Una inchiesta sulle vendite ai prezzi fissati dal Comune

Una inchiesta sulle vendite ai prezzi fissati dal Comune Patate e cipolle sotto controllo Una inchiesta sulle vendite ai prezzi fissati dal Comune I negozianti aderenti all'iniziativa comunale sono cinquecento; ma anche gli altri si sono adeguati nei prezzi - Un'inchiesta tra le massaie - L'assessore conferma: «Presto l'esperimento sarà esteso ad altri generi» Da lunedì scorso nei negozi di Torino si vendono patate estere e cipolle di Parma a prezzi controllati dal Comune: rispettivamente 70 e 65 lire al chilo, che di fronte alle 80-90 di prima rappresentano un discreto ribasso, ma soprattutto una prova di buona volontà. Cinquecento negozianti hanno esposto il cartello « Vendite controllate*; gli altri invece non ce l'hanno ma si sono adeguati nei prezzi. E questo è un ottimo inizio. Abbiamo svolto un'inchiesta tra le massaie per accertare due punti: se l'esperimento è stato accolto con favore; se reca un beneficio apprezzabile. A questo fine abbiamo visitato le zone di San Donato, San Paolo, Madonna di Campagna, Barriera di Milano, Crocetta e Lingotto, interrogando oltre duecento persone. Tutte, tranne sette hanno dimostrato simpatia verso l'esperimento del Comune, ma alnseno il 50 per cento ha manifestato insieme una grande delusione: « Patate e cipolle, va bene. Ma il resto? E' la stagione delle mele, dei cavolfiori, tra poco sarà quella delle arance. Che cosa ci servirà risparmiare 10-20 lire sulle patate, se poi sconteremo questa agevolazione pagando di più i mandarini? ». I torinesi consumano in media 25 chili e mezzo di patate a testa all'anno. Cosi dicono le statistiche, che non sono altrettanto precise in merito al consumo delle cipolle. Ci sono famiglie numerose in cui le patate tengono un posto notevole nell'alimentazione quotidiana; ce ne sono altre in cui, come ci diceva la moglie di un medico: « E' un caso che si consumino patate; e sempre fritte ». Le patate, come le cipolle, sono un genere di quelli che i tecnici chiamano « poveri >. Il loro ribasso è stato avvertito subito dalle massaie, che devono fare i conti con molta attenzione per riuscire a quadrare senza scosse il loro bilancio. Il consenso più commovente l'abbiamo colto da una donna anziana: «Sono costretta a far la spesa nel negozio sotto casa, perché non posso camminare. La mia pensione è di 18 mila lire al mese; tolto l'affitto e la luce, me ne restano 12 mila e anche meno per mangiare. Latte e patate sono il mio pasto; il prezzo ribassato mi consente di mangiarne Qualcuna di più*. L'assessore all'annona Bartoletti ci ha assicurato che queste vendite a prezzo controllato sono soltanto un inizio: «per saggiare il mercato e le reazioni degli operatori. Poi andremo avanti. Fisseremo prezzi e percentuali d'aumento anche per altri generi come cavolfiori, carote, mele ecc. ». Il comm. Bartoletti segue l'esperimento con molta attenzione. Nei mercati rionali — ha constatato — i prezzi per patate e cipolle si sono subito adeguati a quelli delle vendite comunali. E osserva: « Dunque un beneficio c'è. Ma nei miei giri ho anche notato certi prezzi che non hanno ragione di essere». Per esempio, finocchi che all'ingrosso costano 65 lire e al minuto 180; arance di prima qualità che in una bottega costano 250 lire e in un'altra 350. « La nostra lotta contro il carovita — dice l'assessore — hscnpacbsssrcFudstpslti 111111 m 11 h 111 ■ 11111111111 ■ 1111111 ■ 11 ■ 111111 ■ 1111111 ■ 1111 NGg ha validità soltanto se si riesce ad estendere la campagna calmieratrice a numerosi generi di largo consumo. Si sa per esperienza ch^ i ribassi applicati su determinate merci finiscono per produrre il ribasso di altre. Quindi la nostra azione si estenderà. Ma se per una qualsiasi ragione il sistema s'inceppasse, dovremo ricorrere ad un altro, già concordato con Milano e Genova. Faremo entrare in funzione una società, che è già pronta, disposta a sottoporre al nostro diretto e sistematico controllo i prezzi d'acquisto alla produzione e quelli di vendita sul mercato ». Grossisti e commercianti considerano questa eventualità « allarmante >. D'altra parte, osservano gli esperti, si verificano sfasature inspiegabill, alle quali occorre pure mettere rimedio. Cavolfiori e carote, ad esempio, costano oggi la metà circa rispetto all'anno scorso e almeno un terzo di meno rispetto a dieci giorni fa, ma al minuto 1 ribassi sono appena avvertibili. Nel Sud il gelo dello scorso inverno ha danneggiato molte piante di agrumi: < I prezzi per arance e mandarini — dice l'assessore — saranno certamente più elevati quest'anno, ma noi dobbiamo agire in tempo perché siano contenuti ».

Persone citate: Bartoletti

Luoghi citati: Crocetta, Genova, Milano, Parma, San Paolo, Torino