Tre morti e tre feriti per una vettura che sbanda sulla strada della Valsesia

Tre morti e tre feriti per una vettura che sbanda sulla strada della Valsesia La sciagura su un tratto rettilineo, con limite di velocità Tre morti e tre feriti per una vettura che sbanda sulla strada della Valsesia L'auto, guidata da un medico dell'alta valle, ha investito una moto e un'altra macchina - Deceduti il pilota, una maestra al suo fianco e il motociclista, un giovane operaio che manteneva i genitori e sette fratelli (Dal nostro corrispondente) Borgosesla, 29 novembre. Tre persone hanno perso la vita in uno scontro che ha coinvolto due auto e una motocicletta sulla provinciale Nova ra-Borgosesia. Altre tre, ferite, sono ricoverate all'ospedale di Gattinara. Lo scontro è avvenuto questa mattina alle 8 nei pressi di Prato Sesia, su un tratto di strada larga e rettilinea circa mezzo chilometro prima dell'abitato, dove giù vige il limite di velocità a 50 chilometri orari. Un'Appia guidata dal dott. Domenico Germano Masseroni, di 30 anni, medico pediatra di Campertogno, Rassa e Mollia, nell'alta Valsesia, viaggiava a velocità sostenuta in direzione di Novara. A fianco del guidatore era la maestra Raffaella Labbadini, ventiquattrenne, residente a Varallo e insegnante nel comune di Rassa, e sul sedile posteriore la ventunenne Rita Tocchio, di Rassa, pure maestra e insegnante in un altro paesino dell'alta valle Improvvisamente, sembra a causa di Un sorpassò — ma sul fatto non sono ancora stati conclusi gli accertamenti — l'auto ha sbandato verso sinistra e ha investito in pieno d.ie veicoli che procedevano in senso opposto: prima una motocicletta pilotata dal ventiquattrenne Virgilio Gallarmi, di Gattinara, poi una « 1100 familiare» guidata dal ventottenne Angelo Chiesa di Lenta, con a bordo anche il ven- titreenne Gino Sartori, di Gattinara. Il terribile urto frontale contro la seconda auto ha fatto rimbalzare indietro l'Appia, che si è arrestata infine, ri dotta a un' ammasso di rottami, sul ciglio sinistro della strada. La maestra Labbadini è rimasta uccisa sul colpo come il Gallarmi, sbalzato lontano dalla motocicletta. Il dott. Masseroni è stato estratto in condizioni disperate e, traspor tato all'ospedale San Giovanni Battista di Gattinara, distante meno di cinque chilometri, vi è deceduto subito dopo il ricovero. Dei tre occupanti l'auto sol tanto la Tocchio si è salvata è stata ricoverata con choc traumatico, ferite al volto e la frattura del femore destro. Anche i due occupanti la fa miliare sono stati trasportati all'ospedale di Gattinara. Al Chiesa i medici hanno riscon trato un forte choc trauma tico, la frattura dell'avambraccio sinistro e la sospetta frattura dello sterno: le sue condizioni, apparse in un primo tempo estremamente gravi, sono andate via via migliorando e non si ha più ragione di temere per la sua vita; al Sartori choc, escoriazioni e una infrazione all'avambraccio destro, guaribili in quindici giorni. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Romagnano e quindi il pretore di Borgomanero, che ha autorizzato la rimozione dei ca¬ 111 1 i M11 ■ » 1 [ 1111 [ 111111M11111111 i 11 ( 111 mirini daveri è il loro trasporto all'obitorio del cimitero di Prato Sesia. La sciagura ha destato vivissima commozione nella zona, e soprattutto in Valsesia, ove le vittime erano molto conosciute. Il dott. Masseroni, nativo di Fontaneto d'Agogna e fratello di don Eugenio, parroco di Sabbia, nonostante la sua giovane età era riuscito a farsi apprezzare e pare fosse in procinto di aprire uno studio in Varallo. Questa mattina stava andando a Novara per sostenere un esame di concorso. Le due insegnanti lo accompagnavano approfittando della giornata di vacanza. La Labbadini, orfana del padre, caduto in Africa durante la guerra, conduceva con la madre e la sorella un'avviata cartoli breria a Varallo. Il Gallarim, il Chiesa e il Sartori erano diretti a Borgosesia, ove lavoravano presso un cantiere dell'impresa Monterosa, il primo come manovale, gli altri due come posatori piastrellisti. La famiglia del povero motociclista, di orìgine bresciana, composta dai genitori e otto figli, era già stata duramente toccata qualche anno fa dalla perdita del primogenito, in seguito a un incidente sul lavoro. Poiché il padre era stato dichiarato inabile a lavorare, la tragica scomparsa del giovane ha privato ora la sventurata famiglia di una importante fonte di sostentamento. r. m. Raffaella Labbadini, di 24 anni, morta nell'incidente Il dott. Domenico Germano Masseroni, a sinistra, e Virgilio Canarini vittime della sciagura di Prato Sesia