Lo sviluppo ecooomico europeo non prevede recessioni nel 1963

Lo sviluppo ecooomico europeo non prevede recessioni nel 1963 Lo sviluppo ecooomico europeo non prevede recessioni nel 1963 A CHI INTENDE RISPARMIARE (Dal nostro i rispondente) Parigi, 28 novembre. La seconda riunione ministeriale dell'Oced (l'Organizzazione per la coopcrazione e lo sviluppo economico) si era aperta ieri a Parigi ed è terminata stasera con la pubblicazione di un comunicato in cui è detto che « tri nessuno dei Paesi europei membri dell'organizzazione è prevista una sensibile diminuzione del progresso produttivo durante il 1963 ». Per ciò che riguarda gli Stati Uniti, invece, i ministri hanno constatato che la caratteristica della situazione è <ln mancanza di impiego d'una parte della manodopera e la capacità di produzione che rimane parzialmente inutilizzata >. Ciò determina la necessità di il1ItfilCIItl[|1lllf1ll[rBBIilISIlltIBtSlIIIl[lBIIIB[<II3 ende private € misure atte a stimolare la domanda ». Alle discussioni del Consiglio ha partecipato, ieri ed oggi, il ministro La Malfa, il quale ha esposto il punto di vista italiano sui diversi problemi in esame. Ieri aveva parlato della nostra situazione economica che è non soltanto buona C< migliore degli altri Paesi europei »), della nazionalizzazione dell'energia elettrica e della nuova impostazione programmatica dell'economia italiana. Oggi ha espresso il punto di vista del nostro governo sul problema degli aiuti ai Paesi sottosviluppati. Nella riunione di ieri, infatti, i venti Paesi dell'Oced erano apparsi divisi nettamente in due gruppi: da una parte, quelli industrializzati e, dall'altra, i Paesi in via di sviluppo, i quali, accanto ai problemi di congiuntura, avevano esposto i loro problemi strutturali. L'Italia, ha detto il ministro La Malfa, è, a questo proposito, in una posizione singolare: pur avendo zone ad alto sviluppo economico, che le consentono un forte livello di sviluppo globale, ha ancora vaste zone economicamente depresse, le quali hanno talora una estensione doppia di alcune dei Paesi membri dell'Oced. Attraverso la programmazione, il governo italiano si propone di affrontare questo fenomeno e ritiene di poter risolverlo con mezzi propri, però que¬ E Ai SUOI AFFEZIONATI CLIENTI sto impegno verso le sue zone depresse limita lo sforzo quantitativo che può fare a I favore dei terzi. Il nostro Paese ha giàcom- | piuto nel passato uno sforzo \ considerevole verso i Paesi j sottosviluppati co»ne, per esempio, con la partecipa- j zione al consorzio per la I Turchia e la Grecia, e La Malfa ha affermato che intende continuarlo: bisogna però che questi impegni ven- I gano adeguati alla nuova po- j Jifica economica italiana, ri- i volta soprattutto a sanare gli squilibri interni. Questa parte centrale de- i gli interventi di Ugo La Mal- i fa era rivolta a correggere \ certe illusioni internazionali ! create dal miracolo economi00 italiano ed a ridimensionatie in senso realistico. Egli I ha poi trattato i diversi prò- | Memi tecnici che erano in | discussione, inquadrandoli in I questa cornice. A proposito j del Mercato comune euro- ! peo, ha riaffermato la decisione del governo italiano, secondo il quale la parteci- ! pozione della Gran Bretagna è l'elemento essenziale di ' ogni ulteriore progresso

Persone citate: La Malfa, Memi

Luoghi citati: Gran Bretagna, Grecia, Italia, Parigi, Stati Uniti, Turchia