Sciopero martedì alla Stipe!

Sciopero martedì alla Stipe! Sciopero martedì alla Stipe! Per 24 ore il personale abbandona il posto di lavoro - Sospese le interurbane non statali e le segreterìe telefoniche - Rischeranno di rimanere bloccate la teleseleàone e le centrali cittadine - La rottura delle trattative per il contratto In seguito alla rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro 1 dipendenti delle aziende telefoniche private hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per martedì. L'agitazione (che riguarda le reti teletoniche della Sttpel, Teti, Telve, Timo Set) 6 stata promossa dal tre sindacati e cioè Cgil, Cisl e Uil. Il Piemonte e la Lombardia sono serviti dalla Stipel (la Liguria dalla Teti) che occupa circa 12 mila persone di cui 3 mila nella sola città di Torino cosi suddivìsi: 500 telefoniate, 1300 impiegati, 1200 operai. Nella giornata di martedì —avvertono i sindacalisti — saranno bloccati tutti i servizi che richiedono l'intervento personale del dipendenti. Il principale è 11 centralino «10» per le comunicazioni interurbane con prenotazione: non sarà cioè possibile telefonare con i centri sprovvisti dì sistema automatico di toleselezione. Anche per la toleselezione però potrebbero sorgere dogli inconvenienti capaci di bloccare le linee. «Quando ci sono molte eh laimate in toleselezione — spiegano i sindacalisti — le lìnee diventano troppo cariche e scattano nello centrali i segnali di grande allarme. Se è presento l'operaio, rimedia all'inconveniente e il servizio riprende. Re 6- in sciopero le linee restano bloccate. « Analogo inconveniente può accadere per le telefonate urbano se una centrale cittadina 6 oberata (fenomeno che capita quasi ogni giorno dalle 9 alle 12 e dallo 16 alle 18) scattano alcune valvole di sicurezza e di allarme. Se non c'è chi rimette a posto gli impianti migliala di telefoni cittadini nelle varie zone potrebbero restare bloccati. Nelle centrali automa!ielle sono normalmente in servizio 200-300 operai ». Per le telefonate interurbane sulle grandi distanze, ci si potrà servire del centralino dell'azienda di Stato («114») che non è in sciopero. Non funzioneranno Invece tutti gir altri servizi Stipel: informazioni «181»: ora esatta «16»; ultime notizie «19»; segreterìa telefonica «110»; sveglia « 114 »; soccorso ACI * 116 »; chiamata taxi «117»; dettatura teegrammi «186»; segnalazione guasti «182» ecc. Saranno anche interrotti i lavori di Installazione degli apparecchi privati e le riparazioni (lei guasti. « I telefonici privati — sottolineano i sindacalisti — non scioperavano da tredici anni. Nel corso delle trattative a Roma ci hanno offerto il 5 per cento dì aumento e una riduzione d'orario di 2 ore settimanali, contro una nostra richiesta del 20 per cento trattabile ». In base alla riduzione d'orarlo proposto dalle società, l'operaio scenderebbe da 48 a 46 ore settimanali, l'impiegato amministrativo da 42 a 40, i discontinui (commessi ecc.) da 60 a 57. Le telefoniste resterebbero forme a 36 ore ed 1 telefonisti di notte (nomini) manterrebbero l'orario di 45 ore. I sindacati hanno chiesto anche altri miglioramenti normativi: revisione dell'inquadramento, modifica del sistema dogli scatti di anzianità ecc. Le telefonate, per cominciare dalla calegoria che II puhblicn conosce di più, devono avere il diploma dì scuola superiore (ra. gioniore, maestre, ecc.) ma per l'azienda sono considerate operale — cosi ci hanno spiegato i sindacalisti — e guadagnano, tutto compreso, 60 mila lire al mese «come l'operaio qualificato». L'operaio «comune» ha una retribuzione di 45-50 mila lire mensili e lo « specializzato » 65-67 mila lire mensili. A Pasqua ed alle ferie viene corrisposto un premio di collaborazione pari al 40 per cento dello stipendio. — Le operaie del reparto « pre parazlone » del Lanificio Sali comunica la Cgil — ieri hanno scioperato In seguito ad una ver tenza riguardante i cottimi. — I membri di commissione interna della Uil hanno sottoscrlt to un ordine del giorno di prò testa «contro il disegno di legge che Istituisce l'imposizione fiscale anche mille pensioni corrisposte dall'Istituto della Previdenza Sociale che sono già insufficienti e non adeguate alle indispensabili necessità della vita ».

Luoghi citati: Liguria, Lombardia, Piemonte, Roma, Telve, Teti, Torino