Gromyko difende nelle «Izvestia» la politica sovietica a Cuba

Gromyko difende nelle «Izvestia» la politica sovietica a Cuba Gromyko difende nelle «Izvestia» la politica sovietica a Cuba Mosca, 4 dicembre. In un articolo pubblicato sulle « Izvestia », il ministro degli Esteri Gromyko difende oggi la politica seguita da Kruscev nella crisi cubana, respingendo le critiche levatesi in campo comunista contro la linea della coesistenza pacifica. Senza citare esplicitamente i comunisti cinesi e albanesi, Gromyko nota che la politica di Kruscev è stata attaccata « a sinistra, da coloro che si baloccano con una fraseologia sinistreggiante e non hanno alcuna sensibilità per la composizione pacifica delle questioni internazionali oggetto di controversia ». Lo spunto per la difesa della posizione krusceviana è stato offerto a Gromyko dalla rievocazione del primo responsabile della politica estera sovietica, Georgy Chicherin, morto in disgrazia nel 1936, dopo essere stato destituito da Stalin. Chicherin — ricorda Gromyko — fu uno degli intimi collaboratori di Lenin e nel 1918 concluse il trattato di Brest-Litovsk per la pace con la Germania, suscitando le vivaci critiche degli elementi di sinistra guidati da Trotsky. Lo stesso Kruscev ha parasonato le concessioni fatte durante la crisi cubana alla strategia, ispirata al principio « pace a qualsiasi costo», seguita da Lenin durante le trattative di Brest. Con l'articolo odierno, Gromyko si è pronunciato per la prima volta con estrema chiarezza sulla controversia che attualmente divide Mosca e Pechino in fatto di politica estera.

Luoghi citati: Brest, Germania, Mosca, Pechino