AItatto a Dario Fo e alla tv

AItatto a Dario Fo e alla tv AItatto a Dario Fo e alla tv in un giornale della Curia novarese L'articolo, scritto da un parroco del Verbano, sarebbe stato pubblicato per errore sull'organo ufficiale del clero - Chiede le scuse ufficiali della televisione alle famiglie italiane per un gioco di parole a "Canzonissima" Mlllllllllllllllllll 11111M111111111111111111l 1111111 (Dal nostro corrispondente) Novara. 19 novembre. Dopo la « famosa » pastorale del vescovo di Novara, la presa di posizione di un settimanale cattolico della provincia, Il popolo dell'Ossola (di cui è direttore don Ezio Bellorini, parroco di Vogogna), sta sollevando altro rumore. Imputato, questa volta, non è più il centro-sinistra ma la trasmissione televisiva « Canzonissima ». L'articolo si intitola « Ignomia (evidentemente sta per "ignominia") della televisione: siamo arrivati alla bestemmia portata nelle famiglie», e si riferisce alla trasmissione del 1" novembre scorso. «Dario Fo recita una strofetta relativa ad un dito che gli era rimasto dolorosamente incastrato non ricordiamo dove. E' a questo punto che l'attore, fìngendo di urlare per il dolore, dice press'a poco cosi: " Pensando al vecchio zio, gridai un porco... cane... ecc. '». Il settimanale cattolico rim- provera a Dario Fo: < Prima di pronunciare la parola cane, ha esitato, ha fatto una pausa, in modo che al pubblico non sfuggisse il doppio senso e che, mentalmente, completasse la strofa con Dio ». Il popolo dell'Ossola, dopo aver rilevato che Dario Fo ha usato un trucco che Petrolini adoperava nei suoi « Salamini » per una innocua salacità («Se cadi nell'Isonzo viene a galla uno... stupido»), scrive: «Che certi sistemi vengano usati per praticare della propaganda antireligiosa attraverso la micidiale arma della televisione è una cosa che noi cristiani e italiani non ammettiamo e non permettiamo ». Il settimanale cattolico minaccia una denuncia alla Procura della Repubblica se non otterrà dalla Rai-tv le seguenti soddisfazioni: 1) rinuncia immediata a Dario Fo e Franca Rame: 2) licenziamento in tronco del dott. Sergio Pugliese; 3) scuse ufficiali della tv a tutte le famiglie italiane. L'articolo è pubblicato da Il popolo dell'Ossola, per il quale era stato scritto, rna. per tin errore, è finito con la stessa veste tipografica anche su un altro settimanale cat tolico. Il T/cr'jrrno, edizione per il Lapo Maggiore de L'azione. organo semi-ufficiale della Curia. In vescovado l'equivoco è stato subito rilevato e a mezzo lettera raccomandata si è inoltrata tina diffida al tipografo responsabile. La Curia, pur non entrando nel me rito dell'articolo ed evitando qualsiasi commento, si dichiara estranea alla presa di posizione de II popolo dell'Ossola. Uno strascico giudiziario è tutt.'altro che improbabile, dal momento che nel testo del l'articolo Dario Fo viene de finito «mascalzone» e «scia-! gurato». p. b Anziano operaio a giudizio per avere strappato tre fiori ■ Alessandria, 19 novembre. (f. m.) Per pochi fiori strap pati in un giardino, un verniciatore di Alessandria è stato rinviato a giudizio sotto l'imputazione di furto aggravato ai danni dell'amministrazione comunale. La notte del 3 luglio scorso, verso le due, il giardiniere comunale Domenico Zai scorse un uomo intento a strappare due pianticelle di begonia ed una di gerani nei giardini pubblici davanti alla stazione. Lo Zai si rivolse ad un appuntato dei carabinieri, di passaggio, invitandolo ad intervenire. Questi fermò il ladro di fiori — risultato il verniciatore Achille Merletti, di 73 anni, abitante ad Alessandria in via Casalcermelli — e lo dichiarò in arresto. Il giorno successivo al Merletti venne concessa la libertà provvisoria; ma a suo carico fu contemporaneamente presentata una denuncia per furto aggravato ai danni dell'amministrazione comunale, proprietaria dei giardini pubblici. Ora il verniciatore è stato rinviato a giudizio e per poche centinaia di lire — i fiori strappati non valevano di più — rischia una severa condanna. Egli ha confessato d'averli presi attirato dalla loro bellezza, con l'intenzione di ri piantarli nel piccolo giardino di casa sua. Si è costituito l'agente che rapinò il macellaio Nega d'aver commesso il fatto Pistoia, 19 novembre. (g. c.j Luigi Mocera, l'agente della stradale che venerdì scorso, alla periferia di Pi stoia, aveva rapinato il padre dell'ex fidanzata, e lo aveva ferito con due colpi di rivoltella, sarà trasferito da Palermo a Pistoia. Egli si è infatti costituito ieri sera alla questura palermitana. Interrogato, ha detto di essere del lutto estra neo alla rapina e al ferimento del Baldi, che dice di aver appreso dai giornali. Al commissario di servizio di Palermo, egli ha presentato il foglio di licenza per convalescenza, aggiungendo di avere informato il suo Comando che si sarebbe recato a Palermo da un fratello, del quale aveva indicato anche l'indirizzo. Il Mocera sostiene di essere giunto a Palermo venerdì mattina; prima di allontanarsi dal Comando, secondo quanto impone il regolamento, egli dice di aver consegnato le armi d'ordinanza.