f#i*fi tu ilici tic* o ci il ii li ite* lo neli'aulu dei pvaeessa di Liegi per il tulidamide

f#i*fi tu ilici tic* o ci il ii li ite* lo neli'aulu dei pvaeessa di Liegi per il tulidamide f#i*fi tu ilici tic* o ci il ii li ite* lo neli'aulu dei pvaeessa di Liegi per il tulidamide "E' nato iersera un bimbo deforme nella famiglia del medico che ha scritto la ricella per sopprimere la piccola Corinne,, La madre è la cognata del dottor Casters - Anch'essa, come l'imputata Suzanne Vandeput, aveva fatto uso del farmaco durante la gravidanza - Un professore universitario invitato a spiegare gli effetti della droga: le sue proiezioni di esserini mostruosi su uno schermo cinematografico gettano l'angoscia ed il terrore fra il pubblico e gli slessi giurati - Le donne piangono in silenzio - Interrogati il ginecologo che si rifiutò di avvelenare la piccina e l'infermiera suor Filomena - Questa disse: «E' Dio che dà la vita, a Lui soltanto spetta di toglierla» (Dal nostro inviato speciale) Liegi, 6 novembre. Stamane, quando si è aperta l'udienza al processo dell'infanticidio per pietà, la sala della Corte d'Assise di Liegi era ancora dominata dal malessere, dall'angoscia anzi, provocata ieri dal racconto di Suzanne Vandeput, la sposa ventiquattrenne che ha soppresso la sua creatura nata deforme, e, prima ancora che il presidente riprendesse l'interrogatorio dei testimoni, un fatto nuovo è venuto a riempire di orrore i presenti. L'avvocato del dott. Jacques Casters, il medico che scrisse la ricetta dei barbiturici che la sventurata madre mescolò al latte del poppatoio, si è alzato fra l'attonito stupore dei presenti: « Ritengo mio dovere informare questa eccellentissima Corte — ha detto l'avvocato, Jacques Mottart — che una nuova disgrazia si è abbattuta sulla famiglia del mio cliente dott. Casters. La cognata del dott. Casters, ieri alle cinque, ha dato alla, luce un bimbo di sesso maschile deforme. Il neonato presenta anomalie agli arti superiori: le braccia sono atrofizzate, le mani rovesciate con le palme all'indietro e il pollice sinistro mancante. Il medico che ha assistito la partoriente ha attribuito la malformazione al talidomide che la puerpera aveva usato durante la gestazione. Si ritiene comunque che il bimbo, dopo opportune operazioni di protesi, possa portare arti artificiali. E' tutto ». La rivelazione dell'avvocato ha provocato viva emozione nel pubblico, la maggior parte del quale appare decisamente favorevole agli imputati e soprattutto alla infelice signora Vandeput. Tutti, ad eccezione dello stesso dottor Casters che evidentemente doveva già essere al corrente della sventura accaduta nella sua famiglia, sono rimasti visibilmente colpiti dall'annuncio del legale. La cognata del dott. Casters è la signora Jacqueline Davis Boux di 37 anni il cui marito è professore di scuola media a Liegi. I due si sposarono nell'ottobre dell'anno scorso. La signora Boux sapeva di aver preso il talidomide durante la gestazione e paventava la nascita della sua creatura. E' stata informata della disgrazia poco dopo la nascita del bimbo. Nell'aula di Liegi è sembrato così che la pietosa vicenda fa miliare di Suzanne passasse quasi in secondo piano per richiamare l'attenzione su una sciagura molto più vasta, quel la della fabbrica di mostri che il nuovo prodotto ha installato in ogni parte del mondo. Uno scienziato di fama internazionale, il prof. Hoet dell'Università cattolica di Lovanio, che ha trascorso un lungo periodo in Germania per studiare le conseguenze del tranquillante nel suo luogo di origine, è rimasto due ore alla sbarra dei testimoni per farne una relazione agghiacciante. Scoperti circa tre anni fa, il Softenon, il Noctosediv e gli altri tre sonniferi a base di talidomide ebbero subito un