Minaccia di far saltare la stazione di Bolzano
Minaccia di far saltare la stazione di Bolzano Minaccia di far saltare la stazione di Bolzano Una lettera anonima spedita da Torino - L'attentato era previsto per lunedì scorso - Ma non è accaduto nulla (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 15 novembre. Il capostazione titolare di Bolzano, cav. Cartoni, si è visto recapitare oggi una misteriosa lettera anonima nella quale il mittente manifestava 11 proposito di far saltare il 12 corrente gli impianti ferroviari e di attentare alla vita dello stesso destinatario. Il capostazione si è naturalmente affrettato a consegnare la missiva alle autorità, che hanno provveduto a rafforzare il servizio di vigilanza intorno alla stazione ferroviaria. La missiva, che risulta imbucata a Torino il 10 novembre scorso, era contenuta in una busta bianca senza intestazione, scritta a mano in corsivo e con diversi errori di ortografia. In calce recava a penna lo schizzo di un traliccio dell'alta tensione, mentre nel testo l'autore anonimo precisava che tra le 14 e le 18 del giorno 12 corrente impianti di controllo e di alimentazione e materiale rotabile sarebbero saltati in aria. Il carattere della missiva e altri particolari fanno ritenere che si tratti della bravata di qualche esaltato, ma le autorità non trascurano il minimo indizio per poter risalire all'autore. Non è escluso che si tratti della stessa persona che qualche settimana fa inviò un'altra lettera minatoria al titolare della stazione ferroviaria di Verona in una busta che recava l'intestazione del comune di Salorno, al confine tra le Provincie di Trento s Bolzano. Non si ignora tuttavia che alcuni giorni or sono nei giardini pubblici prospicienti la stazione ferroviaria di Bolzano fu rinvenuto a più riprese del materiale esplosivo, consistente in due chili di dinamite al plastico e alcuni metri di miccia munita di detonatori, che doveva essere destinato con ogni probabilità ad un attentato contro la stazione. Si è appreso frattanto che i carabinieri hanno sottoposto oggi a interrogatorio nella caserma di via Dante un redattore del quotidiano in lingua tedesca Dolomiten, il dottor Bernardo Wurzer. Secondo indiscrezioni, in casa dèi dottor Wurzer gli inquirenti avrebbero rinvenuto le copie di alcune relazioni sulla questione altoatesina ritenute compromettenti dalle autorità. e. p.
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