La d.c. tedesca ha deciso di trattare «anche» con i socialisti di Massimo Conti
La d.c. tedesca ha deciso di trattare «anche» con i socialisti Pei* risolvere la crisi di governo La d.c. tedesca ha deciso di trattare «anche» con i socialisti Cauti sondaggi sono già stati compiuti la scorsa settimana - Ma i negoziati con i liberali continueranno - Finché Adenauer rimarrà al potere, una coalizione dc-socialdemocratici sembra improbabile (Dal nostro corrispondente) Bonn, 3 dicembre. Il partito democristiano di Adenauer ha deciso di avviare trattative con i socialdemocratici per la formazione del nuovo governo. Nello stesso tempo i democristiani proseguiranno i loro contatti con i liberali di Erich Mende. La ri- iiiiiiiiiiiiitiitiiiiifiiiiiiitiiiitiifiiiiiitiiiiiiiiiiiii soluzione è stata presa oggi con larga maggioranza dal consiglio nazionale della democrazia cristiana, riunitosi nella sede della cancelleria sotto la presidenza di Adenauer. Un comunicato, diffuso dopo tre ore di accese discussioni, informa che la decisione è stata approvata dalla maggioranza dei sessanta membri del consiglio nazionale «contro una serie di obiezioni esposte durante l'incontro con particolare energia ». Quasi a motivazione del passo il consiglio nazionale ha espresso il desiderio di «com porre al più presto la crisi di gabinetto ». Si è appreso quindi che già nella settimana scor Ba il ministro democristiano per l'Edilizia Paul Luecke svolse i primi sondaggi con i socialdemocratici. Lo stesso Luecke ha riferito oggi su di essi al consiglio nazionale della de. L'offerta di trattative ai socialdemocratici è stata subito interpretata come un mezzo di pressione sui liberali che, dopo aver ottenuto le dimissioni di Strauss, si dispongono ora a porre altre condizioni per il loro ritorno al governo. Non c'è dubbio che anche questo pensiero rientri nei calcoli. Ma non si tratta soltanto di una manovra. I democristiani tedeschi — come è stato detto e ripetuto — vogliono un governo saldo, poggiato su una forte piattaforma parlamentare, in grado di funzionare senza disturbi, fino alle elezioni del 1965. L'affare Spiegel e le sue ripercussioni possono avere scosso la fiducia dei tedeschi nel partito di maggioranza, indebolendo il prestigio della nuova democrazia parlamentare. Per ristabilire l'una e l'altro i democristiani considerano anche l'ipotesi di una alleanza con socialdemocratici, che dispongono di centonovanta. deputati alla Camere. La coalizione non appare molto probabile fin tanto che Adenauer resterà al potere. A meno che i socialdemocratici non siano disposti a tollerare il vecchio statista per qualche mese ancora. E' chiaro per tutti che l'accordo comporterebbe prima o poi l'elezione di Schroeder (il ministro degli Esteri) alla cancelleria di Bonn e la disfatta completa di Ludwig Erhard. Ci si chiede, però, se i democristiani tedeschi vorranno rinunciare al popolare ministro per l'Economia, che sembra il più sicuro cavallo di battaglia per le elezioni del '65. Il gioco è assai complesso. Sul piano dei programmi la coalizione tra la de e i socialdemocratici sembra realizzabile. Si può affermare con tutta certezza che fra i due massimi partiti tedeschi non esistono più divergenze insormontabili né in politica interna né in politica estera: tutfaltro. , Le prime reazioni dei socialdemocratici alle proposte democristiane sono state' caute. Siamo pronti a trattare — hanno risposto i loro portavoce — ma non ci presteremo a diventare strumento di pressione sui liberali. Anche noi, come i democristiani, vogliamo un governo tedesco veramente efficiente e dai chiari propositi soprattutto in politica estera. La prima condizione dei socialdemocratici a serie trattative è che il nuovo governo « si impegni a ristabilire nel paese chiarezza e pulizia, colpendo senza remissione né riguardi personali i responsabili dell'affare Spiegel e dei suoi penosi strascichi». Domani la presidenza del partito socialdemocratico si riunirà per decidere ufficialmente sulla proposta dei democristiani. Massimo Conti
Persone citate: Adenauer, Erich Mende, Ludwig Erhard, Paul Luecke, Schroeder, Strauss
Luoghi citati: Bonn
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