La mostra d'un pittore maltese

La mostra d'un pittore maltese A I* T I E5 I> ARTISTI La mostra d'un pittore maltese Un altro ospite straniero - Tre maestri del bianco e nero Presentato da Valerio Mariani, docente universitario di storia dell'arte, il pittore Willie Apap, nato a Malta nel 1920 ma tosto passato a studiare nell'Accademia di Roma, allievo del Sivicro, dà un saggio delle sue attitudini di figurista e di paesista nella galleria Caver, ed è un bel saggio. Delle sue immagini, varie, spontanee e tuttavia sottoposte ad una rigorosa disciplina formale, giustamente il Mariani sottolinea la « concreta vitalità » che deriva da una ferma fede nella < inesauribile realtà della vita ». L'Apap infatti conferisce alle sue figure un robusto plasticismo che però non ha nulla di accademico perché costante è in lui lo studio di far vibrare nella luce un colore modulato nella preziosità della materia; e il moto interno, sobriamente contenuto, di cui anima le sue figure toglie alla composizione ogni convenzionale fissità scolastica. Ritrattista d'istinto (e lo è stato, fra una e l'altra delle sue molte mostre personali, di modelli illustri, da Lord Mountbatten a Luigi Einaudi, 0 a a . i è e o ; e e e e , d , da Aloide De Gasperi alla figlia della regina d'Inghilterra), non lusinga il personaggio con agghindamenti salottieri, ma va riritto — senza timore d'apparire tradizionalista — alla verità fisica del soggetto con risultati di perfetta rassomiglianza, ed allo studio introspettivo. Meno coerenti forse certi suoi paesaggi, dove la ricerca dell'effetto luminoso lo induce a diversità di trasparenze che un poco disturbano la visione d'in sieme; ma l'impianto è ugual mente robusto, sostenuto da un disegno sapiente. * * Con un altro ospite straniero, nella galleria Bottoni, l'architetto-pittore svizzero Blaise Jeanneret, lo spettacolo cambia totalmente. Allievo del Bissière all'Académie Ranson, egli è di quegli artisti che lavorano unicamente, aristocratica mente per se stessi, narratore — dice il Lassaigne — < d'una avventura interiore fatta di purezza, di emozioni vere, di effusioni sobrie >. Quale avventura? L'impegno di tradurre in slcsJmttrllbodmlgtpttiplgsszv segni astratti < i fuochi della luce, i ritmi della natura, tutto ciò che esiste al di là di ciò che si vede ». E' un tutto che lo Jeanneret interpreta coi noti mezzi della pittura antiflgurativa, ripetendo fino alla monotonia uno schema grafico variato soltanto dai tocchi di colore. * * Continuano alla »Cavurrina» le piccole preziose mostre di bianco e nero. Dopo Severini, è ora la volta di Casorati, Calandri, Franco; un anziano celebre maestro, un valente artista della « generazione di mezzo », un giovane di già affermata qualità. Si può cogliere, nei tre, un periplo espressivo di grande interesse: il simbolismo decorativo del primo nei suoi saggi intorno al 1910; il riflesso d'una poetica impressionistica nei delicatissimi temi, ancor reali ma già proclivi ad un sensibilismo surreale, del secondo; il deciso tendere all'astratto del terzo. Un procedere che potrà invertirsi, secondo il cammino del gusto. mari ber_

Luoghi citati: Aloide De Gasperi, Inghilterra, Malta, Roma