successo straordinario. A differenza dei comuni sonniferi, avevano infatti un potere ipnotico sicuro, senza lasciare gravi conseguenze in chi ne faceva uso. Se ne poteva usare ed anche abusare a volontà: aumentando la dose, si arrivava a dormire tranquillamente in qualsiasi circostanza, ed il prodotto non aveva mai conseguenze mortali. In ogni caso, dopo otto o dieci ore l'effetto del talidomide cessava completamente. I medici incominciarono perciò a prescriverli ai loro pazienti, anche in casi di poco conto, per i quali non avreb bero mai consigliato un comu ne sonnifero. Molte fabbriche di prodotti farmaceutici ne iniziarono la fabbricazione, in Europa, in America, e perfino in Australia. Un'industria e un commercio molto attivi si svi lupparono intorno a questo rimedio che sembrava mira coloso. Certo una maggior oculatezza sarebbe stata necessaria prima che la droga venisse messa in commercio, ma il prò fessor Hoet ha spiegato oggi che erano estremamente diffi cili le prove sperimentali: infatti, tutti gli animali sono refrattari al talidomide, ad ec cezione del cavallo e del por co, che reagiscono nei suoi con fronti esattamente come l'uo mo. Sulle rane, i topi, i coni gli, eccetera, esso non ha nessuna azione. Trascorse d'altronde un cer to tempo prima di rendersi conto che l'impressionante au mento nella nascita di piccoli mostri, in Germania, in Inghil terra, in America, e, ormai, un po' da per tutto, era dovuto all'uso del talidomide durante i primi sessantacinque gior ni di gravidanza. Poi, il tran quillante diventa innocuo, ma durante quel periodo ha fatto nascere in poco tempo molte migliaia di bambini deformi Soltanto in Germania, se ne sono avuti circa diecimila. La deformazione è stata chiamata focomelia, perché il sintomo più comune è quello dei neonati senza braccia, con le manine attaccate direttamente alle spalle come le pinne delle foche. Altri sintomi, generalmente simultanei, sono l'atrofia delle gambe, la testa esageratamente sviluppata, le lesioni intestinali, spesso con mancanza o spostamento dell'apertura anale, macchie biancastre, come se fossero dovute a chiazze di gesso, sull'epidermide. Durante la sua esposizione, il prof. Hoet ha fatto proiettare su uno schermo le fotografie di decine di casi. Suzanne Vandeput era rimasta nell'aula insieme agli altri imputati, complici dell'infanticidio: il marito, la madre e la sorella. Nessuno di loro ha osato levare lo sguardo su quell'orribile visione: piegati sul banco degli accusati, piangevano sommessamente con il volto nascosto fra le mani. Soltanto il dottor Casters seguiva con attenzione la dimostrazione scientifica. E' stata un'esposizione spietata, che non si poteva seguire senza raccapriccio. L'azione del talidomide è così potente che quattro compresse da un milligrammo ciascuna, prese durante i primi sessantacinque giorni di gestazione, bastano a mettere al mondo un mostriciàttolo. Se si vuol dire le cose come sono, bisogna sinceramente riconoscere che in quel momento nessuno pensava che la vita umana è sacra e che la soppressione d'un essere nato in quelle condizioni è tin delitto. Durante la proiezione, non potevamo fare a meno di voltarci ogni tanto verso 1 giurati e di guardarli in faccia. Sono dodici cittadini di Liegi, commercianti, professionisti, qualche artigiano. Alcuni sono fiamminghi, altri valloni, ma ; non è possibile distinguere feti uni dagli altri - perché, in questa circostanza estrema mente penosa per loro, hanno assunto quell'aspetto di impe netrabile durezza, che, nei mo menti più gravi della loro vita, è comune a tutti i belgi. Era stata estratta, a sorte, anche una donna, però il Pub blico Ministero ha rifiutato che facesse parte della giuria, perché sarebbe stato impossi bile a