Il porto di Ravenna e l'Eni ai centro della lotta elettorale

Il porto di Ravenna e l'Eni ai centro della lotta elettorale Domenica si vota nella città rinnovata e ingrandita Il porto di Ravenna e l'Eni ai centro della lotta elettorale La continua espansione industriale e le prospettive per il futuro impegnano i partiti in gravi problemi locali -1 socialisti, non numerosi, sono in maggioranza dell'ala sinistra -1 repubblicani sperano in una clamorosa rivincita (Dal nostro inviato speciale) Ravenna, 7 novembre. Domenica prossima si vota in alcune città dove fallirono negli anni scorsi i tentativi di costituire maggioranze efficienti Ravenna è una di queste città; l'importanza delle sue elezioni appare rinfrescando soltanto alcuni cenni storici noti a tutti: la antica tradizione repubblicana, con fondo anticlericale, la lotta fra i repubblicani e i socialisti con disputa del predominio politico in una regione dove le passioni erano violentissime. Gli scontri fra « rossi » e « gialli » sono capitoli drammatici della nostra storia; ma, si avverte subito a Ravenna, hanno oggi un peso minore sulle masse dei votanti. Un peso che diminuisce gradualmente, mentre Ravenna divanta una città composita, sempre più industrializzata, con abitanti nuovi che ragionano in termini più attuali, lasciando da parte i sentimenti e i ricordi. La lotta elettorale vede appunto (a lato di una polemica fra il psi locale, di tendenza < carrista », e la de, a lato di violenti attacchi comunisti contro il partito di Nenni) il travaglio di quello che era il partito dominante. I repubblicani avevano nel dopoguerra quasi il 40 per cento dei voti, con 16 seggi. Alle elezioni del 1961 scesero al 29,70 per cento, con 13 seggi, mentre i partiti concorrenti progredivano da una parte e dall'altra: i comunisti passavano da 13 a 17 seggi, i democristiani da 4 a 7, mentre i .socialisti restavano sui 3 seggi (ne! 1946 ne avevano 5. ma non c'era stata ancora la scissione). Assenti, da quindici anni, liberali e partiti di destra: non riuscirono mai a conquistare un seggio. Nel 1961, con 80.218 elettori iscritti, i liberali ebbero 362 voti. H partito repubblicano ebbe un offuscamento el periodo del centrismo, q,._udo a Ravenna vennero affissi manifesti con l'edera sovrastata da un cappello da prete. Altri fattori dell'offuscamento furono l'affievolirsi dell'iniziativa repubblicana nella politica lo..cale (dovuto al dilagare dei comunisti nelle cooperative e in molti enti economici) e i contrasti' fra le correnti interne. Contrasti oggi in gran parte superati dopo la affermazione della «linea La Malfa », che propone un indirizzo moderno. Oggi il pri si presenta come il partito propulsore del centro-sinistra, avendo in La Malfa « l'uomo della programmazione economica > e simboleggiando il rinnovamento democratico contro le destre e contro il comunismo. Nel palazzo patrizio di via Paolo Costa, proprietà dei repubblicani e loro sede, si trova ancora, tutto il colore romagnolo. Con le foglie d'edera ecco i cartelli indicanti la sede dei « canterini romagno li »: ecco la palestra della Società sportiva « Edera » e il guardiano delle biciclette, ammucchiate nell'atrio e sulle scale. Ma il colore resta legato agli affetti, mentre sulle piazze i repubblicani devono di fendersi da attacchi legati alla stretta attualità politica. I comunisti li accusano di asservimento al democristiani, i democristiani li attaccano con minor violenza ma con una punta di veleno, accusandoli di ritardare lo sviluppo della città. A questo plinto si deve passare all'interesse locale. C'è un fatto su cui tutti 1 partiti battono, ed è quello del porto di Ravenna, collegato alla nuova zona industriale. Una breve storia: la concessione dei la vorl per le nuove opere del porto-canale di Ravenna è sta ta data alla Sapir, una società con maggioranza azionaria dell'Anic, del gruppo Eni. Un progetto dello scomparso ing. Mattei prevedeva che il Comune vendesse alla Sapir le aree di sua proprietà nella zona portuale e industriale avendo in mano la maggioranza azionaria. Il controllo sulla Sapir sarebbe stato assicurato in questo modo: su 11 seggi del Consiglio d'amministrazione 6 sarebbero toccati ai rap presentanti del Comune, della Camera di Commercio e della Provincia. Oggi 1 repubblicani sono in certi sulla vendita delle aree del Comune, perché muoverebbe pnormi interessi colla terali; per lo meno, vogliono precise garanzie contro pos sibili speculazioni private alle spalle del Comune I democristiani non accettano limitazioni per ia Sapir, considerata un po' come una loro creatura. I comunisti li accusano di fare tutto nell'interesse della speculazione privata, anche se la Sapir praticamente dipende da una azienda di Stato. Il porto e la zona industriale sono le chiavi dello sviluppo di Ravenna, uscita dalla condizione di città agricola. Al porto, il cui movimento supera già i 6 milioni di tonnellate annue, sono vincolate le industrie dei petroli, quelle chimiche, gli stabilimenti che producono gomma sintetica e materie plastiche. Soltanto l'Anic occupa cinquemila operai. Si comprende perciò come l'interesse per la questione locale possa provocare spostamenti elettorali non prevedibili seguendo schemi rigidamente politici. Previsioni (ricordando che il totale dei consiglieri comunali è stato portato a 50): i repubblicani sperano di ottenere 15 seggi, i democristiani 9, i socialdemocratici 1, con totale 25. I comunisti potrebbero averne 21, i socialisti 4. Se i socialisti lasciassero i comunisti, ai quali finora sono molto legati, una Giunta di centro-sinistra avrebbe una larga maggioranza, con i 4 seggi del' psi aggiunti ai 25 del pri, della de, del psdi. Anche se la democrazia cristiana o i repubblicani perdessero un seggio, il centro-sinistra sarebbe possibile. I socialisti dicono soltanto: «Abbiamo un programma nostro, se troveremo alleati disposti a realizzarlo con noi non chiuderemo le porte a nessuno ». Neppure ai comunisti? Neppure, benché i comunisti attacchino con violenza il partito di Nenni (ma il legame locale è tenace). Se i comunisti ottenessero per caso un seggio in più, arrivando a 22, i socialisti aggiungeranno i loro 4, per dare a Ravenna una amministrazione socialcomunista, contro gli indirizzi della direzione del partito? Mario Fazio

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