La spia inglese e l'ex-vice ministro volevano fuggire in Italia e poi in Russia? di Mario Ciriello

La spia inglese e l'ex-vice ministro volevano fuggire in Italia e poi in Russia? Macmillan spiega ai Comuni perché ha istituito il «Tribunale d'inchiesta» La spia inglese e l'ex-vice ministro volevano fuggire in Italia e poi in Russia? Questa notizia ed altre gravissime «rivelazioni» giornalistiche hanno indotto il Primo Ministro ad ordinare l'indagine - Nell'opinione pubblica si sarebbe insinuato un senso di sospetto verso l'Ammiragliato - «E' giunto il momento di ripristinare la fiducia smascherando i colpevoli o mostrando la falsità delle accuse» (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 novembre. In un'atmosfera di eccezionale tensione, il Primo Ministro Macmillan ha oggi esposto alla Camera i motivi che 10 hanno indotto a istituire un ^.Tribunale d'inchiesta* sul caso di William John Vassali, 11 trentottenne impiegato del Ministero della Marina, condannato, il 22 ottobre, a 18 anni di carcere per spiotiaggio. I motivi 'sono tre: il diffondersi di voci secondo le quali Vassali e l'ex sottosegretario all'Ammiragliato, Tìiomas Galbraith, intendevano recarsi in Italia e di là fuggire oltre cortina; la comparsa di «rivelazioni* giornalistiche che equivalgono a U7i'accusa di alto tradimento contro l'attuale Ministro della Marina e i suoi collaboratori civili e militari; e, infine, la necessità di far luce completa sull'episodio, sceverando la verità dalle insinuazioni. Macmillan — esortato in questo dall'opposizione — ha insomma deciso di disperdere i sospetti addensatisi nelle ultime settimane sul Governo. Le accuse contro Galbraith e ISAmmiragliato in genere sono probabilmente calunniose, ma non potevano più essere ignorate. Come ha detto il Premier, « è giunta l'ora per gli uomini onesti e dignitosi di non tollerare oltre lo spirito del sen. Me Carthy ». Ed ha concluso: « La collaborazione di un tribunale d'inchiesta costituisce l'unica via per difendere gli innocenti e per condannare gli eventuali colpevoli: l'unica via per conseguire la vittoria della verità ». // « Tribunale d'inchiesta > sarà composto da tre insigni magistrati: Lord Radcliffe, Sir Patrick Barry e Sir Edward Milner Holland. Radcliffe è lo stesso che indagò, lo scorso anno, sul caso di George Blah-e, la spia del Foreign Office. II Tribunale — i cui lavori avranno inizio nei prossimi giorni — avrà tutti i poteri di una vera Corte: ma invece di una sentenza stilerà una relazione. Potrà esigere la presenza di testimoni e di documenti: potrà ordinare perquisizioni e sequestri; e, durante la sua attività, i giornali dovranno astenersi da commenti o rivelazioni. La sua inchiesta abbraccerà tutti gli aspetti dell'* affare Vassall » e l'opera dei servizi di sicurezza all'Ammiragliato. William John Vassall, un anormale, cominciò a spiare per i russi nel '56, quando lavorava nell'ufficio dell'addetto navale inglese a Mosca. Trasferito a Londra, all'Am¬ miragliato, si conquistò la stima dei superiori e l'amicizia del sottosegretario Thomas Galbraith: il suo incarico gli dava accesso a segreti che comunicava regolarmente ad agenti russi. Nei giorni scorsi, dopo le voci diffuse dalla stampa, il governo pubblicò la corrispondenza privata fra Galbraith e Vassall: le lettere non palesarono nulla di compromettente, ma Galbraith, ora sottosegretario agli affari scozzesi, preferì lasciare il governo. Macmillan ha cominciato il suo odierno discorso ricordando l'arresto di Vassall e l'ardua opera del controspionaggio. « Stiamo compiendo grandi sforzi per chiudere la rete, ma la nazione deve sapere che siamo continuamente sottoposti a intrighi e ad attività spionistiche. Massicci tentativi, su vasta scala, vengono eseguiti per minare la nostra sicurezza. I nostri nuovi metodi stanno dando buoni risultati e saremo in una migliore posizione per prendere elementi ostili: ma non posso ovviamente promettere che non vi saranno più spie o traditori ». Il Premier è così passato a descrivere i motivi che l'hanno indotto a istituire il « Tribunale d'inchiesta ». Ha detto che, subito dopo- il processo Vassall, apprese che « nel mondo giornalistico e politico » si stava formando « una oscura nube di sospetti e insinuazioni»: sperò che la nu¬ Olllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll be si dissolvesse, ma non avvenne; neppure la pubblicazione della corrispondenza Galbraith-Vassall rasserenò la atmosfera. « Giovedì scorso — ha continuato Macmillan — un deputato era a cena con il redattore di un giornale, il quale gli riferi l'informazione confidenziale che un suo collega avrebbe ricevuto da un funzionario di polizia o del controspionaggio. In base ad essa, se Vassall non fosse stato arrestato il 12 settembre, egli aveva l'intenzione di recarsi con Galbraith in Italia e, ivi, di passare in Russia. Galbraith lo avrebbe o seguito o assistito nella diserzione*. Sempre secondo tale fonte, Galbraith era già stato altre volte all'estero in vacanza con l'impiegato. Se ciò sia vero lo stabilirà il Tribunale: per ora si sa solo che Vassall andava spesso in Italia, soprattutto a Capri e Venezia. Vassall è scapolo, l'c.v-sottosegretario è i sposato. Il giorno seguente, Macmillan vide su un quotidiano londinese una gravissima < rivelazione». Affermava che, dopo la fuga dei segreti da Port-\ land, nel marzo '61, tanto ili Lord dell'Ammiragliato, lord] Carrington (cioè il ministro della Marina), quanto i suoi capi militari sapevano della presenza all'Animiragliato di « un'acro spia », Vassall: ma non avrebbero fatto nulla per agevolare la sua '•altura. « Potrebbe esseic vero — ha detto il Premier • e allora lllllllllllillllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllD lord Carrington e i suoi collaboratori sarebbero rei di tradimento; in passato, i colpevoli di questo delitto venivano decapitati alla Torre di Londra. Ma se tali accuse sono false, la loro falsità deve essere resa pubblica ». « E' giunto il momento — ha terminato Macmillan — di ripristinare la fiducia del pubblico. O smascherando i colpevoli, o mostrando che gli accusatori cercavano, per lucro o per odio, di distruggere la loro reputazione». Dal canto suo, lord Carrington oggi si è limitato a dichiarare che le spie sovietiche che operano in Gran Bretagna sono migliaia. Mario Ciriello