Una serata di varietà
Una serata di varietà Cronaca televisiva Una serata di varietà Una serata complessivamente piacevole, ricca e soprattutto varia. Sul « primo » ilarità e festevolezza con « Canzonissima> e uno sguardo approfondito nel mondo di celluloide con « Cinema d'oggi », sul « secondo» un film d'avventure, un quasi-giallo, e un programma dedicato allo sport di stagione, lo sci. Cominciamo con « Canzonissima ». La settimana scorsa Fo e compagni s'erano travestiti da « barboni ». Stavolta si sono camuffati da maghi, il che ha offerto il pretesto per una serie di giocondi scherzi e di trovatine surreali, specie all'inizio, con la bomba a mano tedesca che viene trasformata in un giocattolo, con il balletto degli ipnotizzati e il tavolo delle evocazioni. TI solito coro ha preso di mira, spiritosamente, l'eccesso di medicine e di specialità fasulle Ed esilarante è apparso lo sketch in cui una moglie (Franca Rame) prende per sbaglio un farmaco che la farà parlare ininterrottamente per tre giorni: investiti dalla sua loquela torrentizia il marito e il medico fuggono a gambe levate. L'unico pezzo che decisamente non ci è piaciuto è stato il motivo in milanese cantato da Fo: le parole in dialetto non erano minimamente comprensibili e anche per la musica la canzone non c! è parsa all'altezza delle altre del suo repertorio. Comunque lo spettacolo ha retto bene sino in fondo, con umorismo mordente e balzante: nel finale la scenetta del commendatore miliardario che compra una squadra di calcio oer il diletto del figlio e l'intermezzo canoro della Rame hanno mantenuto la trasmissione sul piano, che ormai le è solito, di vivace e caustico divertimento. Le canzoni in gara: « I te vurria vasà» dove Rondinella, reo d'essersi accapigliato col maestro Cichellero (com'è stato diffusamente riferito dalle cronache di questi giorni) s'è visto sostituire dal paffuto Fierro: «Il nostro concerto» naturalmente con Bindi: « Venticello di Roma » con il fine dicitore Salviati; «.Cantando con le lacrime agli occhi » nell'interpretazione di un'avvenente Betty Curtis, diventata da qualche tempo, in qua donna fatale: «Legata ad un granello di sabbia* con il Quartetto Radar; e «Piccolissima serenata » ben cantata da Teddy Reno e ben ambientata in un parco invernale pieno di foglie morte e di coppie di innamorati. Un elogio a « Cinema d'oggi >. TI numero di ièri era di grande interesse: sono stati illustrati alcuni aspetti della produzione italiana contemporanea e il fulcro della puntata è stato rincontro con Nanni Loy, il regista del film «Le Quattro giornate di Napoli».. "Bisogna dire che, tolto unnumero, questa nuova serie di!<: Cinema d'oggi » ci sembra improntata a" criteri tutti lodevoli di attualità e di concretezza, specie nell'intento di accostare il pubblico ai nuovi registi, alle nuove, notevoli forze del nostro cinematografo. Le lunghe interviste ad attori che non hanno nulla da dire, le rassegne para-pubblicitarie, i notiziari semi-mondani hanno fatto il loro tempo: è ora veramente — e « Cinema d'oggi » ha l'aria di volerlo fare — di mettere in evidenza e di discutere i problemi vivi ed essenziali dello schermo. * * Sul « secondo » è stato mandato in onda « La città del terrore », titolo suggestivo e promettente per un film di mediocre fattura: uno di quei film che appartengono alla grossa industria hollywoodiana, interpretati alla meno peggio, fabbricati su schemi fissi è convenzionali, senza un briciolo di personalità e di estro. Abbiamo l'impressione che la tv stia pescando un po' troppo tra questa roba di scarsissimo valore. Si sente — e da un pezzo — la necessità di qualche bel film * * Infine, «Giovedì sport> con un gradevole documentario sugli atleti dello sci, gente che fa, dello sport per passione, senza incassare una lira. u. bz. Teatro Alfieri — Questa sera il Teatro delle Novità presenta «La cena delle beffe » di Sem Benelli. di secondaria importanza e
Persone citate: Betty Curtis, Bindi, Fierro, Fo, Franca Rame, Nanni Loy, Salviati, Sem Benelli, Teddy Reno
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