Il tredicenne che ha ucciso un amico ieri è ritornato in classe tranquillo

Il tredicenne che ha ucciso un amico ieri è ritornato in classe tranquillo Un mese fa gettò il coetaneo nell'Adda perché temeva facesse la spia Il tredicenne che ha ucciso un amico ieri è ritornato in classe tranquillo Frequenta la seconda avviamento: il professore lo ha fatto sedere nell'ultimo banco - La Procura dei minorenni deciderà la sua sorte - Lo studente voleva rubare delle elemosine - La vittima minacciò di denunciarlo al parroco - Un'ora dopo i due litigarono: il ragazzo prese per il collo il compagno e lo fece cadere nel fiume (Nostro servizio particolare) Como, 4 dicembre. Ezio Brivio, lo studente tredicenne che ieri ha confessato d'aver ucciso u?i mese fa un coetaneo gettandolo nell'Adda durante una cita in barca, è stato riconsegnato stamane ai genitori. Nessun provvedimento è stato preso sinora nei suoi confronti: la confessione, raccolta dai carabinieri di Bernareggia, è ora all'esame della Procura dei Minorenni. Da stamane Ezio Brivio, un ragazzo bruno, sottile, simpatico — che tutti descrivono buono e intelligente — ha fatto ritorno alla scuola d'avviamento professionale dove frequenta il secondo corso. Quando è entrato nell'aula, il chiacchierio dei compagni si è arrestato di colpo. Tutti hanno guardato Ezio che si dirigeva a testa bas sa ma tranquillo al posto — l'ultimo, in fondo — che il professore gli aveva assegnato. Le lezioni sono terminate alle ore 12,30. Ezio, da solo, è tornato a casa, in bicicletta, in via Gonfalonieri 2, a Bernareggio. Nel pomeriggio è stato visto giocare in cortile col fratello minore, Filippo, di 9 anni. Il padre, Giuseppe di Jfi anni e la madre Maria di 36, sembra che abbiano deciso di approfittare delle prossime vacanze natali- | zie per mandare il ragazzo per qualche mese da alcuni parenti die abitano in Lomellina. Ormai, a Bernureggio e ad Aicurzio, tutti — anche i più giovani, gli stessi compagni di scuola del ragazzo — sanno che cosa ha commesso Ezio. Sanno che. interrogato nuovamente sulla misteriosa fine di un suo coetaneo, annegato nell'Adda il 30 ottobre scorso, ha finito per confessare d'averlo ucciso, volontariamente, perché voleva accusarlo per un furterello. La vittima si chiamava Giulio Passoni. Aveva anche lui tredici anni. Gracilina, piccolo di statura, timido era un ragazzo molto studioso: all'avviamento professionale frequentava infatti già il terzo corso - Abitava con t genitori e tre fratellini (dopo la sua morte ne è nato un quarto) alla cascina «Restelli », Tiet dintorni di Aicurzio. Tutto accadde il SO ottobre scorso, in una calda giornata di sole. Giulio Passoni era stato incaricato dal padre di recarsi in paese a ritirare un orologio dall'orefice. Il ragazzo partì in bicicletta verso le 11/. Lungo la strada incontrò il cugino, Andrea Passoni, di 15 anni, ed Ezio Brivio. I tre ragazzi si fermarono un istante a parlare: Ezio e Andrea dissero che stavano recandosi a fare una gita al santuario della Madonna del Bosco, ad Imbersago. Invitarono Giulio: « Su, vieni anche tu. Ci divertiremo » Il ragazzo tentennò un attimo; poi accettò. Partirono allegramente. Arrivarono al santuario in mezz'ora, pigiando sui pedali delle biciclette, rincorrendosi, scherzando come sempre. Fu lassù che la tragedia ebbe inizio. I tre giovani si fermarono qualche istante dinanzi a ima cripta del santuario, protetta da una grata metallica oltre la quale i fedeli gettano le elemosine. Ezio Brivio osservò le monete luccicanti e propose: € Se ne prendessimo qualcuna f Voi state attenti che non arrivi nessuno ». Ma Giulio Passoni protestò: « Sei matto? Rubare ai Santi? Lo sai che è peccato mortale? » E aggiunse una vaga minaccia: disse che quando sarebbero tornati a casa avrebbe rivelato tutto al parroco di Aicurzio, don Paolo Riva. Fu quella minaccia a segnare la fine di Giulio Passoni. I ragazzi, apparentemente spciisierati, proseguirono nella loro passeggiata. In bicicletta raggiunsero il tragìietto di Imbersago, sull'Adda. Lì videro una barca. Fu ancora Ezio a proporre: « La facciamo una gita al largo? ». Ma mancavano i remi. Andrea Passoni si inoltrò in un boschetto alla ricerca di qualche ramo che servisse come remo. Quando tornò, di lì a dieci minuti, vide clic Giulio non c'era più. Ezio era sulla riva, gli occhi sbarrati, pallidissimo. Guardava l'acqua. « Che è accaduto? > chiese Andrea. « Se sapersi... — gli rispose Ezio — Una disgrazia. Giulio è caduto nel fiume. E' sparito soft' acqua. Dio, che disgra zia! ». Sconvolti, i due ragazzi «or- narono a casa. Strada facendo concertarono una versione da dare ai genitori di Giulio. Fu Ezio a recarsi alla loro cascina e a chiedere dell'amico: <Era con noi — disse — ma a un certo momento ha- detto che andava in cerca di fungili. Non lo abbiamo più visto». Le ri cerche di Giulio durarono fino a sera inoltrata. Ezio vi partecipò. A notte alta tornò a ca sa: «Non l'hanno trovato —«iiiiiiiiiitiiiii MMiiMiirimii n iimitiitt disse tranquillo ai genitori —. Ora posso andare a dormire». L'indomani, uno zio di Giulio, perlustrando le rive del fiume, trovò la bicicletta del nipote. Il cadavere fu ripescato più tardi dai pompieri. Sul collo aveva delle ecchimosi. I carabinieri si convinsero che non poteva essere una disgrazia. Cominciarono a interrogare Andrea, il cugino, ed Ezio Brivio. Lo fecero con tatto, per non spaventare i ragazzi. Ieri pomeriggio Ezio ha confessato al brigadiere Stefano Piantadosi. « Giulio voleva fare la spia. Voleva denunciarmi al parroco, dirgli di quel furto di monete al santuario » ha detto a bassa voce. «Siamo saliti sulla barca e abbiamo litigato. Io l'ho preso per il collo, l'ho scrollato gridandogli che ?ion doveva denunciarmi. Che cosa avrebbero detto i miei genitori? Cosa avrebbe detto il parroco? Giulio cadde nell'acqua, tornò a galla tre volte e poi sparì ». Il brigadiere, a queste parole, rimase senza flato. Guardò fisso Ezio; poi gli fece una ramanzina invitandolo a non inventare frottole, a dire la verità, se la sapeva. Il ragazzo ripetè quanto aveva confessato, r. s. Giulio Passoni, il ragazzo annegato nell'Adda (Tel.)

Luoghi citati: Aicurzio, Bernareggio, Como, Imbersago