Emigrante creduto defunto torna dopo 50 anni e trovo che i purenti si sono divisi l'eredità

Emigrante creduto defunto torna dopo 50 anni e trovo che i purenti si sono divisi l'eredità MalixLConico arHvo dal Suri America di un voccMmìo agricoltore Emigrante creduto defunto torna dopo 50 anni e trovo che i purenti si sono divisi l'eredità Ha 79 anni; è nativo di Castelrocchero, nel Monferrato - In Argentina lavorò come bracciante e strillone di giornali ma non riuscì a far fortuna - Dal 1950 non dava più notizie - I congiunti ottennero la dichiarazione di morte presunta - Giunto al paese, la moglie e la figlia non hanno voluto accoglierlo in casa l o tni o i. a oer le a a a a è lno ue oza uul ze (Nostro servizio particolare) Acqui, 29 novembre. Un uomo emigrato mezzo secolo fa nell'America del Sud e da dodici anni registrato come morto all'ufficio di stato civile di Castelrocchero — un paesino tra Acqui e Nizza Monferrato — è tornato vivo e vegeto in paese. Protagonista dell'insolita vicenda l'agricoltore Pietro Garrone, nato 79 anni fa a Castelrocchero. Sposatosi giovanissimo con una compaesana, Caterina foglino che oggi ha 81 anno, il Garrone nel 1913 — quando già era padre di una bimba di Jf anni — per dissapori con la moglie abbandonava la famiglia e decideva di emigrare in cerca di fortuna. Sbarcato a Montevideo, si fermava per qualche tempo in quella città; poi si trasferiva in Argentina. Per una trentina d'anni l'emigrato ha lavorato da bracciante agricolo a S Francesco, nella provincia di Cordoba, poi ha vissuto alla giornata vendendo giornali, sigarette e caramelle. Non trovò la fortuna sperata e sembrò essersi dimenticato della famiglia. Soltanto saltuariamente, sino a qualche anno fa, scrisse ad alcuni nipoti, figli di un fratello abitante a Castelrocchero, due dei quali — Francesco ed Irma Garrone — nel 19Jf9 emigrarono a loro volta in Argentina. Frattanto la figlia dell'emigrato. Angela, si era sposata con un agricoltore di Nizza Monferrato, Riccardo Raineri, trasferendosi insieme alla madre in quella città, dove abitano in via Pistone 66 Rimaste senza notizie del congiunto, la moglie e la figlia nel 1950 si rivolgevano al Tribunale Civile di Acqui Terme chiedendo che fosse dichiarata la morte presunta di Pietro Garrone. Il 2!t luglio di quell'anno i giudici dichiaravano la morte presunta dello scomparso; un anno dopo, il SS luglio 1951, veniva ordinato all'ufficio di stato civile di Castelrocchero che, a margine dell'atto di nascita del Garrone, fosse trascritta l'annotazione di morte. A tutti gli effetti civili, da quel momento, Pietro Garrone fu considerato defunto. Venne aperta la successione ereditaria: la figlia, ereditata una piccola proprietà del padre, provvide a venderla. L'emigrato, però, viveva continuando la sua esistenza di venditore ambulante, girando. sncsls 1111111111111111 i 111111 M11 > 1111111111111111111111111111B senza mai incontrare la fortu-tna, le contrade argentine. Qual-\che mese fa infine, in una cri Isi di nostalgia per la patria'lontana, decise di tornare a Co stelrocchero. Non avendo racimolato, in tanti anni, neppure i soldi per il viaggio si rivolse al consolato italiano di Cordoba. Le autorità consolari chiedevano informazioni al municipio di Castelrocchero, da dove veniva risposto che Pietro Garrone risultava morto. Il consolato, però, poteva av certare il contrario e rilasciava all'emigrato un passaporto ed il biglietto per il viaggio. Così qualche giorno fa più povero di quando era partito, in cerca di fortuna, Pietro Garrone sbarcava a Genova. Tra la sorprésa generale faceva ritorno in paese, dove i più anziani ancora si ricordavano di lui. Le accoglienze riservate dalla moglie e dalla figlia al vecchio congiunto, ritenuto ormai morto, sono state tutt'altro che calorose. € Mi hanno sbattuto la porta in faccia* commenta amaramente l'agricoltore. Pie- tro Garrone ora è stato accolto nella vecchia casa a Castelrocchero dai nipoti Giovanni e Giulia. Con non poca meraviglia, il redivivo ha appreso di essere un morto resuscitato e di aver perso anche i pochi campi di cui era proprietario. Nel suo stentato italiano — inframmezzato da frasi in spagnolo — Pietro Garrone ha rifatto il racconto della sua movimentata esistenza e malgrado le molte vicissitudini appare ancora un uomo pieno di brio e di buon umore. Oggi si è rivolto all'avv. Enrico Piala per le pratiche presso il tribunale civile di Acqui, che dovrà annullare la sentenza di morte presunta pronunciata nel 1950. Solo allora Pietro Garrone sarà realmente vivo anche per lo stato civile. f. m. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii intinti ! Pietro Garrone, il «redivivo» tornato a Castelrocchero