Il libro dei pesci

Il libro dei pesci Un mondo affascinante, bellissimo e ancora quasi ignoto Il libro dei pesci La scoperta del « celacanto », che si credeva estinto da 70 milioni di anni, ripropone la domanda: quanti animali esistono nelle profondità oceaniche che non conosciamo? - Nelle acque marine, l'elemento dove la vita ha avuto origine, si nascondono gli esseri più diversi: dagli squali lunghi 15 metri agli esili ippocampi, dalle trasparenti meduse alle piovre dai potenti tentacoli Di tutti gli animali che popolano il nostro pianeta (un milione di < specie >, secondo alcune valutazioni, delle qualt 750 mila di insetti), i pesci, ed in genere gli esseri che vivono nell'elemento primordiale, il mare, sono forse i più misteriosi, certo quelli che maggiormente eccitano la fantasia dell'uomo. Dal serpente marino delle leggende marinare alle gigantesche balene — « grandi come isole > dicevano i pescatori norvegesi al tempo dei velieri e degli arpioni — dalle piovre immani i cui tentacoli si pensò potessero immobilizzare una scialuppa e trascinarla nei gorghi, alla tenace rèmora — quel pesciolino, come scrisse il Manzoni, che guida gli squali e ferma le navi nella loro corsa — l'uomo non ha mai cessato di guardare con immenso stupore ed affascinato interesse alle multiformi, innumerevoli creature del mare. Quante sonot Non le conosciamo ancora, certamente, nella loro totalità, e di moltissime sappiamo appena la forma esteriore, ma ignoriamo quasi tutto di come vivano, di come si riproducano, delle loro abitudini, sensazioni e perché no T della loro intelligenza. Non sappiamo, ad esempio, che cosa sia veramente la cosiddetta < linea laterale > chiaramente visibile su quasi tutte le specie. E', indubbiamente, un organo di senso, ma come l'animale percepisca in realtà (cioè quale rappresentazione si formi nel suo cervello) è per noi un mistero. Del resto, le osservazioni oceanografiche aventi un vero carattere scientifico non risalgono a più di qualche decennio. E non si faranno molti progressi fino tt! giorno, che ormai è lecito pensare non troppo lontano, nel quale le discese dei < batiscafl> sui fondali oceanici non saranno più fatti eccezionali. E' certo, ripetiamo, che vi sono molte creature marine delle qitali ignoriamo totalmente l'esistenza: si peìisi, a questo proposito, alla recente scoperta del celacanto, il < fossile vivente », il pesce dal quale sono derivati tutti gli animali superiori (uomo compreso) e che si riteneva completamente scomparso da 70 milioni di anni e che invece vive ancor oggi, sia pure in pochi esemplari, ma aggressivi e voraci, nelle acque del Madagascar. Una documentazione di altissimo livello sugli animali marini è apparsa ora nella serie « Il mondo della Natura > di Mondadori. Dovuta al noto ittiologo Earl S. Herald, è una raccolta di fotografie (quasi trecento, di cui la metà a colori) di rara bellezza, in cui sonò illustrate tutte le principali famiglie che costituiscono la <superclasse > dei pesci: i ciclostomi (quelli più primitivi, i cui antenati risalgono ai primi albori della vita sulla Terra, forse 500 milioni di anni fa) privi di mascella, con una bocca circolare che si attacca ai cibi e succhia come una ventosa; gli elasmobranchi, o pesci cartilaginei, con i due grandi ordini dei pescecani e delle razze; gli osteitti, infine, o pesci ossei, che presentano uno scheletro vero e proprio e vertebre e scatola cranica come i rettili ed i mammiferi. Tutte le illustrazioni sono accompagnate da un testo esplicativo che va nettamente al di là delle esigenze di un dilettante. La classificazione è precisa e particolareggiata, cosi che il lettore può seguire, quasi passo passo, i vari generi e specie e farsi una idea sufficientemente chiara della organizzazione biologica di questi animali. Chi si limita ad osservare la vita, del mare dalla spiaggia d'una nostra 'riviera, o anche con i moderni equipaggiamenti tenta le prime imprese della < caccia subacquea >, non può facilmente rendersi conto delle varietà pressoché infinite che presentano i pesci. Esistono squali, come i rhincodon, lunghi fino a quindici metri, veri mostri massicci e tozzi e nello stesso tempo così mansueti che si può nuotare attorno ad essi con tutta tranquillità, e piccoli pesci (i famosi piranha del Rio delle Amazzoni), lunghi non più di trenta centimetri, armati di denti cosi affilati e mascelle così robuste che possono troncare la- mano o il piede di un uomo con la rapidità d'una, mannaia. Alcuni pesci vivono praticamente fermi in uno stesso tratto di mare, immersi fino al capo nella sabbia del fondo, a bocca aperta in attesa di prede, altri * pendola- no » su e giù in un metro cubo d'acqua, altri invece sono in perpetuo frenetico movimento,-come il tonno od il salmone, e percorrono in poche settimane migliaia e migliaia di chilometri, sopportando enormi variazioni di pressione, temperatura e salinità. Altri ancora vivono, di giorno, alla profondità di 2 o S mila metri e di notte, chissà per quale ragione, si spostano verso l'alto, al- di sopra dei quattrocento metri, con una regolarità assoluta, come fossero muniti d'un altimetro. E quanta stranezza nella forma di questi animali! Chi non ha presente il pescemartello, con due enormi rigonfiamenti ai lati del capo, o il pescesega, che con la sua spatola lunga fino ad un metro pettina la sabbia in cerca di crostacei e molluschi, o il peseemola, grosso e tondo come una polla, dal diametro fino a. 2 metri, che nelle notti estive di luna sale in superficie e s'addormenta beato facendosi cullare dalle ondet Esistono pescicofano, che sembrano grosse scatole squadrate con piccole aperture per la bocca e per gli occhi, e che quando sono irritati emettono un veleno che, nella i:asca degli aquari, uccide tutti gli altri abitatori. Gli indigeni del Pacifico non si fanno impressionare, li pescano, li tostano come nocciole e se li mangiano. E vi sono i pesciistrice: il turista che per la prima volta visita le città della Cina, sosta ammirato dinanzi a certi curiosi lampioncini sferici coperti di spine. Guardandoli attentamente, scopre che si tratta della pelle di questo pesce, disseccata, con dentro un lume. Sarebbe impossibile accennare anche soltanto alle principali caratteristiche di troppi esseri marini: il eavalluccio di mare, ad esempio, il cui maschio reca sul dorso una borsa che accoglie le uova deposte dalla femmina; lo spinarello, invece, costruisce veri e propri nidi così come fanno gli uccelli, e le flessibili alghe gli servono da albero; il pescecombattente non può sopportare che un altro pesce gli stia vicino, e nel Siam organizzano incontri fra dtie maschi con gli spettatori che scommettono sul vincitore. E i pesci volanti, le rondini di mare, che finiscono a stormi, si potrebbe dire, sulla tolda dei vascelli che attraversano certe zone oceaniche, ed altri pesci non meno bizzarri che ogni tanto s.algono sulla spiaggia e se ne vanno a spasso per i prati. Altri ancora hanno la curiosa caratteristica di nuotare con il ventre all'insù, pesci telescopici .con occhi enormi sono capaci di captare l'evanescente luce degli abissi, altri sono dotati di organi luminescenti, altri hanno la bocca dilatabile, così da poter benissimo ingoiare altri pesci molto piti grandi di loro (e la vittima si vede dentro lo stomaco del vincitore, attraverso la pelle tesa e sottile), esistono pesci che brontolano, pesci muniti di apparati elettrici che tramortiscono le loro vittime con una scarica, e pesci che imitano l'ambiente in cui vivono e si mimetizzano, così da scomparire allo sguardo. E' un mondo immenso, vario, diversissimo, con leggi spietate e bellezze incredibili. Un mondo perfetto in sé, che da secoli e millenni vive e si tramanda perfettamente estraneo all'uomo, come se quest'uomo, padrone del mondo e ora teso a- conquistare gli spazi, non esistesse nemmeno. Osservare la vita degli squali o delle trasparenti meduse o delle stelle di mare è forse, per l'uomo, soprattutto una lezione di umiltà: l'universo, con le sua créature, e ancora molto più grande dei nostri più arditi pensieri. Umberto Oddone pesce-arciere, uno dei più strani abitatori dell'oceano: si affaccia alla superficie, etta una scarica di gocce d'acqua contro un insetto che si abbassa troppo nel volo, o fa cadere e se lo mangia soddisfatto. Una sola grande legge comanda tutte le zioni degli esseri marini, la conquista del cibo. Nessun animale è vorace come i pesci

Persone citate: Earl S. Herald, Manzoni, Umberto Oddone

Luoghi citati: Cina, Madagascar