Madre e figlia muoiono avvelenate

Madre e figlia muoiono avvelenate dopo aver mangiato salamini e dolci Paese del Lodigiani» in allarme per una misteriosa intossicazione Madre e figlia muoiono avvelenate dopo aver mangiato salamini e dolci Poco dopo il pranzo di domenica erano state colte da malore - Avevano bevuto un po' di camomilla - Ieri, colpite da un altro attacco, sono state ricoverate all'ospedale, dove sono spirate a poche ore di distanza - Ordinata l'autopsia (Dal nostro corrispondente) Lodi, 27 novembre. Madre e figlia sono decedute a poche ore di distanza l'una dall'altra all'ospedale di Codogno, dove erano state ricoverate per sintomi di avvelenamento. Le due vittime sono Giuseppina Gaeta in Bottacchi, di 55 anni, e la figlia Luigia, di 29 anni, residenti a Castiglione d'Adda, un paese della Bassa Lodigiana. I carabinieri, avvertiti stamane dalle autorità sanitarie, hanno aperto una inchiesta. La morte è stata determinata da intossicazione per ingestione di cibi avariati. Si sono potute ricostruire le ultime ore di vita delle due donne attraverso la testimonianza di una zia, Teresa Gaeta Fusori, di 53 anni, anch'essa ricoverata all'ospedale di Codogno con sintomi di avvelenamento. La Fusari, domenica, era stata invitata a pranzo dalla sorella Giuseppina e s'era intrattenuta per tutta la giornata nell'abitazione di Castiglione d'Adda. Verso sera le tre donne venivano colte da un leggero malessere, ma dopo avere sorbito una tazza di camomilla il malore sembrò superato. La tragedia doveva esplodere all'improvviso. Lunedì mattina Luigia Bottacchi era andata in casa di una amica, Maria Pavesi, per ricamare dei capi di biancheria per conto di una ditta locale. Verso le 11 la giovane era colpita da spasmodici dolori allo stomaco; d'urgenza era visitata dal medico condotto, dott. Antibo, e ricoverata all'ospedale di Codogno. Qualche ora più tardi, la madre, prima che venisse a conoscenza di quanto era accaduto alla figlia, era a sua volta colta da malore mentre si trovava sola in casa. Aveva la forza di raggiungere la porta e chiamare aiuto. La poveretta, visitata dal dott. Felisi, era pure ricoverata all'ospedale di Codogno, dove pochi minuti più tardi veniva raggiunta dal- llItllllllllItllllllllllllllllllllItllllllllllllllllIllllll la sorella, Teresa, con gli stessi sintomi. Dopo le cure praticate dai sanitari, le condizioni delle tre ricoverate parevano accennare ad un netto miglioramento; così verso le 20 Giuseppina Gaeta lasciava il nosocomio sentendosi completamente ristabilita. Alle 22, improvvisamente, spirava all'ospedale la figlia Luigia. Alla madre la notizia non veniva naturalmente comunicata. Stamane, mentre i parenti cercavano di prepararla, Giuseppina Gaeta veniva nuovamente colpita dai dolori e, ricoverata all'ospedale, spirava qualche minuto più tardi. Cosa avevano mangiato le tre donne? I carabinieri hanno accettato che nel corso della cenetta di domenica erano state consumate della polenta con salamini, delle paste alla crema è, per digerire, le. tre donne avevano bevuto una tazza di camomilla. Nell'abitazione delle vittime i carabinieri hanno prelevato tutti i cibi conservati nella dispensa; fra l'altro, i resti dei salamini, un barattolo di camomilla e delle paste. L'autorità sanitaria comunale ha richiesto l'intervento del medico provinciale e dei tecnici del Laboratorio d'igiene e profilassi. L'ufficiale sanitario del consorzio di Castiglione d'Adda ha prelevato, nel pomeriggio, da alcuni negozi del paese del coniglio arrosto, carni insaccate, salami e paste alla crema. Altre persone in paese avevano mangiato gli stessi cibi, ncl'.a giornata di domenica, senza però accusare alcun malessere. L'insidia mortale si poteva nascondere nella camomilla, che la stessa signora Gaeta, come è consuetudine nella Bassa Lodigiana, aveva raccolto nei campi, e non è da escludere l'eventualità che frammisti agli steli vi fossero erbe velenose, o dei piccoli funghi. Le cause esatte della duplice disgrazia saranno accertate domani mattina nella camera mortuaria dell'ospedale di Codogno dalla perizia necroscopica ordinata dal procuratore della Repubblica di Lodi e che sarà eseguita dal prof. Caio Mario Cattabeni e dal perito settore prof. Desiderì-> Cavallazzi. I primi rilutati dell'esame dovrebbero essere tempestivamente comunicati alle autorità inquirenti in modo da evitare altre vittime. g. c. Giuseppina Bottacchi, in basso, e la figlia Luigia avvelenate da cibi guasti a Castiglione d'Adda (Tclefoto) llllllllllllilllllllllllllllllllItllllllllllllllllilllllllllllllllllllllllllllllItllllllHlllllllllllllllllllllItllllll

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