveva progredito, come s'è detto, nella morbidezza. L'immedesimazione nel dramma di Isotta s'era accresciuta di intimità e di fervore. Tuttavia si dispose al congedo dal palcoscenico. Rudolf Bing, il manager del Metropolitan, sperava, cantarellando «La donna è mobile ». La cantante restò salda nel proponimento. Inaugurò a Londra il Mermaid Theatre con Dido and Aeneas di Purcell, partecipò alla rappresentazione dell'.4Zeesfe di Gluck, poi si restrinse nell'attività concertistica. Gli uditori nell'Opera di Parigi, 1954, e nella Carnegie Hall, '55, l'acclamarono in pagine teatrali o camerali. Rimpatriò, finalmente. E nel '58 assunse la direzione del nuovissimo Teatro dell'opera norvegese in Oslo, dove aveva iniziato la fortunata carriera- ft. d. Ci