qualsiasi donna di ap plicare la legge facendo astra zione dal dramma materno di Suzanne Vandeput. Gli uomini ■ IIIIIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllIlllllllllllllllllllllllll Ima bixnba è pneptsmes Due espressioni di Suzanne Hoet ha detto che le consegsaranno forse più duri, ma è certo che, quando il prof. Hoet ha detto che neppure uno su dieci dei bambini nati in quelle condizioni ha la probabilità di vivere oltre un anno, anche i dodici giurati di Liegi hanno avuto un sospiro di sollievo. •Sdno"state 'te prime' pinate del celebre scienziato cha-hanho rasserenato un poco i presenti. Poi, rispondendo alla domanda di uno degli avvocati, il prof. Hoet ha affermato che le conseguenze del talidomide non si risentono nei parti successivi e perciò la donna che ha partorito un bambino deforme avrà poi figli perfettamente sani se ha smesso l'uso del tranquillante. Allora, la giovane sposa infanticida, la povera Suzanne Vandeput, ha sollevato per la prima volta il viso pieno di lacrime, si è stretta timida¬ masbnppnSddpeFCl8 llllllllllllllMIIIIIMIIIIItllllllIIIIIIIIIIIIIllllllllll è ricoverata e Vandeput durante il processguenze del talidomide non si mente al marito, seduto vicino a lei, ed è sembrato che nei suoi occhi fosse ritornato un barlume di speranza. Le altre deposizioni testimoniali sono state di minore importanza, trattandosi di fatti pienamente accertati e riconosciuti da tutti gii imputati. Sfcamaner e'e*a -etnte-L-R -mei dente fra uno degli avvocati difensori e il commissario di pubblica sicurezza Isard, che eseguì le prime indagini. « A che ora avete arrestato Fsrnande Yerna e Monique Coipel, madre e sorella di Suzanne Vandeput, il 1° giugno? >, ha chiesto l'avvocato. Isard — Alle 2,15 di notte. Avvocato — E quand'è che le due donne sono state condotte al palazzo di giustizia? Isard — La mattina alle 8,30. A questo punto il pubblico ministero ha interrotto il dia lnclidopgsWtafosvntud lllllllllllllllIllllllllllllIllillllllllIllllllilMIIIIIIIiri all'ospedal so. La sventurata madre ha ripercuotono sui parti succelogo, chiedendo con aria ironica: « Volete forse, avvocato, che andiamo a fare un sopraluogo? Si direbbe che avete intenzione di mettere in stato d'accusa la giustizia e la sua organizzazione >. Chiuso l'incidente, ne è scoppiato subito dopo un altro più già, ve, quando1 è .-venuto a testimoniare il dott. Edouard Weerts, che è il ginecologo trentasettenne che assistette alla nascita della bambina deforme. Pare che egli sia stato oggetto di minacce da parte di sconosciuti, i quali gli rimproverano di avere denunciato alla procura del re che la neonata correva un serio pericolo perché la madre e la sua famiglia pensavano di sopprimerla. Quando la forza pubblica intervenne, essa era già stata uccisa Pallido, vestito di scuro, evidentemente infastidito dagli ll IIMIIMIIIl llItlllllllllllllllillllIIIB e Èiiantile a sollevato una volta sola il viso. E' stato quando il prof. essivi. Potrà ancora avere figli sani e felici (Telcfoto) innumerevoli flashes dei fotografi, il dott. Weerts riferisce che la nonna, Fernande Yerna, era presente al parto della figlia e descrive l'impressione che essa ebbe vedendo nascere" il mostriciattolo: «Era atterrita; il suo dolore era quello d'una nonna che vede la nipotina deforme ». Poi, il dottore ricevette una telefonata da Monique Coipel: «Mi parlò della deformità della bimba — dice — cercai di calmarla, le dissi che avevo preso le disposizioni per farle fare una radiografia. Le assicurai che niente sarebbe stato trascurato per migliorare le sue condizioni e che, intanto, avevo ottenuto il permesso di farla rimanere un mese nel reparto pediatrico della clinica ». Presidente — Il giorno 25, vi chiesero di abbreviare la vita della