Dogliotli all'Università popolare sulle nuove cure dei tumori maligni

Dogliotli all'Università popolare sulle nuove cure dei tumori maligni Dogliotli all'Università popolare sulle nuove cure dei tumori maligni Il direttore della Clinica chirurgica torinese ha riferito sui risultati del recente congresso di Mosca e sulle ricerche in corso con i radioisotopi Con una conferenza del prof. A. M. Dogliotti su «Progressi e novità nella lotta contro il cancro >, tenuta alla Gallerìa d'arte moderna, si è inaugurato ieri pomeriggio l'anno accademico dell'Università popolare. L'oratore ha premesso alcune cifre precise e rasserenanti: nel '47 un malato su sette risultava guaribile, nel '48 uno su quattro e all'ultimo congresso organizzato dalla Lega contro i tumori, nello scorso agosto a Mosca, uno su tre. < Attraverso gli studi e le esperienze in atto, si confida di ridurre la proporzione al cinquanta per cento — ha aggiunto il prof. Dogliotti —. Il prossimo Congresso si svolgerà a Tokio fra quattro anni e speriamo si siano fatti per allora nuovi importanti progressi. Comunque, anche i pazienti che non guariscono possono migliorare notevolmente e condurre una esistenza normale o quasi ». Al Congresso di Mosca parteciparono oltre 5 mila studiosi di 72 paesi, con 1300 comunicazioni personali. Le riunioni si svolsero separatamente, nel grande palazzo di ■ cristallo (simile al nostro Palazzo del Lavoro) che sorge nel cuore del Cremlino. Particolare interesse suscitarono le relazioni sulle ricerche sperimentali: non si ignorano infatti le sostanze atte a danneggiare il tumore, il problema consiste nel riuscire a non nuocere anche alle parti sane dell'organismo. Anche per le malattie infettive esistevano difficoltà analoghe, prima della scoperta, di antibiotici e sulfamidici; adesso sono in fase sperimentale chemioterapici e antiblastomatosi contro il cancro, con 1 quali si spera di poter giungere a risultati duraturi. Un grande passo avanti, ha proseguito l'oratore, si è fatto concentrando la cura sull'organo colpito col siste¬ ma della « circolazione distrettuale ». Isolando un'arteria o una vena che conduce alla parte interessata (per esempio una gamba), si fa arrivare sangue arricchito della sostanza che distruggerà le cellule ammalate senza danno di quelle sane. Anche la terapia radiante ha fatto molti progressi: con l'applicazione tempestiva e controllata di isotopi radioattivi concentrati in profondità, che bombardano implacabili le cellule neoplastiche, si può ottenere la guarigione definitiva ne!l'80 per cento dei casi. A parte la chirurgia, l'arma primogenita e senza dubbio più efficace quando si può usare a tempo e luogo (la tecnica moderna consente di aggredire organi ritenuti finora inaccessibili), resta l'ormonoterapia. Si applica con successo apprezzabile per cancri inoperabili, o già operati e recidivi, a.

Persone citate: Dogliotti

Luoghi citati: Mosca, Tokio