Il discorso e gli altri interventi

Il discorso e gli altri interventi Il discorso e gli altri interventi (Nostro servizio particolare) Roma, 3 dicembre. Il saluto del capo della delegazione sovietica nella mattinata, il discorso del socialista Riccardo Lombardi nel pomeriggio sono stati gli avvenimenti salienti della prima giornata di dibattito sulla relazione di Togliatti al X Congresso del pei. Quando lo speaker ha annunciato che 'Lombardi avrebbe parlato a nome del psi che ha mandato al Congresso una delegazione ufficiale, un caloroso applauso è salito da tutta l'assemblea. Ma alla fine dell'intervento nell'aula è success so un senso di imbarazzo e di freddezza; c'è voluta una stretta di mano di Togliatti all'oratore per attenuare il diffuso disagio. Il discorso è stato fortemente polemico ed è cominciato con queste parole: «Il congresso sì apre in un momento iiMiimiiiiiiiiiimiiimimiiiiiiiiiii mi in cui i rapporti fra i nostri partiti registrano la fase di massima tensione dalla Liberazione ad oggi; momento a mio giudizio non transitorio, ma destinato a prolungarsi nel corso di svolgimento e attuazione di un disegno che, non certo per capriccio, ci trovB profondamente divisi >. Di questo stato di cose Lom-. bardi ha detto di ritenere non si possa dare <la futile spiegazione che vorrebbe imputarlo all'opportunismo. La verità è che"" esso è conseguenza diretta- di risposte differenti ed opposte che socialisti, da una parte, e comunisti dall'altra, si sono sforzati di dare al problemi difficili di strategia e di tattica che le mutate condizioni nel cui quadro si svolge la lotta politica, nazionale ed internazionale, hanno posto al movimento operaio >. Ricordato che < la frattura > di oggi porta alla memoria iiiiiiiiiiiiniiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiin quella verificatasi prima delle due guerre, Lombardi ha proseguito affermando che « la risposta che'per parte nostra abbiamo dato a quei problemi ispira e giustifica, a nostro giudizio, la linea politica che il psi ha adottato e che trova oggi la sua più'rilevante manifestazione nella sua adesione critica alla politica cosiddetta di centro-sinistra ». < Le possibilità ed i limiti di questa politica — ha poi rilevato — sono stati definiti in impegni programmatici, di cui è stato impossibile anche a voi, compagni comunisti, contestare la validità, anche se la loro attuazione incontra le difficoltà che erano state puntualmente previste >. A questo punto nella grande sala si è udito qualche brusio. Oli applausi di pochi mimiti prima avevano già lasciato il posto alla freddezza. Quindi Lombardi ha dichiarato che la politica di centro-sinistra ha fondamento in due principi. «Il primo'principio della politica di centro-sinistra è che nell'attuale condizione del Paese, la sola via aperta al socialismo è la trasformazione democratica della società dall'interno dello Stato, che non è più espressione diretta e immediata della classe dominante. Sicché non si tratta di distruggere lo Stato della borghesia per edificare la società .socialista, ma indurre, dall'interno, quelle riforme di struttura che alterino, a favore del lavoratori, i rapporti di forza tra le classi. Il secondo principiò è che si debba promuovere, con azioni politiche conseguenti, tali riforme democratiche-dèlie strutture, considerandole finalità primarie della lotta operala, senza subordinarne la promozione e la realizzazione alla condizione che esse comportino una rottura del sistema occidentale, svincolando cosi l'Iniziativa socialista da ogni subordinazione strumentale alla politica dei blocchi >. L'on. Lombardi dopo aver osservato come non sia suo compito, né il congresso la sede adatta per un suo intervento a difesa del punto.di vista socialista, ha proseguito affermando che, ove potesse farlo, dovrebbe contestare il giudizio dato ieri da Togliatti. « Se questo non mi è lecito — ha continuato — spero possa essermi consentito di dire lealmente che non giova alla produttività di un dibattito serio fra i nostri partiti, il condurre la polemica col partito socialista scegliendo e discriminando l'interlocutore, ipotizzandolo ora nel " gruppo dirigente autonomista del psi ", ora addirittura nella persona del suo segretario ». Rilevato che « i socialisti non sono 600 milioni come gli albanesi > ha aggiunto che < nella nostra pochezza, ameremmo si riconoscesse che le posizioni che avete il diritto di criticare sono le posizioni assunte responsabilmente, non da questo o quel compagno, o gruppo di compagni, ma da congressi di partito seri e responsabili ». Lombardi ha concluso il suo discorso affermando che i socialisti seguiranno i lavori con gressuali con interesse, sicuri che il dibattito e le delibera zioni « arricchiranno il patri monio di esperienze del movi mento operaio ». I congressisti, che avevano ascoltato in perfetta immobilità le critiche del rappresentante socialista, sono rimasti seduti e hanno tributato un modesto e incerto applauso di cortesia. Per superare questo disagio, Togliatti, dopo un breve scambio di battute con Giorgio Amendola, si è alzato e si è diretto verso Lombardi che si allontanava dal podio. C'è stata una stretta di mano e il congresso questa volta ha applaudito con vivacità. Ma lo < choc » è rimasto e i successivi oratori hanno par lato davanti a un uditorio distratto. Anche un intervento di Mauro Scoccimarro, esponente della < vecchia guardia », è passato quasi inosservato, nonostante contenesse nei confronti del centro-sinistra, dei socialisti e di Nenni critiche anche più, severe di quelle di Togliatti, quasi in diretta risposta a Lombardi. Scoccimarro ha dato l'impressione di dare per scontata la rottura tra pei e psi, puntando sulla forza unitaria delle masse per modificare l'orientamento dei partiti e per far fallire la discriminazione anticomunista. Ciò che conta, egli ha detto, è che il pei mantenga ed estenda i suoi legami con la coscienza popolare. Anche un'autocritica di un esponente della federazione co- mcpMuFCnundlllnpfcicnsntiiiiiifiiiiiniiriiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiri(irfi fiitiiiiii

Luoghi citati: Roma