neonata? Dott. Weerts — Signor presidente, sono un medico per assistere la gente, non per ucciderla. Il giorno in cui il medico ucciderà cambierò professione. Un avvocato — Ma non avete dichiarato a Monique Coipel che la bimba aveva l'ottanta per cento di probabilità di non sopravvivere? Dott. Weerts — Non è esatto: ho detto che. se la radiografia avesse rivelato deformità interne, essa non sarebbe sopravvissuta. Autoeafo — Non avete detto al padre che non avreste fatto nulla né per salvare la piccola né per farla morire? Dott. Weerts — Assolutamen te no. Non vedo come si possa far vivere un neonato: vive da sé. La strana risposta viene ac colta con un mormorio ostile dal pubblico e il presidente deve minacciare lo sgombero del la sala. Tanto Suzanne quanto Monique, nei loro interrogato ri di ieri, avevano affermato che il dott. Weerts aveva detto loro: « Io non posso uccidere la bimba, fatelo voi >. Ora pe rò egli nega risolutamente, af fermando che la sua unica pre occupazione era di salvare la vita alla piccola, tenendola il più a lungo possibile nella clinica affinché la madre potesse abituarcisi. A questo punto, uno degli avvocati ha chiesto la parola per scongiurare, a nome di tutta la difesa, il dott. Weerts di dire la verità: * Le afferma zioni dei quattro imputati, Su zanne, Monique, la loro madre e il dott. Casters, sono concordi nell'affermare che egli pronunciò questa frase: "Non pos so essere io a sopprimere la bimba ". Non è possibile che se la siano inventata, essa è la espressione della verità ». «Volete insinuare che il te stimone mente?» chiede allo ra il presidente. «Sì» risponde l'avvocato Presidente — E' un oltrag gio a un testimone. Avvocato — La difesa man tiene la sua affermazione. Es sa pretende che i giurati deb bano scegliere fra le dichiara zioni degli imputati e la depo sizione del dott. Weerts. Presidente — Ripeto che questo è un oltraggio al teste La folla non nasconde ia propria approvazione nei con fronti della difesa ed il presi dente Trousse sospende l'udien presenza della signora Fernande Coipel, che la piccola era priva di ano (come in un primo momento si era creduto, mentre invece si trattava soltanto di una posizione anormale dell'ano). Risulta cosi che la famiglia era informata di questa ulteriore malformazione (risultata poi di minore entità, come si è detto). Suor Filomena dichiara di aver risposto a Monique De La Mark (sorella di Suzanne), la quale si lamentava, dicendole: «E' Dio che dà la vita ed a Lu: soltanto spetta di toglierla ». Un'altra religiosa, Suor Begas, ha deposto parlando con voce timida e dichiarando di aver respinto una richiesta della famiglia di fare una iniezione alla neonata. Ella ha confermato, però, che tutta la famiglia Vandeput, prima del parto, attendeva la nascita con estrema gioia. Nell'udienza pomeridiana è .stato escusso per primo Jean De La Mark, marito di Monique Coipel. I suoi legami di parentela con gli imputati non gli hanno consentito di testimoniare sotto giuramento. Jean De La Mark, un giovane di 28 anni, il testimone più diretto, ha raccontato, con vote ferma, il dramma di casa Vandeput. Non ha esitato nell'affermare di essere stato d'accordo con i familiari nel proposito di abbreviare i giorni di vita della piccola Corinne e di essere stato lui ad acquistare il miele che è servito ad addolcire il sonnifero. Al termine della sua deposizione, il testimone, verso il quale si è avuto durante l'istruttoria un non luogo a procedere, ha lasciato l'aula senza guardare verso il gruppo degli imputati dove si trova la sua giovane moglie. Gli altri testimoni hanno dopnsto su circostanza» note, soprattutto sulla perfetta onorabilità degli imputati. Un momento particolarmente emozionante è stato però quando uno dei