«Concilio aperto» di Mario Gozzini presentato nella casa Einaudi a Roma di Mario Gozzini

«Concilio aperto» di Mario Gozzini presentato nella casa Einaudi a Roma «Concilio aperto» di Mario Gozzini presentato nella casa Einaudi a Roma E' il libro di un cattolico laidialogo fruttuoso con il mond (Nostro servizio particolare) Roma, 19 novembre. Luigi Salvatorelli, padre Ernesto Balducci e il senatore Ambrogio Doninl — un laico, un religioso, un comunista — hanno presentato stasera, nel sotterranei della libreria Einaudi, un volume fresco di vernice (.Concilio aperto, di Mario Gozzini, editore Vallecchi) il cut interesse si accentua particolarmente ai riflessi dell'assise ecumenica in pieno svolgimento nella Basilica vaticana. Il libro, molto stimolante e ardito, è, prima di qualsiasi altra cosa, un segno tangìbile del movimento di pensiero che il Concilio ha suscitato anche nell'ambito dei cattolici laici, ai quali l'autore (fiorentino di origine, e particolarmente sensibile ai fermenti che nell'ambito religioso hanno acquistato risalto particolare a Firenze) si onora di appartenere. Come preannuncia dal titolo, lo scritto di Mario Gozzini è risolutamente, e spesso polemicamente, in favore di un profondo rinnovamento dello spirito della Chiesa, sia nei confronti « delle incrostazioni dell'abitudine e delle ripetizioni inerti » che si perpetuano nel suo stesso seno; sia nei confronti del mondo contemporaneo che si sviluppa all'esterno. E' inutile, afferma l'autore, chiudere gli occhi davanti alla realtà e rifugiarsi in atteggiamenti nostalgici. Oggi, il carattere saliente della società contemporanea è la « scomparsa del sacro », la « scristianizza- ico, che auspica un rinnovado scristianizzato - Una lucida zione» di folle innumerevoli, l'affermarsi dell'ateismo. Invece di chiudersi in se stessi e di irrigidirsi, spetta ai cattolici pensosi della missione della Chiesa, il difficile compito di studiare la situazione presente, di risalirne alle cause e di promuovere tutti gli aggiornamenti e gli adeguamenti adatti a rilanciare il lievito cristiano nel mondo. E' alla luce di questo principio che l'autore auspica, con accenti spesso appassionati, un Concilio di apertura, sia verso il mondo in senso generale, sia verso i « fratelli separati ». Non possiamo qui neanche tentare un riassunto per sommi capi dei vari temi, che. costituiscono il denso tessuto del volume. Ci sembra tuttavia particolarmente indicativo accennare al richiamo esplicito dell'autore ad alcune tesi del gesuita Teilhard de Chardin, per il quale la causa fondamentale dell'ateismo contemporaneo va ricercata « nel divorzio, consumato da secoli, fra il cristianesimo e Io slancio produttivo dell'uomo, fra le speranze divine e le speranze umane ». Nel distacco, cioè, fra la fede e il progrèsso moderno. Si tratta, secondo il giudizio del teologo francese — che l'autore sottoscrive — di un grande malinteso. In realtà, non esiste nessun diaframma insormontabile tra la rivelazione e la scienza, fra la carità e 11 progresso sociale. Compito dei cristiani, è l'adoperarsi per dissolvere tale malinteso. Luigi Salvatorelli, che ha fatto del libro di Gozzini una sintesi lucidissima, ha sotto lineato con favore molte del le tesi dell'autore, pur vagliandole e ridimensionandole alla luce di un sottile senso critico e giudizio storico. E' parso a Salvatorelli che Concilio aperto, forse un po' troppo pes simista per quanto attiene al l'analisi del passato, si abbandoni ad un ottimismo un po' eccessivo riguardo alle spe ranze future di un ritorno, sia pure con aspetti diversi, alla posizione di guida universale che la Chiesa ebbe nel Medioevo. Il mondo di oggi, ha detto Salvatorelli, si orienta sempre più verso un pluralismo di Ispirazioni e di valori che si stendono dal sentimento nazionale alla concezione dello Stato fino ai princìpi del laicismo, dai quali sarà difficile tornare indietro. Anche il padre Balducci, dell'Ordine degli Scolopi, ha manifestato un giudizio comples-. sivamente favorevole al libro di Gozzini. Nel momento in cui la Chiesa si dispone al dialogo., enn ciò che è «fuori di lei» marxismo, laicismo, ecc., Mario Gozzini rappresenta uno dei cattolici che possono utilmen¬ tLnctutrua mento della Chiesa ed un analisi di Luigi Salvatorelli te avviare un tale dialogo. L'autore, egli ha detto, si pone in quell'arco di inquietudini che sta fra i cattolici visitati, talvolta, .dalla tentazione di uscire dalla Chiesa e gli scettici sul punto di entrarvi. a. t. All'Università di Roma deciso un giorno di sciopero . Roma, 19 novembre. L'assemblea degli studenti degli assistenti e dei professori incaricati dell'Università di Roma, svoltasi oggi nella Facoltà di fisica dell'Università, ha* deciso di proclamare per sabato prossimo, 24 novembre, una giornata dimostrativa di astensione dall'attività didattica e di riconvocarsi lunedì 26, alle ore 12, sempre nella Facoltà di fisica. I motivi che hanno indotto l'Orur, l'associazione romana universitari e la sezione romana dell'Associazione nazionale professori universitari incaricati a proclamare, tramite il comitato di agitazione, l'astensione dall'attività, sono illustrati nell'ordine del giorno, approvato al termine dell'assemblea, nel quale si rileva, ira l'altro, che « la rr.ancanza di precisi impegni da parte del Presidente del Consiglio e del ministro della Pubblica istruzione, per qusnto concerne la presentazione in Parlamento per l'approvazione entro questa legislatura delle leggi relative ari una e n..i.3.a ìeggeponte che risolva i problemi universitari, all'istituzione del ruolo dei professori aggregati e all'istituzione dell'indennità di pieno impiego, appare particolarmente grave in quanto dimostra l'intenzione di non assumere chiare e precise posizioni in merito alla riforma dell'università italiana». Ad un vercellese il premio per un tema sugli alberi (Dal nostro corrispondente) VerceUi, 19 n-vembre. (v.n.) Lo studente Carlo Trivi, che frequenta la quinta ragioneria presso l'Istituto tecnico « Cavour » di Vercelli, ha vinto il concorso nazionale per un tema sulla festa degli alberi. Il concorso era stato bandito dal ministero dell'Agricoltura e Foreste sul tema: «Mito e storia, scienza e lavoro hanno tratto dai boschi sublime ispirazione ». Fra le migliaia di svolgimenti presentati, quello di Carlo Trivi è risultato vincitore in campo nazionale. Il premio, di 100 mila lire, sarà consegnato allo studente vercellese dopodomani, dal ministro dell'Agricoltura, durante la Festa nazionale degli alberi che si celebrerà a Rivisondoli, in provincia dell'Aquila. La Camera di Commercio di Vercelli ha deciso di dare a Carlo Trivi una medaglia d'oro quale riconoscimento per la brillante affermazione.

Luoghi citati: Aquila, Firenze, Rivisondoli, Roma, Vercelli