Non bastano le autostrade a smaltire il crescente traffico

Non bastano le autostrade a smaltire il crescente traffico Nel '65 circoleranno nel nostro Paese almeno 5 milioni di automobili Non bastano le autostrade a smaltire il crescente traffico L'Italia è al secondo posto in Europa per estensione delle grandi arterie, ma è molto arretrata per quanto riguarda la rete di strade statali, provinciali e comunali - Mancano inoltre le vie di penetrazione nelle grandi città - E' necessario l'intervento dello Stato Di strade se ne parla da un pezzo; recentemente se ne parlò alla Conferenza del Traffico e della Circolazione a Stresa; se ne parlò, in occasione del Salone dell'Automobile a Torino, nella annuale riunione degli esperti della Federazione Italiana della Strada. E se no tornerà a parlare sempre più frequentemente, anche se vi è già un vasto piano di nuove costruzioni in via di attuazione. Al 31 dicembre del 1961 avevamo già in esercizio km 1135 di autostrade; km 632 in costruzione; km 1802 in progetto, oltre a km 1963 di altre autostrade, di cui è stata chiesta la concessione, in via dì progettazione. Quando saranno tutte completate avremo quindi oltre 5500 chilometri di autostrade ed avremo speso oltre duemila miliardi di lire. Ma non basteranno; perché la motorizzazione andrà sviluppandosi ad un ritmo superiore a quello con il quale le strade si costruiscono, e perché, oltre che della rete autostradale, bisognerà occuparsi e preoccuparsi: della rete statale, che costituisce il sistema delle grandi direttrici di traffico; e delle strade provinciali e comunali che formano il grande tessuto delle comunicazioni. Si tratta in totale di circa 200 mila chilometri di strade, che sembrano molti, ma sono pochi e non tutti ammodernati od adeguati alle esigenze di un intenso traffico automo bilistico. La Francia possiede una rete di poco più di 700.000 km di strade; la Germania può contare su una rete di 360.000 km, la Gran Bretagna di 307.000, il piccolo Belgio di oltre 93.000 km. A parte la Germania Occi¬ dentale che ha costruito, già prima della guerra, oltre 2500 km di autostrade, l'Italia è il paese che ne possiede di più in Europa. L'Olanda ne ha 600 km In esercizio. Ma le autostrade non sono tutto' e non sono sufficienti. Nella graduatoria europea della densità stradale per chilometro quadrato di superficie, e per 100.000 abitanti, noi siamo molto indietro pure avendo nell'ultimo quinquennio raddoppiato la nostra circolazione, che supera i 7 milioni di veicoli a motore e che non accenna a rallentare il suo ritmo. Senza fare previsioni a lungo termine, nel 1965, grosso modo avremo in Italia, in circolazione, almeno 5 milioni di veicoli a quattro ructe, oltre a quelli a due ruote i quali sulla strada, e per la circolazione, contano ciascuno poco meno di un'autovettura. La rete autostradale in tale anno, per parte sua, sarà ancora in corso di costruzione, e avremo in esercizio all'incirca 4000 chilometri di autostrade, mentre il resto, ossia le strade provinciali, le comuna¬ li, ma soprattutto le urbane, sarà ben lontano dall'essere adeguato allo sviluppo della motorizzazione, e sarà sovraccaricato di un traffico che, nelle zone ad elevata densità automobilistica, non si vede come potrà essere sostenuto. Tanto più se si osserva, come è ormai provato, che le autostrade richiamano, creano nuovo traffico e tendono quindi a. sovraccaricare le strade affluenti, sia extraurbane, che urbane. A questo punto viene da chiedersi se non sarebbe stato più razionale ammodernare ed adeguare al traffico prevedibile le strade statali e periferiche, prima di costruire le grandi autostrade, od almeno una parte di esse. Ma forse non era prevedibile quello che poi si è constatato. Era però da prevedersi che ogni autostrada venisse raccordata ai grandi centri ed alle terminali, e che dovessero costruirsi quelle che si chiamano le strade di penetrazione, per evitare, come oggi accade, che ci si impieghi di più ad attraversare una città (Milano, Bologna, Firenze, Roma) che non a compiere il percorso autostradale .che collega due grandi città. E' probabile che fosse una esperienza da fare, ma ora l'abbiamo fatta e dobbiamo cercare di riparare al più presto. Senonché, invece di operare, si discute ancora ed intanto il traffico aumenta in modo pauroso, e nessuno sa dire dove arriveremo e come ce la caveremo nei prossimi anni. Milano città, Roma città, Napoli città sono praticamente avulse, staccate da quelle strade che sono state costruite per avvicinarle, per congiungerle. E, quello ohe forse è ancora peggio, non sono affatto in condizioni di accogliere quel traffico che le nuove strade hanno incrementato in maniera inattesa. E si prevedessero e si creassero almeno capaci parcheggi esterni alle città, e mezzi di comunicazione tra questi parcheggi e i centri cittadini, per poi permettere agli automobilisti di raggiungere con mezzi pubblici la cerchia dell'abitato. Neppure questo. II ritornello è sempre lo stesso; i piani ci sono, o si stanno preparando, ma mancano i mezzi finanziari. Comuni e Provincie non sono in grado di accollarsi grandi costruzioni stradali; lo Stato ritiene di avere fatto quello che doveva, deliberando i finanziamenti per il piano autostradale. E allora? Evidentemente bisogna adeguare all'automobile e al suo sviluppo il nostro sistema amministrativo, come s'è fatto in qualche altro campo. Anche nel recente convegno degli esperti della F.I.S. s'è chiaramente affermato che < con le strade siamo indietro », che « lo Stato deve intervenire nella soluzione dei problemi dei grandi centri cittadini », che « non bisogna ritenersi soddisfatti di quello che finora si è fatto ». Il problema va affrontato decisamente perché costa alla collettività vittime e miliardiforse molti di più di quelli che richiederebbe l'attuazione di un programma stradale efficiente, razionale, adeguato allo sviluppo facilmente prevedibile della nostra motorizzazione. Giovanni Canestrini RETE STRADALE NEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI DENS1TA.' KM per 100.000 abitanti KETE , abitanti per anto TOTALE per kmq BELGIO 93.139,5 3,05 1.059 9 DANIMARCA 58.600 1,36 1.369 ? FINLAND! A 70.530 0,21 1.691 16 FRANCIA 705.146 1,27 1.648 6 GERMANIA OCC. 360.167,5 1,46 731 9 GRAN BRETAGNA 307.805 1,33 628 7 ITALIA 213.071,5 0,71 425 17 NORVECIA 51.234 0,15 1.566 9 OLANDA 34.400 1,05 327 14 PORTOCALLO 17.615 0,18 206 40 SPAGNA 129.398 0,25 461 55 SVEZIA 156.689 0,34 2.176 5 SVIZZERA 51.830 1,25 1.100 8

Persone citate: Giovanni Canestrini