testi ha descritto la cameretta che Suzanne aveva preparato per la nascitura. Sembra che subito dopo il matrimonio i due coniugi avessero detto che non volevano avere figli, ma sono cose che dicono molti giovani sposi e l'affettuosa cura con cui Suzanne Vandeput preparò quella stanza, appena seppe che stava per diventare madre, dimostra quanto fosse invece vivo in lei il sentimento materno. za per alcuni minuti. Alla ri presa del dibattito è stato in trodotto il dr. Gottschalk che avvertì la magistratura. Si tratta di un uomo alto e corpulento. Il pediatra della eli nica di Recourt ha fatto una nuova descrizione della picco la Corinne. Secondo lui, a parte le deformità, la bimba era normale. In quanto all'assenza dell'ano ha affermato trattarsi di un dettaglio poiché le funzioni digestive della piccola erano normali. Il 29 maggio egli ebbe una conversazione con il dr. Weerts che gli riferì le sue preoccupazioni sull'avvenire di Corinne. Dopo essersi consultati con altri medici e religiosi decisero di informare la magistratura. «Se avessimo saputo — ha detto il dr. Gottschalk — che la piccola era già morta non avremmo telefonato ». Suor Filomena, la religiosa della clinica Recourt, dichiara che l'ostetrico le segnalò, in Sandro Volta Commento di La Croix sul diritto alla vita « Nessuno può arrogarsi il compito della Provvidenza • Parigi, 6 novembre. << Nessuno può restare insensibile al dolore di una madre che mette al mondo un bimbo deforme — scrive oggi pomeriggio "La Croix" commentando il processo Vandeput in corso a Liegi — ecco perché un moto di orrore ha pervaso l'opinione pubblica mondiale, dopo la scoperta delle mostruosità dovute al talidomide ». « Tuttavia — prosegue il quotidiano cattolico di Parigi — bisogna ricordare, senza voler minimamente con questo mostrar disprezzo verso la sofferenza umana, la legge universale che è scritta nel diritto naturale e ne! diritto positivo divino: Dio dà la vita, Dio crea un'anima in ogni essere umano e solo Lui può disporre». Il foglio ricorda l'insegnamento a questo riguardo di Pio XII: ^ Nessuno ha il diritto di prendere una opzione sul destino degli altri decidendo se una esistenza sarà felice o infelice, se questa esistenza può o non può affrontare la sorte riservata dalla Provvidenza ad un'anima » Secondo " La Croix " i giurati di Liegi non hanno il potere di penetrare nel segreto delle coscienze: vien loro richiesto di giudicare, con tutti i rischi che una giustizia umana comporta, secondo la loro coscienza, che deve rendere testimonianza alla intangibile legge morale. « Se — prosegue il quotidiano cattolico — fosse permesso sopprimere certi esseri umani a causa delle loro tare fisiche o psichiche, chi potrebbe stabilire i limiti o le condizioni di un simile metodo? Chi potrebbe impedire a medici senza coscienza o ad autorità senza scrupoli morali di mettere in pericolo di morte un numero crescente di esseri umani ritenuti inutili o disgraziati?». « Il processo di Liegi — conrcìucre- "La Grois:'J-— è cumunqua un processo contro ignoti: appare ormai certo che la scienza non è stata capace di prevedere gli effetti secondari del talidomide. Le vittime — genitori e figli — di questo medicamento potrebbero prendersela con quella che occorre ben chiamare "la società". Spesso è un ricorso vano: nel caso di Liegi come in tutti gli altri sembra peraltro che la cura dei bimbi non spetti solamente alla famiglia. Poiché la responsabilità ricade sulla scienza, è giusto che la società tutta se l'accolli: ì genitori non possono essere abbandonati alla loro sciagura, non possono essi soli sopportare la croce, anche se la fede e l'amore dessero loro la grandezza d'animo di un Emmanuel Mounier».

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